Contro le Lettere di Petiliano

Indice

Libro II

22.50 - Neppure la presenza di Giuda contaminò gli Apostoli

Agostino: Se dunque un traditore ha perso il battesimo, chiunque battezzato da voi diventasse in seguito un traditore e volesse ritornare da voi, lo si ribattezzi.

Se non lo fate, voi stessi dichiarate apertamente che è falso ciò che è stato detto: Se dunque tu sei diventato traditore, hai perso il battesimo.

Se egli, infatti, lo ha perso, ritorni e lo riceva; ma se ritorna e non lo riceve, non l'aveva perso.

Inoltre, se il Signore disse agli apostoli: Voi siete già mondi, ( Gv 15,3 ) e: Vi do la mia pace, ( Gv 14,27 ) proprio perché il traditore se n'era già andato, non era dunque monda e pacifica la Cena in cui istituì il grande sacramento, che dette a tutti prima che egli uscisse.

Ma se voi osate parlare alla cieca, che altro possiamo fare noi se non gridare: O cecità vendicatrice dell'ira di quanti pretendono di essere dottori della legge, come dice l'Apostolo, ma non comprendono né ciò che dicono e né di che parlano. ( 1 Tm 1,7 )

Tuttavia, se non te l'avesse impedito il tuo ostinato accecamento, non ti era difficile comprendere e vedere che il Signore non disse, alla presenza di Giuda: " Non siete ancora mondi ", ma: Voi già siete mondi.

E vi aggiunse: Non tutti, perché vi era presente chi non era mondo.

E tuttavia, se egli con la sua presenza avesse macchiato gli altri, il Signore non avrebbe detto loro: Voi già siete mondi, bensì: Non siete ancora mondi.

Ma, dopo la sua uscita, disse loro: Voi già siete mondi, senza aggiungere: Ma non tutti, poiché ormai se n'era andato colui che, anche se fosse stato presente, gli Apostoli, come fu detto loro, erano mondi, ma non tutti, perché lì c'era un solo immondo.

Perciò, con queste parole, il Signore ha meglio dichiarato che, in un unico gruppo di persone, che ricevono gli stessi sacramenti, l'impurità di pochi non può nuocere ai puri.

Certo, se credete che in mezzo a noi ci sia gente simile a Giuda, ripeteteci queste parole: Siete puri, ma non tutti.

Voi invece non dite questo, ma, per colpa di alcuni impuri, dite: Siete tutti impuri.

Non è questo che il Signore disse ai discepoli, pur essendo presente Giuda; e quindi chi lo dice, non lo ha appreso dal maestro buono. ( Lc 18,18 )

23.51 - Petiliano: Voi uccidendo battezzate con il sangue della vittima

Petiliano: Voi dite che noi ripetiamo il battesimo. Tutt'altro.

Siete voi che lo fate, voi che uccidete i battezzati; noi lo diciamo non perché voi battezzate ma perché, quando uccidete qualcuno, lo fate battezzare nel suo sangue.

Infatti, il battesimo di acqua e di Spirito, una volta estratto il sangue del martire, è quasi diventato doppio.

Ecco perché lo stesso Salvatore nostro, che prima era stato battezzato da Giovanni, annunciò che doveva ricevere un secondo battesimo, non già di acqua o di Spirito, ( Gv 3,5 ) ma di sangue, nella croce della Passione.

Come sta scritto: " Gli si accostarono i due discepoli, figli di Zebedeo, dicendogli: Signore, quando sarai nel tuo regno, fa' che sediamo uno alla tua destra e uno alla tua sinistra.

Rispose Gesù: Chiedete una cosa difficile.

Potete voi bere il calice che io sto per bere, ed essere battezzati con il battesimo con cui sarò battezzato io?

Gli risposero: Lo possiamo.

E disse loro: È vero, il calice che io sto per bere, lo potete bere, e sarete battezzati col battesimo col quale io sarò battezzato ", ( Mc 10,35-39 ) ecc.

Se questi sono due battesimi, con il vostro odio ci fate un elogio, lo confessiamo.

Quando infatti uccidete i nostri corpi, non riceviamo un secondo battesimo, ma al nostro battesimo si aggiunge anche quello di sangue, come Cristo.

Vergognatevi, vergognatevi, persecutori; rendete martiri simili a Cristo quelli che, dopo l'acqua del vero battesimo, li bagna e battezza il sangue.

23.52 - La vostra separazione dalla Chiesa è una morte vera

Agostino: Primo: rispondiamo subito che non siamo noi ad uccidervi, ma vi uccidete da voi stessi con una morte vera, poiché vi strappate dalla radice viva dell'unità.

E poi, se quanti vengono uccisi, vengono battezzati nel loro sangue, tutti i ladri, gli iniqui, gli empi, i criminali, uccisi dopo la condanna, vanno ritenuti martiri, poiché vengono battezzati con il loro sangue.

Se invece ad essere battezzati con il loro sangue sono soltanto quelli che vengono uccisi per la giustizia, poiché di essi è il regno dei cieli, ( Mt 5,10 ) vedi, ti prego, che prima bisogna chiedersi perché soffrite, e poi che cosa soffrite.

Perché, allora, riempirsi la bocca, prima di giustificare i fatti?

Perché sciogliere la lingua, prima di verificare la vita?

Se hai creato lo scisma, sei un empio; se sei un empio, morirai come un sacrilego, perché sarai punito per la tua empietà.

Ma se morirai come un sacrilego, come puoi essere battezzato con il tuo sangue?

O forse dici: Non ho fatto lo scisma? Questo è da vedere; perché gridi prima della prova?

23.53 - I crimini di altri non rendono né noi né voi colpevoli

Oppure dici: Anche se sono un sacrilego, tu non mi devi uccidere?

Un conto è la questione dell'atrocità del mio gesto, di cui non dai mai una vera prova, e un conto quella del battesimo del tuo sangue, di cui falsamente ti vanti.

In realtà, né io uccido te e né tu provi che sei stato ucciso da altri; e né, se lo provi, ha a che fare con me chiunque ti abbia ucciso: sia che l'abbia fatto legalmente con l'autorità datagli dal Signore, e sia che, come paglia nella messe del Signore, abbia commesso il crimine, spinto da qualche cattiva passione.

Come non ha niente a che fare con te, colui che, di recente, con irresistibile forza, accompagnato anche dai militari, non per paura di qualcuno, ma per far paura a tutti, ha oppresso vedove, ucciso fanciulli, rubato patrimoni altrui, divise famiglie, amministrato i beni degli innocenti; li ha venduti e ne ha diviso il ricavato con i padroni in lacrime.

Potrebbe sembrare che sono io che invento queste cose se, non avendone fatto il nome, non si capisce di chi parlo.

Se sono vere, come esse non riguardano voi, così quel che dici tu non riguarda noi, anche se dicessi il vero.

Ma se poi su questo vostro collega, giusto e innocente, si è inventata una falsa notizia, non bisogna assolutamente credere a una notizia, messa in giro per accusare degli innocenti come traditori dei Libri sacri o come assassini.

Al che si aggiunge, che io parlo di uno che è vissuto con voi, i cui anniversari voi celebravate con tanta solennità, al quale avete dato il bacio di pace durante i misteri, nelle cui mani ponevate l'Eucaristia, e al quale voi stessi porgevate la vostra mano per riceverla, e le cui orecchie, sorde ai tanti lamenti dell'Africa, temevate di offendere parlando con franchezza, e che uno di voi, non so chi, per averlo appena sfiorato con molto garbo, per dirgli che aveva il Conte per dio, ricevette grandi elogi.

Tu, invece, ci rinfacci quelli, con i quali noi non siamo mai vissuti, che non abbiamo mai visti in volto, e che, quando essi vivevano, noi, o eravamo fanciulli o, forse, non eravamo neppure nati.

Che è tutta questa iniquità e malvagità, di voler imporre a noi i pesi di persone sconosciute, quando voi non volete portare il peso dei vostri amici?

Grida la divina Scrittura: Vedevi il ladro e correvi con lui. ( Sal 50,18 )

Se non ti ha contaminato uno che tu hai veduto, perché mi rinfacci uno che io non ho potuto vedere?

Oppure dici: " Io non ho corso con lui, perché, non ne approvavo le azioni "?

Però ti accostavi all'altare con lui.

Via, per difenderti, distingui bene, e di' che un conto è correre verso il peccato, come corsero i due vecchi che insidiavano la castità di Susanna, e un conto è ricevere il sacramento del Signore insieme ad un ladro, come fecero gli Apostoli che, insieme a Giuda, ricevettero anche la prima cena.

Ti aiuto a difenderti: ma perché non noti con quanta più facilità, nella tua difesa, hai assolto le nazioni e i confini della terra, dove si estende l'eredità di Cristo?

Se infatti tu hai potuto vedere il ladro, e con lui partecipare ai sacramenti, e tuttavia non coinvolgerti nel peccato, quanto meno nazioni molto distanti poterono avere in comune, anche se quel che voi dite e mostrate fosse vero, le malefatte dei traditori e dei persecutori africani, pur avendo in comune con essi i sacramenti?

O forse dici: " Io ho visto in lui il vescovo, non il ladro "?

Di' pure ciò che vuoi; voglio aiutarti anche in questa difesa; e in essa il mondo viene assolto dalle vostre accuse.

Se infatti a voi è stato permesso ignorare la vita di un uomo conosciuto, perché al mondo non è permesso ignorare quelli sconosciuti?

A meno che ai Donatisti è permesso non sapere ciò che non vogliono sapere, e alle nazioni non è permesso non sapere ciò che non possono sapere.

23.54 - Neppure Ottato ti ha fatto ladro

O forse dici: " Un conto è il furto e un conto la consegna dei Libri sacri o la persecuzione "?

Ammetto che sono realtà diverse; né ora dobbiamo affannarci a mostrarne la diversità.

Bada al sommario.

Se quel ladro non ti rese ladro, poiché tu odi il furto, chi può rendere traditori o omicidi quelli che odiano e il tradimento e l'omicidio?

Perciò, prima ammetti di essere tutto il male che fu Ottato, che tu conoscevi, e poi rinfacciami tutto il male che furono quelli, che io non ho conosciuto.

Non dirmi: " Ma quelli erano mali grandi e questi piccoli ".

Prima infatti devi confessare i piccoli mali che ti riguardano, non perché possa confessarli anche io, ma perché almeno ti possa permettere di dire, nei miei riguardi, non so quali grandi mali.

Ottato, che tu conoscevi, ti rese ladro perché era un tuo collega o no? Rispondi.

Se dici: " No, non mi ci fece ", io ti chiedo: Forse perché non lo era neppure lui?

O perché non lo sai? O perché lo disapprovasti?

Se perché non lo era neppure lui, a maggior ragione noi non dobbiamo credere che furono proprio come tu dici, quelli di cui ci accusate.

Se infatti di Ottato non bisogna credere a ciò che dicono i Cristiani, i Pagani, i Giudei e, da ultimo, i nostri e i vostri, quanto meno bisogna credere a ciò che voi dite degli altri?

Se perché non lo sai, ti rispondono tutte le nazioni: " A più forte ragione noi non sappiamo tutto ciò che di loro ci rinfacci ".

Se è perché lo disapprovasti, ti rispondono con la stessa voce: " Anche se non li hai mai provati, noi tuttavia disapproviamo questi crimini ".

Se poi dici: " Ecco, Ottato mi ha reso ladro; io lo conoscevo perché era mio collega e perché frequentavo l'altare con lui, sebbene commettesse questi crimini; ma non mi preoccupo, perché è un peccato leggero, mentre essi ti hanno fatto traditore e omicida ".

Io rispondo: non ammetto di essere stato fatto, anch'io, traditore e persecutore dai peccati degli altri, solo perché tu hai ammesso di essere stato fatto ladro dal peccato di un altro: non è infatti da un nostro giudizio, ma dalla tua bocca che sei stato fatto ladro.

Noi infatti diciamo che ciascuno porta il suo peso, come attesta l'Apostolo; ( Gal 6,5 ) tu, invece, non per aver commesso un furto o per averlo approvato, ma per aver ritenuto che il peccato commesso da un altro ti riguardava, ti sei sobbarcato al peso di Ottato, più grosso delle tue spalle.

In effetti, come dice l'Apostolo parlando dei cibi: So e sono certo, nel Signore Gesù, che non c'è niente di impuro; ma è impuro tutto ciò che uno ritiene impuro. ( Rm 14,14 )

Con lo stesso criterio si può dire che i peccati degli altri non riguardano chi li disapprova; ma se uno crede che lo riguardano, lo riguardano veramente.

Di conseguenza, tu non puoi considerarci né traditori e né omicidi, anche se riuscissi a provare qualche crimine nei riguardi di coloro che partecipano ai sacramenti con noi.

Quanto a te, anche se disapprovi le azioni di Ottato, noi ti riteniamo un ladro, non per una nostra calunnia, ma per un tuo giudizio.

E perché tu non creda che si tratta di un peccato lieve, leggi l'Apostolo che dice: I ladri non possederanno il regno di Dio. ( 1 Cor 6,10 )

Ora, tutti quelli che non possederanno il regno di Dio, non staranno certamente alla destra, tra quelli ai quali si dirà: Venite, benedetti del Padre mio: ricevete il regno preparato per voi fin dall'origine del mondo. ( Mt 25,34 )

E se non staranno alla destra, dove staranno, se non alla sinistra, tra quelli ai quali si dirà: Andate nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli? ( Mt 25,41 )

Invano quindi, ti rassicuri giudicando lieve un peccato che separa dal regno di Dio e manda al fuoco eterno!

Quanto sarebbe meglio se ti rifugiassi in una sincera confessione e dicessi: " Ciascuno di noi porterà il proprio peso, e il ventilabro finale separerà la paglia dal grano "? ( Gal 6,5; Mt 3,12 )

23.55 - Ma evidentemente temi una risposta immediata: Perché, allora, quando cercavi di imporre agli uni i pesi degli altri, voi avete osato separarvi, prima del ventilabro finale, dalla messe del Signore diffusa in tutto il mondo?

Pertanto voi, che disapprovate i fatti dei vostri, mentre cercate di evitare l'accusa di scisma, che tutti avete commesso, vi addossate anche i peccati, che non avete commesso; e mentre quell'eloquente uomo che è Petiliano, teme che io possa dire di non essere proprio ciò che, a suo parere, fu Ceciliano, è costretto a dire di essere, lui, ciò che, come ben sa, fu Ottato.

O forse tu non sei uguale a colui di cui l'Africa intera proclama l'identità?

Ma allora neppure noi siamo come quelli che voi ci rinfacciate, o perché il vostro errore lo sospetta, o perché la vostra follia lo fa credere falsamente, o perché la verità lo prova; e molto meno lo è il frumento del Signore in tutte le nazioni, che di essi non ha neppure sentito il nome.

Non esiste dunque nessuna ragione perché periate nel grave delitto della separazione e nel sacrilegio dello scisma.

E tuttavia, se per questa grande empietà, ricevete, per giudizio divino, qualche castigo, dite perfino di essere battezzati nel vostro sangue; sì che sarebbe poco male non addolorarvi di essere divisi, se non vi gloriaste perfino di essere puniti.

24.56 - Petiliano: Insistete sempre con questo testo: " Chi si è lavato una volta, non ha motivo di lavarsi se non i piedi ". ( Gv 13,10 )

Una volta, è ciò che ha un autore; una volta, è ciò che la verità stabilisce.

24.57 - Agostino: Il battesimo dato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ha per autore Cristo, ( Mt 28,19 ) e non un uomo qualunque; e Cristo è la Verità, ( 1 Gv 5,6 ) non un uomo qualunque.

25.58 - Petiliano: Tu sei un colpevole e amministri delle falsità: io non ripeto un battesimo, che tu non hai mai dato.

25.59 - Agostino: Ma che noi siamo dei rei, tu non lo provi; e se un reo battezza con un battesimo falso, non hanno il battesimo vero quanti si fanno battezzare non solo dai vostri rei palesi, ma anche da quelli nascosti.

Se infatti dare il battesimo è dare un dono di Dio, come può dare un dono di Dio chi è colpevole davanti a Dio, se si ammette che un colpevole non può dare il battesimo vero?

Così, infatti, aspettate che anche per voi sia colpevole, come se, ciò che darà, fosse vostro.

26.60 - Che cos'è il battesimo cattolico

Petiliano: Se mischi il falso e il vero, spesso la falsità assume forme di verità.

Sì, sì, la pittura raffigura la realtà dell'uomo e con i colori esprime come verità una parvenza di verità.

Sì, sì, la lucentezza dello specchio cattura il volto, per riflettersi negli occhi di chi vi si specchia.

Sì, sì, esso mostra i suoi lineamenti a chi si avvicina, tanto che l'aspetto di chi avanza gli corre incontro; e tanto è forte l'illusione, che gli stessi occhi che si rimirano, si conoscono come se fossero in un altro.

La stessa immagine dell'ombra, quando è ferma, raddoppia in gran parte gli oggetti, e divide con inganno l'unità.

È forse questo vero, solo perché l'immagine inganna?

Ma altro è dipingere un uomo, altro è generarlo.

In effetti, chi, ad un padre che desidera dei figli, gli dipinge dei bambini falsi?

E chi si aspetta i veri eredi dall'inganno della pittura?

È proprio da pazzi, lasciata la realtà, amare la pittura!

26.61 - La santità del battesimo non dipende dalla santità del ministro

Agostino: Possibile che non ti vergogni di definire una falsità il battesimo di Cristo, anche se lo trovi in un uomo molto falso?

Lungi da me credere che il frumento del Signore, al quale è stato ordinato di crescere in mezzo alla zizzania, in tutto il campo, cioè in questo mondo, fino alla mietitura, cioè alla fine del mondo, sia scomparso per le vostre maledizioni! ( Mt 13, 24-30.36-43 )

Nondimeno, che esso si trovi nella zizzania, che il Signore ci ha ordinato di non raccogliere, ma di sopportare fino alla fine, o che si trovi nella paglia, che solo il ventilabro finale separerà totalmente, ( Mt 3,12 ) chi osa chiamare falso il battesimo, dato e ricevuto nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo?

Quanto a coloro che, dopo essere stati convinti dalla testimonianza di donne rese gravide, siano essi vescovi o preti vostri, voi deponete dalle loro dignità, ( visto che tali esempi sono molto diffusi ), io chiedo: prima di convincerli, erano mentitori o veritieri?

Certamente dirai: " mentitori ".

Perché, allora, avevano e davano il battesimo?

Perché, in loro, la falsità umana non corrompeva la verità divina?

Non sta forse scritto con tutta verità: Lo Spirito Santo che ammaestra, fuggirà gli ipocriti? ( Sap 1,5 )

E visto che questi ipocriti, lo Spirito Santo li fuggiva, perché restava in essi la verità del battesimo, se non perché lo Spirito Santo fuggiva la falsità dell'uomo e non la verità del sacramento?

Inoltre, se il battesimo vero lo hanno anche i mentitori, colui che lo ha ( e benché lo abbia ricevuto dal battezzatore più mentitore, è sempre lo stesso ), ha ciò che hanno i veritieri?

Perciò devi capire che il tuo discorso è piuttosto colorato di tinte puerili, e quindi colui, che trascurata la parola viva si diletta di simili trucchi, invece della verità ama la pittura.

27.62 - C'è un solo battesimo

Petiliano: L'apostolo Paolo dice: " C'è un solo Dio, una sola fede, un solo battesimo ". ( Ef 4,5 )

Noi ne professiamo uno solo. Infatti, è certo che quanti ne vedono due, sono pazzi.

27.63 - È il battesimo di Cristo

Agostino: Parlate contro di voi, ma, essendo pazzi, non ve ne accorgete.

Ammettono due battesimi, quelli che credono che uno lo hanno i giusti e uno gli ingiusti, mentre esso non è né degli uni e né degli altri, ma in entrambi è uno solo, ed è di Cristo, benché essi non siano una cosa sola; ma, ciò che unico, i giusti lo hanno per la salvezza, gli ingiusti per la rovina.

28.64 - L'immagine non è la verità

Petiliano: Ora, per fare un paragone, il sole ai pazzi sembra doppio, sebbene una nube oscura spesso si addensi, e il suo aspetto opaco, colpito dallo splendore, mentre rinvia i raggi solari, dia l'impressione di emettere raggi propri.

Accade più o meno lo stesso nella fede del battesimo: un conto è cercare le immagini e un conto conoscere la verità.

28.65 - Il comportamento dei Donatisti

Agostino: Che dici, ti prego? Quando una nube densa, colpita dai raggi del sole, li riflette, due soli appaiono solo ai pazzi o anche a tutti quelli che osservano?

Ma poiché ai pazzi sembrano due soli, sembrano apparire solo ad essi.

Ma se il mio ammonimento non ti infastidisce, vedi piuttosto se, per caso, dire certe cose e parlare così non sia una follia.

È vero che tu hai voluto dire che i giusti hanno la verità del battesimo, gli ingiusti, invece, la parvenza.

Ma se è così, mi azzardo a dire che la parvenza si trovava in quel vostro personaggio, il cui dio non era Dio, ma un certo Conte; la verità, invece, era o in te o in colui che tirò fuori, con eleganza, questa battuta, quando gli disse: " Il suo dio è il Conte ".

Ebbene, distinguete quelli che tutt'e due hanno battezzato e, in alcuni, approvate il battesimo vero, da altri, invece, togliete la parvenza e introducete la verità.

29.66 - L'esempio del magistrato

Petiliano: Ma per parlare di alcuni aspetti secondari: può forse, chi non è magistrato di curia, amministrare la giustizia, oppure quanto egli dice è conforme al diritto, malgrado egli, come persona privata, sovverta il diritto pubblico?

O piuttosto il colpevole, non solo non giova, ma, con il suo operato, si dimostra un falsario?

29.67 - Quest'esempio non interessa affatto i Cattolici

Agostino: E che succede se questo magistrato privato e falsario dà a uno la legge dell'imperatore?

Non è forse vero che, quando questi la confronta con coloro che l'hanno, e scopre che è identica, non bada a colui dal quale l'ha ricevuta, ma alla legge che ha ricevuto?

In verità il falsario, quando dà un qualcosa della sua falsità, è falso; quando invece dà una verità non sua, quantunque egli non sia veritiero, è vero tuttavia ciò che dà.

30.68 - Petiliano: Ma se uno sa a memoria le preghiere del sacerdote, è forse sacerdote perché, con lingua sacrilega, recita in pubblico le preghiere del sacerdote?

30.69 - La verità del battesimo non dipende dalla verità del sacerdote

Agostino: Parli come se ora stessimo cercando chi è un vero sacerdote, e non qual è il vero battesimo.

Per essere, infatti, un vero sacerdote, bisogna rivestirsi non solo del sacramento, ma anche della giustizia, come sta scritto: I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia. ( Sal 132,9 )

Chi, invece, è sacerdote per il solo sacramento, come il sacerdote Caifa, persecutore dell'unico e vero sacerdote, quantunque non sia un sacerdote veritiero, è però vero ciò che dà, se non dà ciò che è suo, ma di Dio; come di Caifa stesso fu detto: Egli non disse questo da se stesso, ma, essendo sacerdote, profetizzò. ( Gv 11,51 )

E tuttavia, per usare il tuo stesso testo, se tu ascolti da uno, sia pure profano, la preghiera del sacerdote, conforme alle parole e agli insegnamenti del Vangelo, gli puoi forse dire: " Non è vera ", anche se egli non solo non è un sacerdote vero, ma non è neppure sacerdote se anche l'apostolo Paolo disse che era vero un verso di un non so quale profeta Cretese, che non era annoverato tra i profeti di Dio?

Disse infatti: Uno di essi, proprio un loro profeta, ha detto: I Cretesi sono sempre bugiardi, male bestie e ventri pigri.

Questa testimonianza è vera. ( Tt 1,12-13 )

Se dunque l'Apostolo, presa la testimonianza di un non so quale straniero, poiché la trovò vera, la testimoniò anche lui, perché noi, ovunque troviamo ciò che è di Cristo, e vediamo che è vero, anche se chi lo possiede è perverso e bugiardo, non distinguiamo il difetto, che è dell'uomo, e la verità, che non è sua, ma di Dio, e diciamo: " Questo sacramento è vero ", come egli disse: Questa testimonianza è vera?

Che forse diciamo: " Anche quest'uomo è veritiero", solo perché diciamo: " Questo sacramento è vero "?

Come l'Apostolo: ha forse inserito quel profeta nel gruppo dei profeti di Dio perché confermò la verità che trovò in lui?

Similmente, lo stesso Apostolo, mentre si trovava ad Atene, tra gli altari degli idoli ne notò uno sul quale stava scritto: Al Dio ignoto.

E prese questa testimonianza per edificare gli Ateniesi in Cristo, tanto da citarla nel suo discorso, e aggiungere: Colui che voi onorate, pur senza conoscerlo, noi ve lo annunciamo. ( At 17,23 )

Che forse egli, per il fatto che tra gli altari degli idoli trovò quell'altare, sia pure eretto dai sacrileghi, per questo condannò e rifiutò quanto vi era di vero o, a causa della verità, che aveva letto, li esortò a imitare anche i sacrilegi dei pagani?

In seguito, però, volendo far conoscere, come riteneva giusto, anche quel Signore, ad essi ignoto, ma a lui noto, disse, tra l'altro: In verità, egli non è lontano da ciascuno di noi.

In lui, infatti, viviamo, ci muoviamo e siamo; come anche alcuni dei vostri hanno detto. ( At 17,27-28 )

Che forse anche in questo caso, visto che aveva trovato testimonianze di verità presso i sacrileghi, per via di queste, approvò loro o, per causa loro, condannò queste?

Ma è fatale per voi sbagliare sempre, fino a quando a causa dei vizi degli uomini violate i sacramenti di Dio, o pensate che a causa dei sacramenti di Dio, che non vogliamo violare in voi, noi ci assumiamo anche il sacrilegio del vostro scisma.

30.70 - Da dove viene il potere di battezzare

Petiliano: Ogni potere viene da Dio, ( Rm 13, 1 ) non lo detiene l'uomo, come il Signore Gesù Cristo rispose a Pilato: " Non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse dato dall'alto ". ( Gv 19,11 )

E Giovanni dice: L'uomo non può fare niente, se non gli viene dato dal cielo ". ( Gv 3,27 )

Dimostrami, dunque, traditore, quand'è che hai ricevuto il potere di contraffare i misteri.

31.71 - Quando la Cattolica ha perso il potere di battezzare?

Agostino: Dimostrami tu, piuttosto, quand'è che tutto il mondo, in cui è diffusa l'eredità di Cristo, e una moltitudine di nazioni, nelle quali gli Apostoli hanno fondato le Chiese, ha perso il potere di battezzare!

Non lo dimostrerai mai; non solo perché li calunni e non li dimostri traditori, ma perché, anche se li dimostri tali, il delitto di alcuni malvagi ignoti o ipocriti, da tollerare come paglia e zizzania, non può annullare le promesse di Dio, sì che nella discendenza di Abramo non siano benedette tutte le nazioni. ( Gen 22,18 )

Promesse dalle quali voi siete estranei, perché vi rifiutate di avere l'unità con tutte le nazioni.

32.72 - Il battesimo è uno, ma consacrato in tre fasi

Petiliano: Sebbene il battesimo sia uno solo, è però stato consacrato in tre fasi: Giovanni ha dato l'acqua senza invocare il nome della Trinità, come ha dichiarato lui stesso: " Io vi battezzo con l'acqua della penitenza; poi verrà un altro, più grande di me, di cui non sono degno di portare i sandali.

Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco ". ( Mt 3,11 )

Cristo ha dato lo Spirito Santo, come sta scritto: " Soffiò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo ". ( Gv 20,22 )

E lo stesso Fuoco Paraclito venne sugli Apostoli, ardendo tra fiamme crepitanti.

O vera Divinità, che fu vista accendersi, ma non bruciare, come sta scritto: " E all'improvviso venne dal cielo un rombo, come di vento impetuoso, e riempì tutta la casa dove erano riuniti gli Apostoli; e apparvero lingue come di fuoco che si dividevano.

Si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono ripieni di Spirito Santo, e incominciarono a parlare varie lingue, come lo Spirito Santo dava loro di parlare ". ( At 2,2-4 )

Ora tu, persecutore, non hai neppure l'acqua della penitenza; tu infatti non hai il potere di Giovanni, che fu ucciso, ma di Erode, che l'uccise.

Tu, traditore, non hai lo Spirito Santo di Cristo; Cristo infatti si consegnò alla morte, non consegnò alla morte.

Per te c'è, all'inferno, un fuoco spirituale, ardente, che con lingue digiune, può lambire e bruciare in eterno le tue membra, senza consumarle, come sta scritto del supplizio dei dannati all'inferno: " Il loro fuoco non si estinguerà ". ( Is 66,24 )

32.73 - Petiliano è maldicente, non sincero

Agostino: Tu sei un insultatore maldicente, non un dialettico convincente.

Quando la smetti, finalmente, di dire queste cose che, se non le provi, non riguardano nessuno, e se invece le provi, non riguardano assolutamente l'unità del mondo, che è nei santi, come nel suo frumento?

Se anche noi volessimo ribattere insulti con insulti forse possiamo anche noi insultare con eloquenza.

Possiamo anche noi dire: Tra fiamme crepitanti: ma non mi suona mai eloquente, un discorso sconveniente.

Possiamo anche noi dire: Ti lambiscono con lingue digiune, ma non vogliamo che i nostri scritti, se li legge qualche persona di buon senso, li giudichi digiuni del succo della serietà, e che essa stessa, non potendosi nutrire di nessuna idea utile, soffra di un inutile digiuno.

Ecco, io dico che i vostri Circoncellioni, non perché crepitano, ma perché precipitano, ardono delle fiamme della follia.

Se tu rispondi: " Che ci importa? ", e perché tu, quando mi rinfacci i crimini che vuoi, a tua volta non potresti sentirti dire: " Noi li ignoriamo "?

Se tu rispondi: " Non lo provate ", perché il mondo non potrà, a sua volta, replicarti: " Ma neppure voi lo provate "?

Facciamo un patto, se vuoi: tu non rinfacci a noi i cattivi, che consideri nostri, né io a voi i vostri.

Così vedrai, dopo questo patto tanto giusto, approvato e sottoscritto, che non hai niente da rinfacciare alla stirpe di Abramo diffusa in tutte le nazioni.

Viceversa, io trovo un grande crimine da rinfacciarti: perché vi siete separati empiamente dalla discendenza di Abramo, presente in tutte le nazioni?

Certamente non sai come giustificarti. Purifichiamoci dunque, entrambi, dai crimini degli altri.

Quanto a te, se non sei in comunione con tutte le nazioni benedette nella stirpe di Abramo, questo è un grave crimine, non di alcuni di voi, ma di tutti voi.

32.74 - Il significato delle lingue nella Pentecoste

Comunque tu sai e ricordi, che lo Spirito Santo è venuto affinché quelli che allora riempiva, potessero parlare varie lingue.

Che significava questo segno e questo prodigio?

E perché ora lo Spirito Santo viene dato in modo che nessuno di quelli, a cui viene dato, possa parlare tutte le lingue?

Certamente perché allora questo miracolo significava che tutte le nazioni avrebbero creduto e che il Vangelo sarebbe stato annunciato in tutte le lingue.

Il che è stato predetto tanto tempo prima nel salmo: Non vi sono lingue e non vi sono parole, delle quali non si oda il suono. ( Sal 19,4 )

Ed è stato detto per quelli che, ricevuto lo Spirito Santo, avrebbero parlato tutte le lingue.

Ma poiché il Vangelo sarebbe stato annunciato in tutte le lingue della terra e poiché il miracolo significava che il corpo di Cristo sarebbe risuonato in tutto il mondo e in tutte le lingue, il salmo prosegue dicendo: In tutta la terra si diffuse il loro suono e fino ai confini del mondo le loro parole. ( Sal 19,5 )

Ne consegue che la vera Chiesa non si può nascondere a nessuno.

Ecco perché il Signore stesso dice nel Vangelo: Non può restare nascosta una città posta su un monte. ( Mt 5,14 )

E quindi lo stesso salmo aggiunge: Ha posto la sua tenda nel sole, cioè, nella visibilità, come si legge nel Libro dei Re: Ciò che tu hai fatto di nascosto, lo riavrai alla luce del sole. ( 2 Sam 12,12 )

Ed egli, come uno sposo che esce dal suo talamo, esultò come un gigante sulla via; e la sua corsa dalla sommità del cielo.

Ecco: vi trovi la venuta del Signore nella carne.

E la sua corsa fino alla sommità del cielo.

Ecco: vi trovi la passione e la resurrezione: E non v'è chi possa ripararsi dal suo calore. ( Sal 19,6-7 )

Ecco: vi trovi l'avvento dello Spirito Santo, che Cristo mandò in forma di lingue di fuoco, per mostrare il fervore della carità, che certamente non possiede chi non conserva con la Chiesa, presente in tutte le nazioni, l'unità dello spirito nel vincolo della pace. ( Ef 4,3 )

32.75 - La vera spiegazione dei testi della Scrittura

Inoltre, l'aver detto che il battesimo è uno solo, ma consacrato in tre fasi, e l'avere assegnata ciascuna di esse a tre persone, sì da attribuire l'acqua a Giovanni, lo Spirito Santo al Signore Gesù Cristo, e la terza, il fuoco, allo Spirito Santo disceso dall'alto, vedi un po' che grande errore è stato!

Certo, ti ha portato a pensarlo, questa frase di Giovanni: Io battezzo con acqua, ma colui che verrà dopo di me è più grande di me; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. ( Mt 3,11 )

Non hai voluto considerare che i tre elementi non sono stati assegnati, separatamente, ai tre: l'acqua a Giovanni, lo Spirito Santo a Cristo, il fuoco al Paraclito, ma che questi tre appartengono, piuttosto, a due persone: l'acqua a Giovanni e gli altri due al Signore.

Giovanni, infatti, non disse: " Io vi battezzo con acqua, ma colui che viene dopo di me, e del quale io non sono degno di portare i calzari, è più grande di me.

Egli vi battezza nello Spirito Santo, e chi invece verrà dopo di lui, il Paraclito, vi battezzerà col fuoco ", bensì: Io vi battezzo con acqua, ma colui che viene dopo di me, vi battezzerà nello Spirito Santo e fuoco.

Egli attribuì un elemento a sé, e due a lui. Vedi? Ti ha ingannato il numero!

Nota ancora. Tu hai detto che il battesimo è uno solo, ma consacrato in tre fasi: l'acqua, lo Spirito Santo e il fuoco; e hai indicato tre persone per ciascuna: Giovanni per l'acqua, Cristo per lo Spirito, il Paraclito per il fuoco.

Ora, se l'acqua di Giovanni appartenesse al battesimo, di cui si proclama l'unità, non avrebbero dovuto farsi ribattezzare, per ordine dell'apostolo Paolo, quanti aveva saputo essere stati battezzati da Giovanni; ( At 19,1-6 ) essi infatti avevano già l'acqua che, a tuo dire, appartiene allo stesso battesimo.

Bastava che ricevessero lo Spirito e il fuoco, che mancavano a Giovanni, per completare il battesimo, consacrato, come affermi, in tre fasi.

Ma visto che, con la sua autorità, l'Apostolo ordinò loro di farsi battezzare, è stato ben chiarito che l'acqua di Giovanni non appartiene al battesimo di Cristo, ma a un'altra economia, rispondente alla necessità del tempo.

32.76 - Non vi sono due Spirito Santo

Infine come mai, volendo dimostrare che lo Spirito Santo è stato dato da Cristo, hai preso la testimonianza del Vangelo in cui si legge che Cristo, risorto dai morti, alitò sul volto dei discepoli e disse: Ricevete lo Spirito Santo? ( Gv 20,22 )

E volendo mostrare l'ultimo elemento, che hai nominato con il battesimo, nelle lingue di fuoco, apparse con la venuta del Paraclito, hai ritenuto di dire: E questo fuoco, il Paraclito, discese sugli Apostoli, ardendo come fiamme crepitanti, quasi che altro sia lo Spirito Santo, che egli diede soffiando sul volto degli Apostoli, e altro quello che scese sugli Apostoli dopo la sua ascensione.

Ci sono forse due Spirito Santo? Chi è così pazzo da dirlo?

Pertanto, è stato sempre Cristo a dare lo stesso Spirito Santo, sia soffiando sul volto dei discepoli e sia mandandolo dall'alto nel giorno di Pentecoste, con una sicura assicurazione del mistero.

Quindi, non è che Cristo ha dato lo Spirito Santo, e il Paraclito il fuoco, quasi per compiere la promessa: In Spirito Santo e fuoco; ( Mt 3,11 ) ma il medesimo Cristo ha dato lo Spirito Santo con il suo soffio, quand'era in terra, mentre, stando in cielo, lo ha mostrato con le lingue di fuoco. ( At 2,3 )

In effetti, affinché tu sappia che non si è adempiuta questa parola: Egli vi battezzerà in Spirito Santo, ( Mt 3,11 ) solo quando Cristo alitò sul loro volto, di modo che non pensassero di doversi battezzare, alla venuta del Paraclito, non nello Spirito, ma nel fuoco, ricordati della chiarissima Scrittura, e vedi che cosa il Signore disse loro quando ascese al Cielo: Perché Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati nello Spirito Santo, che riceverete fra non molti giorni, nella Pentecoste. ( At 1,5 )

C'è una testimonianza più chiara? Secondo la tua opinione, invece, egli avrebbe dovuto dire: "Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece siete stati battezzati nello Spirito Santo, quando vi ha alitato in faccia; ma d'ora in poi sarete battezzati nel fuoco, che riceverete fra non molti giorni ".

Così si sarebbero completate le tre fasi, con le quali tu dici che è stato consacrato il battesimo.

Ne consegue che tu ancora non conosci il senso del testo: Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco, ( Mt 3,11 ) e temerariamente vuoi insegnare ciò che non sai!

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