Opuscoli |
[ 1713 ]
Ne troviamo un accenno sia in Maillefer ( Re 229. 230; Ca 131 ) cheinBlain ( II,91-92 ).
I fatti che lo provocarono avvennero a Marsiglia ove La Salle, in visita alle Comunità del Sud, si recò durante la sua fuga da Parigi.
Marsiglia accolse con entusiasmo crescente l'arrivo e il soggiorno di Jean-Baptiste in città.
Soprattutto il clero, che era però largamente inficiato di giansenismo.
Gli innovatori fecero di tutto per attirarlo dalla loro parte: le feste e gli onori che gli tributarono avevano questo scopo.
Così anche i favori e gli aiuti che a gara gli fornirono, dovevano servire solo a questo, perché tutta la gioventù marsigliese - formata dai presunti aderenti alla setta - sarebbe in poco tempo divenuta giansenista.
Vennero rapidamente aperte due scuole che ebbero naturalmente breve durata, e un noviziato per le nuove reclute del Sud, per formare insegnanti del luogo, perché i francesi non parlavano la lingua dei provenzali.
Tutto sembrava andare a gonfie vele ma, più che venti propizi, erano le raffiche del mistral a gonfiarle.
La Salle, che non si rese subito conto del subdolo pericolo, cominciò un po' alla volta a capire in quale disavventura si era imbarcato e fece subito marcia indietro.
Indi la reazione violenta e capziosa dei giansenisti che, dopo aver onorato, lodato e quasi canonizzato Jean-Baptiste, si servono ora di ogni mezzo per offuscarlo, screditarlo e diffamarlo.
Ma, poiché verbo volani, andarono oltre: pubblicarono un libello infarcito di calunnie che una malizia allo stato puro aveva raccolto dai trivi per renderlo odioso a tutti e fargli perdere ogni stima: Mundus vult deàpi: il libello, infatti, trovò strada facile negli animi degli inesperti; ottenne così l'effetto voluto, portando il discredito, oltre che sul Fondatore, sull'intera istituzione lasalliana.
A questo punto La Salle credette suo dovere arginare la marea montante.
Diede una risposta, affermano con le stesse parole ( il fit une réponse ) i due biografi citati.
Risposta di cui, anche senza il testo, si intuisce facilmente il contenuto.
Il Santo cercò, ma senza illudersi troppo, di lasciar parlare la verità, di raccontare come si erano svolti i fatti, di precisare che, in fin dei conti, l'ingannato e l'offeso era lui ( vous m'accusez encore, quandje suis l'offensé ), ma, si legge anche, senza lasciare sfuggire dalla sua penna neanche una parola che servisse a soddisfare il suo amor proprio ferito o che riuscisse offensiva ai suoi avversari.
Ben contento di rassomigliare sempre più al suo Gesù odiato, calunniato e perseguitato; biasimato, accusato e condannato ingiustamente; esinanito e disonorato dinanzi agli uomini, come diceva quotidianamente nelle Litanie affettuose a Gesù appassionato e agonizzante.
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