Discorsi sul Nuovo Testamento |
1 - Impiegare il tempo della misericordia per la penitenza
2 - Chi è l'avversario con cui ci si ordina di metterci d'accordo
3 - Nostro avversario, la parola di Dio
4 - Gli anni per l'uomo più che crescere decrescono
Abbiamo udito il Vangelo in cui il Signore rimprovera coloro che sanno giudicare l'aspetto del cielo e non sanno scoprire il tempo in cui la fede c'insegna che il regno dei cieli si avvicina.
Orbene, egli parlava così ai giudei, ma la sua parola è giunta anche fino a noi.
Lo stesso nostro Signore Gesù Cristo cominciò la predicazione del suo Vangelo dicendo: Fate penitenza, poiché il regno di Dio è vicino. ( Mt 4,17 )
Allo stesso modo cominciò anche Giovanni, il battezzatore e suo precursore: Fate penitenza, poiché il regno di Dio è vicino. ( Mt 3,2 )
Anche adesso il Signore rimprovera coloro che, all'avvicinarsi del regno di Dio, rifiutano di fare penitenza.
Il regno dei cieli - come dice egli stesso non viene in modo che si possa osservare. ( Lc 17,20 )
E d'altra parte egli dice: Il regno dei cieli è dentro di voi. ( Lc 17,21 )
Ciascuno di voi dunque accolga saggiamente gli ammonimenti del Maestro in modo da non perdere il tempo della misericordia del Salvatore, ch'egli ora usa verso il genere umano finché questo viene risparmiato.
L'uomo infatti viene risparmiato, perché si converta e nessuno venga condannato.
Dio solo sa quando verrà la fine del mondo; adesso tuttavia è il tempo della fede.
Io non so se qualcuno di noi si troverà quaggiù alla fine del mondo: ma è probabile che non vi si troverà nessuno.
Per ciascuno di noi però il tempo della fine è vicino giacché siamo mortali.
Camminiamo in mezzo ai pericoli di cadere.
Se fossimo di vetro, avremmo meno paura di cadere.
Che cosa è più fragile d'un recipiente di vetro? Eppure si conserva e dura per secoli.
Sebbene infatti si abbia paura delle cadute per un recipiente di vetro, per esso non si ha paura della vecchiaia e della febbre.
Noi dunque siamo più fragili e più deboli, poiché proprio a causa della nostra fragilità non solo abbiamo ogni giorno paura degli accidenti che non hanno tregua nelle vicende umane, ma anche se non ci capitano delle disgrazie, il tempo tuttavia passa; si può evitare un colpo, si può forse evitare la morte?
Si evitano gli eventi esterni, si possono forse allontanare le malattie che hanno origine dentro di noi?
Così, ora le viscere producono vermi, ora una malattia qualsiasi ci assale all'improvviso; in breve, per quanto uno venga risparmiato, all'ultimo, quando arriverà la vecchiaia, non c'è possibilità alcuna di rinviarla.
Ascoltiamo dunque il Signore e per quanto riguarda noi stessi facciamo quello che ci ha comandato.
Vediamo chi è l'avversario a proposito del quale ci ha spaventati dicendo: Se vai col tuo avversario dal giudice, lungo la strada fa' del tutto per accordarti con lui; egli potrebbe trascinarti davanti al giudice, il giudice consegnarti alla guardia e la guardia gettarti in prigione, dalla quale non uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo. ( Lc 12,58 )
Chi è questo avversario? Se è il diavolo, noi siamo stati già liberati da lui.
Quale prezzo è stato pagato per noi affinché fossimo riscattati dalla sua schiavitù?
Quello di cui l'Apostolo, parlando dello stesso riscatto, dice: Dio che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha introdotti nel regno del Figlio suo amatissimo. ( Col 1,13 )
Siamo stati riscattati, abbiamo rinunciato al diavolo, come dovremo cercare di liberarci da lui, perché non faccia di noi peccatori di nuovo i suoi schiavi?
Non è dunque lui l'avversario di cui ci ammonisce il Signore.
Poiché in un altro passo un altro Evangelista esprime il medesimo pensiero in modo che, se mettessimo una accanto all'altra le due espressioni e confrontassimo tra loro le parole dei due Vangeli, subito capiremmo chi è questo avversario.
Che cosa infatti dice l'uno? Quando vai dal giudice con il tuo avversario fa' del tutto per liberarti da lui lungo la strada. ( Lc 12,58 )
L'altro Evangelista invece a questo punto dice: Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui. ( Mt 5,25 )
Tutto il resto è simile: poiché il tuo avversario potrebbe consegnarti al giudice, il giudice alla guardia e la guardia gettarti in prigione. ( Mt 5,25 )
Tutti e due gli Evangelisti hanno espresso questo in modo simile.
L'uno dice: Fa' del tutto per liberarti del tuo avversario lungo la strada, l'altro invece: Mettiti d'accordo con lui.
Poiché non potrai liberarti di lui se non ti accorderai con lui.
Vuoi liberarti di lui? Accordati con lui.
Potrebbe forse essere il diavolo quello col quale un cristiano dovrebbe andare d'accordo?
Cerchiamo dunque questo avversario con cui dobbiamo essere d'accordo perché non ci consegni al giudice e il giudice alla guardia; cerchiamolo e mettiamoci d'accordo con lui.
Se tu pecchi, il tuo avversario è la parola di Dio.
Se, per esempio, ti piace ubriacarti, essa ti dice: "Non ubriacarti".
Se ti piace d'andare a vedere spettacoli e di gozzovigliare, essa ti dice: "Non farlo".
Se ti piace commettere adulterio, la parola di Dio ti dice: "Non farlo".
Se con qualsiasi peccato vorrai fare la tua volontà, essa ti dice: "Non farlo".
Essa è l'avversario della tua volontà finché non sarà autore della tua salvezza.
Oh, quant'è buono e utile questo avversario!
Esso non desidera la nostra volontà ma la nostra utilità.
È nostro avversario finché noi stessi lo siamo di noi.
Fino a quando tu sarai nemico di te stesso, avrai come nemica la parola di Dio: sii amico di te stesso e andrai d'accordo con essa.
Non uccidere; ( Es 20,13 ) da' ascolto e sarai d'accordo.
Non rubare; ( Es 20,15 ) da' ascolto e andrai d'accordo.
Non commettere impurità; ( Es 20,14 ) da' ascolto e sarai d'accordo.
Non dire falsa testimonianza; ( Es 20,16 ) da' ascolto e sarai d'accordo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo; ( Es 20,17 ) da' ascolto e sarai d'accordo.
Non desiderare la roba del tuo prossimo; ( Es 20,17 ) da' ascolto e andrai d'accordo.
Se riguardo a tutti questi precetti andrai d'accordo col tuo avversario, che cosa ci perderai?
Non solo non ci perdi nulla, ma vi ritrovi te stesso, che t'eri perduto.
La via è la vita presente; se saremo andati d'accordo e avremo acconsentito alla parola di Dio, al termine della via non avremo paura del giudice, delle guardie, del carcere.
Quando termina la via? Non termina per tutti alla stessa ora.
Ciascuno ha un'ora in cui terminerà la sua via.
È chiamata via questa vita; una volta che hai terminato questa vita, hai finito la via.
Noi camminiamo, e lo stesso vivere è avanzare, salvo che pensiate che il tempo procede e noi restiamo fermi!
È impossibile. Allo stesso modo che il tempo procede, procediamo anche noi; inoltre non sono gli anni che si accrescono a noi ma piuttosto decrescono.
Si commette un grave errore quando si dice: "Questo ragazzo ancora non ha giudizio, ma gli cresceranno gli anni e sarà giudizioso".
Rifletti a ciò che dici. "Cresceranno" hai detto.
Io invece ti mostrerò che quando dici: "Cresceranno", essi decrescono.
Ascolta dunque quanto facilmente te lo dimostro.
Supponiamo di sapere gli anni che vivrà a partire dalla nascita; supponiamo ad esempio - per fargli un buon augurio - ch'egli sia destinato a vivere ottant'anni, ad arrivare cioè alla vecchiaia.
Scrivi ottant'anni. È vissuto un anno: quanti ne avrai in tutto?
Quanti ne avevi? Ottanta. Togline uno.
È vissuto dieci anni: ne sono restati settanta.
Dopo averne vissuti venti ne restano sessanta.
Gli anni certamente crescevano: che significa ciò?
I nostri anni vengono per andarsene; vengono - ripeto - per andarsene; poiché non vengono per rimanere fermi con noi; ma poiché passano come attraverso noi, ci logorano e fanno indebolire di più le nostre forze.
Cosiffatta è la via che percorriamo.
Che cosa intendiamo fare con l'avversario, cioè con la parola di Dio?
Mettiti d'accordo con essa.
Poiché non sai quando terminerà la strada.
Quando sarà finita la strada, resterà il giudice, la guardia, il carcere.
Se però conserverai una buona disposizione d'animo verso il tuo avversario e andrai d'accordo con lui, invece del giudice troverai il Padre, invece della guardia inesorabile l'angelo che ti trasporterà nel seno d'Abramo, invece del carcere il paradiso.
Quale pronto e completo cambiamento hai fatto durante la strada, poiché ti sei messo d'accordo col tuo avversario!
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