Spiegazione del metodo di orazione |
248 Si chiama virtù tutto ciò che è contrario al vizio e al peccato, come le azioni sante, i sentimenti, le disposizioni e gli affetti.
Ad es., la castità si oppone all'impurità, l'umiltà all'orgoglio, la penitenza alla sensualità, ecc…
249 Nostro Signore ha insegnato, con l'esempio e con la parola, la pratica delle virtù come cosa necessaria alla salvezza.
Ha anche affermato che è la via ( Gv 14,6 ) perché, se pratichiamo le virtù, ci incamminiamo sulla via del cielo, e giungiamo alla vera vita eterna e beata. ( Gv 8,12 )
È la vita che rende infinitamente felici gli angeli e gli uomini ai quali si comunica, con la partecipazione alla sua grazia in questo mondo e alla gloria nell'altro.
Sarà possibile godere di questo privilegio, a seconda che pratichiamo più o meno le virtù.
250 Innanzi tutto è necessario convincersi interiormente che la virtù, sulla quale si vuole fare orazione, ci è necessaria.
Due sono i modi per farlo.
251 Il primo è attraverso un sentimento di fede, imprimendo bene nella nostra mente un passo scritturale in cui si parla di questa virtù.
Esempio: per convincerci della necessità dell'umiltà, si può riflettere su quanto afferma S. Giacomo al cap. 4: ( Gc 4,16 ) Dio resiste ai superbi e da la sua grazia agli umili. ( Pr 3,34 )
Si resta quindi in un sentimento di rispetto ulteriore, riflettendo sulla virtù che quella frase vuole inculcarci.
252 Il secondo modo consiste nel convincerci che quella virtù ci è necessaria, riflettendo su di essa fino a che la mente si persuade che è necessario praticarla.
Bisogna però che queste riflessioni poggino sulla Sacra Scrittura, soprattutto sul Nuovo Testamento.
253 A proposito dell'umiltà possiamo fare, ad es., questa riflessione: Essere superbo è davvero una sventura, o Signore, perché tu resisti e osteggi chi lo è.
254 Ovvero quest'altra: Signore, quanto sono felici gli umili, perché è ad essi che accordi le tue grazie.
255 O ancora: Si, o Dio, tu sei l'amico degli umili; mi hai fortemente convinto a divenirlo.
256 Dopo avere dato all'orazione un fondamento di fede, si passa ai nove atti della seconda parte, il cui oggetto è la virtù sulla quale facciamo orazione e su cui dobbiamo riflettere avendo sempre in vista Nostro Signore che l'insegna con le parole e con l'esempio.
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