Discorsi sui Santi

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Nel natale del martire Lorenzo

1 - Le ricchezze della Chiesa: i poveri
2 - La ricompensa dei martiri a disposizione dei seguaci di Cristo

1 - Le ricchezze della Chiesa: i poveri

È celebre il martirio del beato Lorenzo, ma in Roma, non qui: tanto poco numerosi infatti io vi vedo.

Come Roma non può rimanere nascosta, così non può essere nascosta la gloria di Lorenzo.

Ma non riesco a capire per quale ragione passi inosservata in questa città.

Perciò, trovandovi in pochi, ascoltate poche parole: anche noi infatti, per la spossatezza fisica e la calura intensa, non possiamo dir molto.

Era diacono, alla sequela degli Apostoli: visse nell'epoca successiva a quella degli Apostoli.

Quindi, poiché in Roma, come pure in altri luoghi, infieriva violenta la persecuzione, che ora dal Vangelo avete udito sia stata preannunciata ai cristiani, quando all'Arcidiacono venivano richieste le ricchezze della Chiesa, si dice che egli abbia risposto: Mi si rechino dei carri perché io possa collocarvi le ricchezze della Chiesa.1

L'ingordigia spalancò le sue fauci, ma la sapienza sapeva il fatto suo.

Si obbedì all'istante: quanti carri richiese, tanti ne arrivarono.

Ma ne pretese molti, e quanto più erano numerosi, tanto più grande si faceva la speranza del bottino che intenzionalmente si figuravano.

Riempì i carri di poveri e si ripresentò con essi.

Ma gli fu detto: Cos'è questo? Rispose: Le ricchezze della Chiesa sono queste.2

Deluso, il persecutore reclamò le fiamme; ma quello, freddo, non era da temere le fiamme: bruciava della crescente voracità del fuoco, ma più ancora nell'anima di carità.

Che di più? Venne accostata una graticola e vi fu posto a bruciare.

E quando da un fianco era arso, si narra che abbia tollerato ancora quei tormenti con tanta serenità, da attuarsi in lui quel che abbiamo appena ascoltato nel Vangelo: Con la vostra pazienza, salverete le vostre anime. ( Lc 21,19 )

Infine, disseccato dalla fiamma, ma con calma imperturbata, disse: "Ormai la cottura è al punto giusto, rivolgetemi sull'altro fianco e mangiate".

Visse così il martirio: di tale gloria è stato coronato.

I benefici che elargisce in Roma sono tanto famosi e non si possono affatto numerare.

Costui impersona l'ideale di cui parlò Cristo: Chi perderà la propria vita per me la salverà. ( Lc 9,24 )

L'ha salvata per la fede, l'ha salvata per il disprezzo del mondo, l'ha salvata per il martirio.

Quanta è la sua gloria presso Dio se tanta è la sua lode presso gli uomini?

2 - La ricompensa dei martiri a disposizione dei seguaci di Cristo

Vediamo di seguire le sue orme con la fede, seguiamole per il disprezzo del mondo.

Le ricompense celesti non sono promesse solo ai martiri, ma pure a quanti seguono il Cristo con fede integra e carità perfetta.

Ha infatti l'onore dei martiri, e lo promette la Verità in persona, affermando: Non c'è alcuno che abbia lasciato la casa, il campo, i genitori, i fratelli, la moglie, i figli che non riceva sette volte tanto in questo mondo e che non avrà la vita eterna nell'altro. ( Mt 19,29 )

Che c'è di più onorevole per l'uomo che vendere quanto possiede e guadagnare Cristo, che presentare a Dio una graditissima offerta, una sincera fermezza di spirito, un'intatta lode di ossequio?

E essere al seguito di Cristo quando deciderà di venire a rivendicare il suo diritto sui nemici, trovarsi al suo fianco quando sarà seduto a giudicare, diventare coerede di Cristo, essere uguale agli Angeli, rallegrarsi di possedere il regno dei cieli insieme ai Patriarchi, agli Apostoli, ai Profeti?

Quale persecuzione può averla vinta su tali pensieri, quali tormenti aver ragione di essi?

Fondato su considerazioni religiose, lo spirito è impavido, forte e stabile, e persevera irremovibile contro tutti i terrori diabolici e le minacce del mondo, e lo corrobora la fede sicura e robusta nelle realtà future.

Nelle persecuzioni gli occhi si chiudono, ma si apre il cielo.

L'Anticristo minaccia, ma Cristo custodisce.

Viene data la morte, ma subentra l'immortalità.

È tolto il mondo a chi viene ucciso, ma, restituito alla vita, gli viene offerto il paradiso.

La vita terrena è spenta, ma si guadagna in cambio quella eterna.

Quanta la dignità, quanta la sicurezza di chi si allontana lieto di qui, di chi esce glorioso tra oppressione e travagli; di chi chiude un attimo gli occhi che facevano vedere gli uomini e il mondo per aprirli immediatamente a vedere Dio, anche con felice transito!

Che immediatezza! D'un tratto sei distolto da luoghi terreni per essere riposto nei regni celesti.

È necessario impadronirsi mente e cuore di tali cose, trattenervi il pensiero giorno e notte.

Se la persecuzione avrà trovato tale il soldato di Dio, non potrà essere sopraffatta una virtù addestrata al combattimento.

O ancora, se per divino giudizio la chiamata suprema sarà anticipata, senza ritardo è data ricompensa alla fede pronta al martirio.

In tempo di persecuzione è premiato il combattimento, in tempo di pace è premiata la perseveranza.

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1 Cipriano, De exortatione martyrii (ad Fortunatum), 13
2 Cipriano, De exortatione martyrii (ad Fortunatum), 13