Discorsi sui Santi

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Nel natale dei martiri

1 - Preziosa la morte dei martiri, acquistata a prezzo del sangue di Cristo
2 - I martiri vincitori non per loro potere, ma per la grazia di Dio

1 - Preziosa la morte dei martiri, acquistata a prezzo del sangue di Cristo

A causa delle gesta così gloriose dei santi martiri, da cui ovunque fiorisce la Chiesa, con i nostri stessi occhi attestiamo quanto sia vero quel che abbiamo cantato, che è preziosa davanti al Signore la morte dei suoi Santi; ( Sal 116,15 ) poiché davanti a noi è preziosa, lo è pure davanti a colui per il nome del quale si verificò.

Ma il prezzo di queste morti è la morte di uno solo.

L'Uno che morì quante morti acquistò e, se non fosse morto, come si sarebbe moltiplicato il chicco di frumento?

Avete ascoltato quali furono le sue parole nell'approssimarsi alla passione, vale a dire, nell'approssimarsi alla nostra redenzione.

Se il chicco di frumento, caduto a terra, non sarà morto, rimane solo, se invece sarà morto, porta molto frutto. ( Gv 12,24-25 )

Sulla croce egli trattò infatti un grande affare, ivi fu aperto il sacchetto del nostro prezzo: quando fu aperto il suo fianco dalla lancia di chi la vibrò, di lì fece scaturire il prezzo del mondo intero.

Furono comprati i fedeli e i martiri: ma la fede dei martiri venne messa alla prova; il sangue è il testimone.

Restituirono quel che fu speso per loro, e adempirono ciò di cui parla san Giovanni: Come Cristo ha dato la vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. ( 1 Gv 3,16 )

E altrove si dice: Quando siedi ad una lauta mensa, bada con attenzione a quel che ti si pone davanti, poiché conviene che tu prepari altrettanto. ( Pr 23,1-2 )

È lauta la mensa, dove le vivande sono il Padrone stesso della mensa.

Nessuno dà in cibo se stesso ai convitati: Cristo Signore lo fa; egli invita, egli il cibo e la bevanda.

Si resero consapevoli, dunque, i martiri di che si nutrivano e che bevevano, al fine di ricambiare tali cose.

2 - I martiri vincitori non per loro potere, ma per la grazia di Dio

Ma come avrebbero potuto ricambiare tali cose se colui che per primo fece le spese non avesse concesso di che ricambiare?

Al riguardo, che ci raccomanda nel Salmo, dove abbiamo trovato scritto e abbiamo cantato: È Preziosa davanti al Signore la morte dei suoi santi? ( Sal 116,15 )

Là prese a considerare, l'uomo, quanti beni aveva ricevuto da Dio, abbracciò con lo sguardo quanti i doni di grazia dell'Onnipotente, che lo creò, che lo cercò perduto, che perdonò quando l'ebbe trovato, che lo sostenne mentre lottava con le sue deboli forze, che non si sottrasse a lui in pericolo di perdersi, che lo coronò vincitore, che gli diede in premio se stesso.

Considerò tutto questo e finì per esclamare: Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha ridato? ( Sal 116,12 )

Non voleva essere ingrato, voleva ricompensare ma non aveva con che farlo.

Non disse: Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato, ma: per quanto mi ha ridato.

Non ha dato, ma ha ridato.

Se ha ridato, da parte nostra avevamo un credito.

Veramente il nostro credito erano i nostri mali ed egli ha ridato i suoi beni.

Ha ridato infatti beni per mali, mentre noi potevamo rendere mali per beni.

L'uomo cerca perciò cosa possa rendere; è angustiato non trovando come pagare il debito: Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha ridato?

E quasi abbia trovato cosa rendere, dice: Prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. ( Sal 116,13 )

Che vuol dire questo? Intendeva certamente di restituire.

Vuole ancora avere: Prenderò il calice della salvezza.

Che calice è questo? Il calice della passione, amaro e salutare: quel calice che l'infermo avrebbe paura di toccare, se non l'avesse già bevuto il Medico.

È proprio quello il calice: lo riconosciamo, questo calice, sulle labbra di Cristo che dice: Padre, se è possibile, passi da me questo calice. ( Mt 26,39 )

Infatti, anche i figli di Zebedeo, per mezzo della madre, pretesero sedi di alto prestigio, in modo da sedere l'uno alla destra, l'altro alla sinistra di Cristo, che replicò loro: Potete bere il calice che berrò io? ( Mt 20,22 )

Voi mirate in alto? È attraversando la valle che si giunge al monte.

Volete una sede di grandezza? Bevete prima il calice dell'umiltà.

Di questo calice dissero i martiri: Prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. ( Sal 116,13 )

Non temi allora di non riuscirvi? "No", risponde.

Perché? Perché invocherò il nome del Signore.

Come potrebbero essere vittoriosi i martiri se in loro non vincesse colui che disse: Rallegratevi, perché io ho vinto il mondo? ( Gv 16,33 )

L'Imperatore celeste guidava la loro mente e la loro parola e, per mezzo di loro, vinceva il diavolo sulla terra e coronava i martiri in cielo.

Beati quanti hanno bevuto così questo calice!

Ebbero termine le sofferenze e ricevettero gli onori.

Perciò, carissimi, siate vigilanti: considerate con la mente ed il cuore ciò che rimane invisibile all'esterno, e notate perché è preziosa davanti al Signore la morte dei suoi santi. ( Sal 116,15 )

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