Meditazioni per le principali feste dell'anno |
1 San Gionio
ha avuto la fortuna di essere stato discepolo di san Dionigi, di avere
assimilato il suo spirito e di avere partecipato alle sue virtù e alle sue
grazie, sia interiori che esteriori.
San Dionigi ricevette da Dio, per intercessione di san Paolo, una grande luce interiore per capire le verità evangeliche e si distinse, in questo, tra tutti gli uomini del suo tempo; era inoltre molto zelante per il consolidamento della Chiesa e per la diffusione della Religione cristiana. Queste due doti le comunicò a san Gionio che lo sostituì spesso nei suoi uffici apostolici, perché non era possibile al santo vescovo istruire tutte le popolazioni, che nella regione in cui si trovava avevano bisogno di istruzione; riuscì a farlo a beneficio di alcune di queste popolazioni, con l'aiuto di san Gionio suo discepolo. Questo Santo fu davvero felice di avere avuto un maestro come san Dionigi, perché fu sotto la sua direzione, che imparò alla perfezione le verità della Religione e la pratica delle virtù cristiane, alle quali san Dionigi l'aveva formato, sia con frequenti istruzioni sia con l'esempio continuo e straordinario che gli dava. Quanti vantaggi si possono trarre stando sotto la guida di abili maestri, sia riguardo alle verità della fede che alla pratica del bene! Cerchiamo di essere anche noi abili maestri nei confronti dei nostri alunni e facciamo in modo che il nostro comportamento li renda così come vogliamo che siano. |
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2 La sua
condizione di sacerdote spinse maggiormente san Gionio alla predicazione del
Vangelo nella regione parigina e, pieno com'era della grazia e dello spirito
di Dio, vi operò molte conversioni.
Non c'è da meravigliarsene, perché egli vi era disposto, come il suo maestro san Dionigi, dalla vita ritirata che conduceva e a cui si disponeva ancora meglio con l'assiduità alla preghiera quotidiana. Egli era convinto che è Dio che commuove e converte i cuori e che egli era solo la voce che grida al popolo di convertirsi ( Gv 1,23 ) e di riconoscere il vero Dio. Perciò ricorreva spesso a Dio e gli chiedeva di rendere efficace la sua parola come, in modo ammirabile, lo era stata quella dei santi Apostoli. La gente che doveva evangelizzare era gente di campagna e piuttosto incolta; mise perciò maggior zelo per portarla con le lezioni di catechismo a conoscere Dio e i principali misteri della Religione e a praticare i comandamenti di Dio. Ringraziamo Dio di averci dato, come Patrono di questa casa un Santo che - ai primordi della Chiesa - considerò un onore esercitare la nostra stessa funzione quotidiana e che lavorò alla conversione delle popolazioni pagane con uno zelo ardente, perché voleva ad ogni costo farle diventare popolo di Dio. Diamoci da fare per imitare il suo zelo e per avere le sue stesse intenzioni nell'esercizio del nostro apostolato, che è poi il suo, quello cioè di fare il catechismo ai fanciulli poveri e spesso senza educazione. |
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3 Lo zelo per
la vera Religione e il gran numero di conversioni che operò san Gionio,
irritarono gli adoratori degli idoli che abitavano allora quel paese e i cui
sovrani erano anch'essi accecati dall'errore.
Essi fecero di tutto per opporsi ai grandi progressi che questo Santo otteneva dalle anime e a una maggiore diffusione, in quelle regioni, della Religione cristiana. Ma ben presto si accorsero che né le sofferenze, né le minacce potevano allentare il suo zelo e che tutti i loro interventi sulle popolazioni che il Santo istruiva non erano capaci di distoglierle dall'ascolto della sua predicazione, perché il Santo insegnava più con l'esempio della sua santa vita che con le parole. Essa era per loro come una spada a due tagli che divideva in essi - come scrive san Paolo - la carne dallo spirito ( Eb 4,12 ), perciò quei pagani lo catturarono, lo flagellarono crudelmente e lo decapitarono. Questa fu la ricompensa che san Gionio ebbe sulla terra per le sue fatiche apostoliche. Voi vivete nella stessa nazione che egli abitò e che ora è abitata da popolazioni cattoliche e non pensate di avere la stessa ricompensa; preparatevi tuttavia a ricevere quella che ci promette il Vangelo, di essere cioè perseguitati, e stimatevi fortunati - seguendo l'insegnamento che Gesù Nostro Signore dava ai suoi discepoli - quando gli uomini vi odieranno e quando vi allontaneranno da essi e vi tratteranno ingiuriosamente e avranno orrore del vostro nome a causa del Figlio dell'uomo ( Lc 6,22-32; Mt 5,11-12 ). Perché è in questo modo che hanno trattato i profeti e i predicatori del santo Vangelo. |
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