Discorsi sui Santi |
1 - Non senza ragione tanto straordinario e tanto sublime l'evento della nascita di Giovanni
2 - Giovanni soltanto uomo. Cristo uomo e Dio
3 - Uomo così eccellente Giovanni da essere ritenuto il Cristo. Giovanni testimone di se stesso e di Cristo
4 - Giovanni si guarda da una superba appropriazione del nome di Cristo
5 - Il più grande degli uomini Giovanni il precursore perché il Cristo sia riconosciuto più che uomo
6 - Non solo Giovanni, ma anche gli Apostoli sono delle lucerne. La croce di Cristo candelabro per la lucerna
La ragione della nostra assemblea celebrativa è il Natale di Giovanni Battista; con la lettura del Vangelo abbiamo ascoltato del concepimento e della nascita di lui, che furono prodigiosi.
Grande mistero, fratelli miei: la madre di Giovanni era sterile e anziana, vecchio il padre, in entrambi non c'era affatto speranza di prole.
Ma, poiché nulla è impossibile a Dio, venne promesso un figlio a quello che era diffidente.
Il padre, cui venne meno la fede, fu privato della voce; infatti era già stato scritto: Ho creduto, perciò ho parlato. ( Sal 116,10 )
Non credette e rimase muto.
Frattanto, anche una vergine concepì, anche questo prodigio sublime e assai più eccellente.
La sterile concepisce l'araldo, la vergine il giudice.
Giovanni dall'uomo e dalla donna, Cristo solo dalla donna.
Forse Giovanni va paragonato a Cristo? Lungi da noi.
Non senza ragione tuttavia un uomo così degno venne a precedere chi è così grande.
Se infatti lo stesso Signore nostro Dio se ne degnasse e concedesse efficacia al mio sforzo da poter rendere a parole ciò che intendo, né la mia pochezza resterebbe trascurata, né la vostra attesa defraudata.
D'altra parte, se non sarò perfettamente in grado di esprimere ciò che intendo, il Signore nostro Dio infonderà nei vostri cuori quello che mi avrà sottratto forse a causa della mia debolezza.
Ho fatto questa premessa proprio in quanto io so quello che vorrei dire e che voi ignorate; e, da parte mia, ho già coscienza di quella che è la difficoltà della spiegazione.
Del resto, era necessario parteciparvelo, affinché, facendo vostra questa intenzione, possiate pregare per noi.
Un uomo fu concepito da Elisabetta, un uomo da Maria: Elisabetta madre di Giovanni, Maria madre di Cristo; ma Elisabetta di un uomo, Maria di Dio-uomo.
È un evento singolare il fatto che una creatura abbia potuto concepire il Creatore.
Che c'è dunque da capire, fratelli miei, se non che dalla sola madre si procurò la carne, Colui che creò il primo uomo senza padre e senza madre?
Quella prima nostra rovina si verificò quando la donna, per la quale perdemmo la vita, concepì in cuore i veleni del serpente.
Il serpente indusse a peccare infatti, e il cattivo consigliere venne accettato.
Se la nostra prima rovina avvenne quando la donna ricevette in cuore i veleni del serpente, non c'è da meravigliarsi se la nostra salvezza si attuò quando la donna concepì in seno la carne dell'Onnipotente.
L'uno e l'altro sesso era decaduto, l'uno e l'altro sesso doveva essere ricostituito.
Per la donna eravamo stati condannati alla morte, per la donna ci è stata ridonata la salvezza.
Che intenzioni ha Giovanni? A che scopo il suo interporsi?
Perché mandato avanti? Dirò se mi sarà possibile.
Nostro Signore Gesù Cristo disse di Giovanni: Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista. ( Mt 11,11 )
Giovanni, in quanto uomo, venendo paragonato agli uomini, risulta superiore a tutti, al di sopra di lui non c'è che Dio uomo.
Giovanni fu inviato a precedere il Signore.
Tanta era in lui la superiorità, tanta la grazia, da essere ritenuto, lui, il Cristo.
I Giudei, infatti, attendevano il Cristo; poiché, anche negli stessi Profeti, che pure quelli conobbero, venne preannunciato il Cristo.
Assente lo attendevano, presente lo uccisero: per il fatto di non riconoscerlo, essi si perdettero ed egli rimase.
Però non si perdettero tutti, anzi, molti Giudei giunsero alla fede.
Perché Cristo era atteso, dovete quindi notare la grandezza di Giovanni: infatti, avvertendo in lui tanta grazia, poiché battezzava nella penitenza e preparava la via al Signore, inviato avanti, quasi in funzione di agrimensore, i Giudei lo fecero interrogare e gli fu detto: Tu chi sei?
Sei forse Elia o un profeta? oppure sei il Cristo?
Rispose: Non sono il Cristo, né Elia, né un profeta Dicono: Chi sei allora? Dice: Io sono voce di uno che grida nel deserto. ( Gv 1,21-23 )
Rispose Giovanni ai Giudei che volevano sapere chi fosse ed erano già sul punto di ritenerlo il Cristo: Io sono la voce di uno che grida nel deserto.
Se siete stati attenti, avete ascoltato la lettura profetica che dapprima è stata proclamata.
Vi è stato scritto: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri.
Ogni valle sarà colmata ed ogni monte e colle sarà abbassato, anche le vie tortuose saranno diritte e quelle scoscese in pianure; ed ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. ( Is 40,3-5 )
Quindi il Signore disse con il Profeta: Grida, ed io risposi: Che dovrò gridare? ( Is 40,6 )
Ed ivi il Signore con il Profeta: Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria come un fiore del campo: secca l'erba e appassisce il fiore, ma la parola del Signore dura sempre. ( Is 40,6-8 )
Giovanni disse: Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via al Signore: vale a dire: Dal Profeta è stato predetto di me che sarei stato uno che grida nel deserto.
Tocca, dunque, a Giovanni dire: Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria come un fiore del campo: secca l'erba e appassisce il fiore; ma la parola del Signore dura sempre.
Il Verbo è concepito nel seno di una vergine; nel deserto, una voce grida il Verbo.
A meno che la voce non sia parola, è rumore casuale all'orecchio; essa infatti non si potrebbe dire a caso.
Ogni parola è voce, non ogni voce è parola.
Se un uomo a bocca aperta grida quanto può, è voce, non è parola.
Qual è, invece, la voce che è detta parola?
Quella che ha qualcosa di intelligibile, una voce significante è parola.
Ma ecco non risuona ancora, voglio dire qualcosa, è già parola dentro di me.
La parola è nell'intimo e la voce non è ancora nella bocca.
Pertanto, vi può essere parola senza voce e vi può essere voce senza parola.
Aggiungi la voce alla parola e la parola viene fuori a farsi conoscere.
Chi è Cristo in Maria? Parola occulta.
La voce fu inviata prima perché precedesse la parola; chi è Giovanni? Voce di uno che grida nel deserto.
Chi è Cristo? In principio era il Verbo. ( Gv 1,1 )
Chi sei tu, voce? Chi sei tu, uomo? Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria come un fiore del campo: secca l'erba e appassisce il fiore; ma la parola del Signore dura sempre.
Sostieniti alla Parola; per te infatti la Parola prese su di sé l'erba.
Cristo Parola incarnata.
Ma ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria come un fiore del campo: disprezziamo le cose presenti, poniamo la nostra speranza nelle realtà future.
Ogni valle sarà colmata, ogni umiltà sarà esaltata: ed ogni monte ed ogni colle sarà abbassato, ogni superbia sarà atterrata.
Demolisci i monti, colma le valli e ne risulta il livellamento del campo.
Di tra il fiore del campo dammi i ricchi e i privilegiati: siano proprio essi ad ascoltare: Dio resiste ai superbi, dà invece la grazia agli umili. ( Gc 4,6 )
Dammi i poveri senza speranza, consapevoli della loro miseria; non disperino, credano in Colui che è venuto per tutti.
Questi siano esaltati, quelli siano abbassati.
Venendo, egli trovi il campo in modo che non vi sia pietra ove inciampare.
Perciò diceva appunto lo stesso Giovanni: Preparate la via al Signore; non a me, ma al Signore; sono il suo inviato, non che io sia lui.
Ma i Giudei dicono: Sei forse tu il Cristo? ( Gv 1,21 )
Questi, se non fosse stato la valle da colmare, ma il monte da abbassare, aveva trovato l'occasione per illudere.
Quelli infatti erano desiderosi di ascoltare da lui ciò che credevano.
Giacché ne ammiravano tanto la grazia che avrebbero senz'altro creduto ciò che avesse detto.
Ecco, aveva trovato l'occasione di illudere il genere umano: Se avesse detto: Io sono il Cristo, gli avrebbero creduto.
Se si fosse vantato dell'identità altrui, avrebbe perduto il valore personale.
Se si fosse esibito come Cristo, non è vero che avrebbe potuto rispondersi: Perché monti in superbia?
Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria come un fiore del campo: secca l'erba e appassisce il fiore. ( Is 40,8 )
Vedi di comprendere quel che dura sempre: Ma la parola del Signore dura sempre. ( Is 40,8 )
Riconobbe se stesso: giustamente il Signore lo chiamò lucerna.
Così dice il Signore di Giovanni: Egli era una lucerna che arde e risplende e voi avete voluto solo per un momento godere alla sua luce. ( Gv 5,35 )
D'altra parte, l'evangelista Giovanni che cosa dice di lui?
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni: egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce; egli non era la luce. ( Gv 1,6-8 )
Chi? Giovanni Battista.
Chi lo dice? Giovanni evangelista: Egli non era la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce.
Tu dici: Egli non era la luce di chi la stessa Luce afferma: Egli era una lucerna che arde e risplende.
Ma ho capito, dice, di quale luce devo parlare; ho capito che, a confronto della luce di lui, una lucerna non è la luce.
Ascolta quel che segue: Egli era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. ( Gv 1,9 )
Giovanni non illumina ogni uomo, Cristo illumina ogni uomo.
E Giovanni si riconobbe una lucerna che non deve essere spenta dal vento della superbia.
E si può accendere una lucerna e si può spegnere.
La Parola di Dio non può estinguersi, la lucerna può sempre estinguersi.
Il più grande degli uomini fu dunque inviato a rendere testimonianza a Colui che era più che uomo.
Infatti, poiché Giovanni, più grande del quale nessuno è sorto tra i nati di donna, afferma: Io non sono il Cristo, e si riconosce inferiore a Cristo, si deve pensare a qualcosa di più che l'uomo.
Evidentemente, se consideri Giovanni il più grande degli uomini, Cristo è più che uomo: abbi un tale concetto del precursore per conoscere il giudice; ascolta l'araldo in modo che tu possa temere il giudice.
Fu mandato, preannunziò che sarebbe venuto.
E quale testimonianza rese Giovanni al Cristo?
Ascolta quale: Io non sono degno di sciogliere il legaccio del suo sandalo. ( Gv 1,27 )
Hai compreso, o uomo, come regolarti?
Chiunque si umilia sarà esaltato. ( Lc 14,11 )
Che dire allora del Cristo? Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto. ( Gv 1,16 )
Che vuol dire noi tutti? I Patriarchi, quindi, e i Profeti e i santi Apostoli, o mandati prima dell'incarnazione o inviati da lui, incarnato, noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza.
Noi siamo i vasi, egli è la sorgente.
Perciò, fratelli miei, se abbiamo compreso il mistero, Giovanni è uomo, Cristo è Dio: si umili l'uomo ed è glorificato Dio.
Affinché l'uomo sia umile, Giovanni è nato nel giorno in cui comincia a ridursi la durata della luce solare.
Al fine della gloria di Dio, Cristo è nato nel giorno in cui la luce solare va crescendo in durata.
Grande mistero. Ecco perché celebriamo il Natale di Giovanni, come quello di Cristo, in quanto questa stessa nascita è piena di mistero.
Di quale mistero? Del mistero della nostra elevazione.
Nell'uomo rendiamoci piccoli, in Dio eleviamoci.
Per essere esaltati in lui, quanto a noi, vediamo di essere umili.
Il mistero di questa così grande realtà si compì nella passione dell'uno e dell'altro.
Perché l'uomo si umiliasse, Giovanni perdette il capo: perché Dio venisse glorificato, Cristo fu elevato sulla croce.
Giovanni fu inviato a questo scopo: perché lo imitassimo e ci sostenessimo alla Parola.
Per quanto la superbia umana voglia vantarsi di qualsivoglia preminenza in santità, chi sarà quale è Giovanni?
Chiunque tu sia che ti consideri grande, non sarai quel che è Giovanni.
Non era ancora nato e, già esultando nel seno materno, annunziava il Signore venturo.
Che più eccelso di tale santità? Imita, ascolta quel che può dire di Cristo: Noi abbiamo ricevuto dalla sua pienezza.
La lucerna nella notte ti mostra la fonte; da essa anche lui ha bevuto: Noi tutti infatti - dice - abbiamo ricevuto dalla sua pienezza.
Noi tutti: Egli la sorgente, noi i vasi; egli il giorno, noi le lucerne.
Grande la debolezza degli uomini: cerchiamo il giorno per mezzo della lucerna.
Ma anche gli Apostoli, fratelli miei, sono le lucerne del giorno, non pensate che il solo Giovanni sia lucerna e non lo siano gli Apostoli.
Disse loro il Signore: Voi siete la luce del mondo. ( Mt 5,14 )
E perché non si ritenessero luce quale egli fu chiamato luce e del quale fu detto: Era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo, ( Gv 1,9 ) subito dopo fece loro capire che egli era la luce vera.
Avendo detto: Voi siete la luce del mondo, proseguì col dire: Nessuno accende una lucerna e la pone sotto il moggio. ( Mt 5,14 )
Dicendo di voi che siete luce, ho inteso dire di voi che siete lucerne, a evitare che la fiammella si spenga, non lasciatevi prendere da esaltazione nella vostra superbia.
Non vi pongo sotto il moggio, ma per darvi modo di irradiare luce, sarete sul candelabro.
Qual è il candelabro della lucerna? State a sentire qual è: siate lucerne e avrete il candelabro.
La croce di Cristo è il grande candelabro.
Chi vuol dare luce non arrossisca del candelabro di legno.
Ascolta e capirai che la croce di Cristo è candelabro: Nessuno accende la lucerna e la pone sotto il moggio, ma sul candelabro, perché faccia luce a tutti coloro che sono nella casa.
Così risplenda la vostra lucerna davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e diano gloria: non nel senso del tuo desiderio di essere glorificato, per cui tendi a spegnerti: diano gloria al Padre vostro che è nei cieli. ( Mt 5,14-16 )
Diano gloria al Padre vostro attraverso le opere buone.
Non avete potuto accendervi da voi per poter essere lucerne, non avete potuto porvi sul candelabro: a Colui che ve lo ha concesso vada la gloria.
Ascolta perciò l'apostolo Paolo, ascolta la lucerna che si rallegra sul candelabro.
Quanto a me invece egli afferma ( gridano quanti hanno capito quel che segue )
Quanto a me invece: che cosa a te, invece? Non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. ( Gal 6,14 )
Mi vanto sul candelabro: se il candelabro dovesse sottrarsi, io cado.
Non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per il quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. ( Gal 6,14 )
Avete lodato e applaudito.
Sia crocifisso per voi il mondo, crocifiggetevi voi per il mondo.
Che vuol dire questo? Non dovete attendervi la felicità dal mondo: tenetevi lontani dalla felicità del mondo.
Il mondo lusinga, ci si guardi dal corruttore: il mondo minaccia, non si tema l'aggressore.
Se i beni del mondo non ti avranno corrotto, se non ti avranno corrotto i mali del mondo, il mondo è crocifisso per te, tu sei crocifisso al mondo.
Gloriati sul candelabro: sul candelabro conserva sempre l'umiltà, o lucerna, per avere sempre luminosità: fa' attenzione a non spegnerti a causa della superbia.
Custodisci ciò che sei stato fatto per gloriarti di Colui che ti ha fatto.
Infine, che eri tu, uomo? Come uomo, rifletti chi sei per nascita; anche se di nobile stirpe, nudo sei nato.
Cos'è la nobiltà? La nascita del povero e del ricco è nudità uguale.
Forse perché sei di nobile nascita vivi per quanto ti pare?
Sei venuto al mondo senza saperlo, ne esci senza volerlo.
In breve, guardiamo all'interno dei sepolcri e vediamo di riconoscere le ossa dei ricchi.
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