Meditazioni per le principali feste dell'anno |
Come professore e come canonico si rese sempre degno di stima, sia per il suo saggio comportamento che per la sua profonda cultura.
Era molto serio e riservato e tutti lo rispettavano.
La pietà, quando agisce da sola in un uomo, può essere utile solo a lui, ma se è unita alla scienza, rende i grandi uomini molto utili alla Chiesa.
Così avvenne a san Bruno che fu, al tempo stesso, una lampada che arde e risplende ( Gv 5,35 ): ardente per l'amore verso Dio e splendente per le eccellenti lezioni che dava agli altri.
Cercate di partecipare alle grazie interiori ed esteriori di san Bruno.
Partecipate a quelle interiori procurandovi - con l'attenzione su voi stessi, con le buone opere e le preghiere - un pietà conveniente al vostro stato.
Parteciperete alle sue grazie esteriori, almeno per quel che riguarda il vostro dovere, se vi applicherete a conoscere la dottrina cristiana, che dovete poi insegnare ai vostri alunni, e a inculcare in essi la pietà con i salutari insegnamenti: studiate bene e l'una e l'altra.
2 San Bruno non si contentò della pietà che aveva acquistato nell'ambiente ecclesiastico, per quanto solida fosse; sentiva che la grazia esigeva da lui molto di più e allora si associò ad altre sei persone, impegnandosi con loro a ritirarsi dal mondo.Si recò quindi in uno spaventoso deserto e lì tutti insieme condussero una vita angelica.
È nel riposo della solitudine, sconosciuti al mondo, preoccupati solo dei propri peccati e dei mezzi per vivere santamente, che si trova Dio.
Lì diventa più facile accontentarlo, perché non c'è nulla che possa distrarci e che ci impedisca di cercare ciò che può fargli piacere.
Ormai ci è indifferente tutto ciò che riguarda la vita: il corpo e le comodità della vita interessano relativamente, altrimenti perché avremmo lasciato il mondo?
Così fecero san Bruno e i suoi compagni.
Ora - con san Girolamo - possiamo dire di provare disgusto per la città, come fosse una prigione, e di considerare la solitudine come un paradiso.
Anche voi, come san Bruno, avere lasciato il mondo, benché non viviate in una solitudine né così profonda né così spaventosa; ma avete davvero rinunziato ad esso?
Vi ritornate spesso col pensiero? Pensate ancora ai vostri parenti?
Provate per il mondo un profondo disgusto a causa della vita che prima vi conducevate e della poca devozione che avevate per Dio?
Ritenetevi davvero fortunati di esserne usciti.
3 Mentre san Bruno, assieme ai suoi compagni, si trovava nel deserto che oggi si chiama la grande Certosa, decise assieme ad essi di prendere tre mezzi molto sicuri per arrivare a Dio: il ritiro per il resto dei loro giorni, la preghiera quasi perenne e la mortificazione in tutte le cose.E così vissero durante il resto della loro vita, lavorando efficacemente alla propria santificazione.
Ciò che ordinariamente rovina i religiosi è la frequenza del mondo che li allontana dall'unione con Dio.
Dio e il mondo, lo spirito di Dio e lo spirito del mondo non possono andare d'accordo ( Mt 6,24 ), dice Gesù nel santo Vangelo; perché, aggiunge il Signore, se si ha l'uno non si può avere l'altro.
Cercate di fare molta attenzione a questo punto e non riprendete ad amare ciò che avete abbandonato.
La preghiera attira le grazie divine e allontana le tentazioni; è per suo mezzo che Dio diviene la nostra forza contro il demonio.
Voi avete bisogno di tutte queste cose se volete perseverare nella vostra vocazione, perché abbandonandovi a voi stessi, vi indebolite sempre più.
State dunque molto attenti a non trascurare la preghiera che è assolutamente necessaria per conservare e accrescere la pietà.
La mortificazione stanca il corpo e lo rende meno vulnerabile alla tentazione: servitevene, dunque, tutti i giorni, come di uno scudo contro il demonio.
Se non riuscite a mettere in pratica per molto tempo i tre mezzi escogitati da san Bruno, praticateli almeno con altrettanta fedeltà e fervore.
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