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1. La lettura del francese è molto più utile e anche più universale della lettura del latino.
2. Il francese è la lingua naturale ed è, senza raffronti, quella che i ragazzi imparano più facilmente del latino, perché capiscono la prima e non la seconda.
3. Di conseguenza, occorre molto meno tempo per imparare a leggere in francese che in latino.
4. La lettura del francese prepara a leggere il latino: mentre la lettura del latino non prepara alla lettura del francese, come dimostra l'esperienza.
E c'è un motivo.
Per leggere bene il latino basta calcare su ogni sillaba e pronunciare bene ogni parola; fare questo è molto facile se si è già capaci di sillabare e di leggere il francese.
Ne consegue che chi sa leggere bene il francese, imparerà facilmente a leggere il latino; ci vorrà, invece, molto tempo per imparare a leggere il francese, dopo aver perso tanto per imparare a leggere il latino.
5. Perché occorre tanto tempo per imparare a leggere il latino?
L'ho già detto: i vocaboli latini suonano barbari all'orecchio di chi non ne capisce il significato e che fa difficoltà a ricordarne le sillabe e a sillabare le parole di cui non conosce il senso.
7. Quale utilità può avere la lettura del latino per chi non ne farà alcun uso per tutta la vita?
Quale uso della lingua latina potranno farne i giovani dell'uno e dell'altro sesso che frequentano le scuole cristiane e gratuite?
Le religiose che recitano in latino l'Ufficio divino debbono, certo, leggerlo bene; ma di cento ragazze che frequentano le scuole gratuite, ce ne sarà almeno una che entrerà in monastero?
Ugualmente, tra cento ragazzi che frequentano le scuole dei Fratelli, quanti, in seguito, studieranno il latino?
Anche se ce ne fosse qualcuno, è il caso di favorirlo, a danno degli altri?
8. L'esperienza insegna che i ragazzi e le ragazze che frequentano le Scuole Cristiane non ci restano a lungo, per tutto il tempo, cioè, necessario a imparare bene a leggere il latino e il francese.
Infatti, non appena hanno raggiunto l'età di lavoro, vengono ritirati, ovvero non possono più farlo, perché sono costretti a guadagnarsi la vita.
Stando così le cose, se si comincia con l'insegnamento del latino, si va incontro a inconvenienti di vario genere:
a) Gli alunni si ritirano prima di aver imparato a leggere il francese: a leggerlo bene, s'intende.
b) Quando si ritirano non sono certamente capaci di leggere il latino e dimenticheranno in breve tempo quanto hanno imparato.
In conclusione, non riusciranno mai a leggere né il latino né il francese.
c) Ma l'inconveniente più pernicioso è che non impareranno mai bene la dottrina cristiana.
9. Difatti, se lasciando la scuola i ragazzi hanno imparato a leggere bene il francese, potranno studiare da soli la dottrina cristiana, servendosi dei catechismi stampati; potranno anche santificare le domeniche e le feste, leggendo qualche buon libro o recitando qualche preghiera scritta in buon francese.
Se, invece, al momento di lasciare la scuola cristiana e gratuita, sanno leggere, e male, solo il latino, ignoreranno per tutta la vita i doveri del cristianesimo.
10. L'esperienza, infine, dimostra che quelli e quelle che non capiscono il latino, che non conoscono né la lingua né la letteratura latina, soprattutto tra la gente comune e, a maggior ragione, tra i poveri che frequentano le Scuole Cristiane, non riescono mai a leggere bene il latino; fanno addirittura pietà, quando leggono, a chi conosce questa lingua.
È dunque assolutamente inutile dedicare tanto tempo per imparare a leggere una lingua che a quella categoria di persone non servirà mai.
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