Discorsi sui tempi Liturgici

Indice

Epifania del Signore

1.1 - Epifania: manifestazione del Signore
2.2 - I magi primizie dei Gentili
3.3 - I Giudei testimoni involontari di Cristo
3.4 - Cambiare vita

1.1 - Epifania: manifestazione del Signore

La presente circostanza ci sollecita a fare un discorso commemorativo della gioia che ci reca la festa che oggi si celebra nel mondo intero e dell'avvenimento che ricorda con ricorrenza annuale.

"Epifania" è un termine greco che in latino si può rendere con "manifestazione".

In questo giorno infatti ricordiamo i magi che sono andati ad adorare il Signore, sollecitati dall'apparizione della stella e condotti dalla sua guida.

Nel giorno in cui è nato essi videro la stella in Oriente e riconobbero colui che essa aveva loro indicato come nato.

Da quel giorno fino ad oggi essi furono in viaggio, spaventarono con il loro annuncio il re Erode, dietro indicazione dei Giudei - che l'avevano desunta dalle Scritture profetiche - trovarono la città di Betlemme, ove il Signore era nato.

Sotto la guida della medesima stella arrivarono finalmente al Signore e vedutolo lo adorarono.

Offrirono oro, incenso e mirra; poi ritornarono indietro per un'altra strada. ( Mt 2,1-2 )

Il Signore si è manifestato anche, il giorno stesso della sua nascita, ai pastori avvertiti da un angelo.

Nel medesimo giorno fu annunziato anche ai magi tramite una stella, nel lontano Oriente, ma solo in questo giorno fu da essi adorato.

Tutta la Chiesa proveniente dai pagani perciò decise di celebrare questo giorno con la massima venerazione: chi furono infatti quei magi se non le primizie dei pagani?

I pastori erano israeliti, i magi pagani; quelli venivano da vicino, questi da lontano; ambedue tuttavia corsero verso la pietra angolare. ( Ef 2,20 )

Egli è venuto - dice l'Apostolo - a proclamare la pace, tanto a noi che eravamo lontani, guanto a coloro che erano vicini.

Egli infatti è la nostra pace, colui che ha unito i due in un solo popolo, per creare in se stesso dei due un sol uomo nuovo, ristabilire la pace e riconciliare ambedue con Dio, in un solo corpo, distruggendo in se stesso l'inimicizia. ( Ef 2,14-17 )

2.2 - I magi primizie dei Gentili

A ragione gli eretici donatisti mai hanno voluto celebrare questo giorno con noi: poiché né amano l'unità né hanno comunione con la Chiesa orientale, ove apparve la stella.

Noi invece celebriamo, in comunione con tutte le Chiese provenienti dai pagani, la manifestazione del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, con la quale egli colse le primizie dei pagani.

Allora infatti il bambino, prima ancora che sapesse dire babbo o mamma, ricevette la ricchezza di Damasco e il bottino della Samaria, come era stato profetizzato; ( Is 8,4 ) cioè prima che con labbra umane potesse pronunciare parole umane, ricevette la ricchezza di Damasco, ossia ciò di cui Damasco andava orgogliosa.

Infatti delle ricchezze andava un tempo orgogliosa quella città quando era fiorente secondo l'estimazione del mondo.

E tra le ricchezze si dà il primo posto all'oro, che i magi offrirono umilmente a Cristo.

Bottino della Samaria sono gli stessi suoi abitanti.

Samaria infatti sta al posto di idolatria.

Lì infatti il popolo d'Israele, allontanatosi da Dio, si è convertito all'idolatria.

In ultima analisi Cristo, che avrebbe debellato in tutto il mondo con le armi spirituali il regno del diavolo, già da bambino sottrasse questo primo bottino al dominio dell'idolatria, allontanando dalla peste di quella superstizione i magi che aveva convertiti a sé per essere da loro adorato.

Non ancora su questa terra emetteva parole e già dal cielo parlava tramite la stella, mostrando chi era, perché veniva, per chi veniva, non con voce umana ma con la potenza del Verbo, che si è fatto carne.

Questo Verbo, che in principio era Dio presso Dio, si è fatto anche carne per abitare in mezzo a noi: ( Gv 1,1.14 ) era venuto a noi e rimaneva presso il Padre.

Nel cielo non abbandonava gli angeli e sulla terra chiamava a sé gli uomini per mezzo degli angeli; come Verbo risplendeva di incommutabile verità davanti agli spiriti celesti, e per aver trovato solo un angusto rifugio era adagiato in una mangiatoia.

In cielo faceva apparire la stella e sulla terra si faceva conoscere per essere adorato.

E tuttavia, pur essendo un bambino così potente, così grande, piccolo ancora fugge in Egitto, portatovi dai genitori, a causa della persecuzione di Erode.

In tal modo già parlava alle sue membra, non ancora con discorsi ma con la propria vita; pur tacendo insegnava: Se vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra. ( Mt 10,23 )

Portava infatti un corpo mortale nel quale eravamo prefigurati noi e nel quale, a suo tempo, sarebbe morto per noi.

Pertanto aveva accettato dai magi non solo l'oro come segno di onore, non solo l'incenso come segno di adorazione, ma anche la mirra come segno di sepoltura.

Inoltre nei bambini uccisi da Erode mostrò l'innocenza e la bontà di coloro che sarebbero morti per il suo nome.

La loro età di due anni infatti simboleggia il numero dei precetti da cui dipendono tutta la legge e i profeti. ( Mt 22,37-40 )

3.3 - I Giudei testimoni involontari di Cristo

E chi non rimarrà incuriosito su che cosa può significare il fatto che alla domanda dei magi dove sarebbe nato il Cristo, i Giudei diedero risposta traendola dalla Scrittura, però non andarono ad adorarlo insieme a loro?

Non vediamo la stessa cosa anche ora, quando dai medesimi sacramenti che conservano, pur nella loro durezza di cuore, niente altro viene testimoniato che Cristo, nel quale non vogliono credere?

E quando uccidono l'agnello e mangiano la Pasqua, ( Es 12,9 ) non indicano chiaramente ai pagani Cristo, che però non vogliono adorare insieme a loro?

Che cosa significa il fatto che, per quanto riguarda le testimonianze profetiche che hanno preannunziato Cristo, spesso presentiamo i codici dei Giudei a quegli uomini che sospettano che siano state scritte dai cristiani non prima che si avverassero ma dopo che sono accaduti i fatti?

E lo facciamo per fugare dai loro animi questi sospetti.

I Giudei non indicano chiaramente anche in questo modo ai pagani il Cristo, che non vogliono adorare insieme a quelli che provengono dai pagani?

3.4 - Cambiare vita

Noi dunque, carissimi, di cui quei magi costituivano le primizie; noi, eredità di Cristo sparsa fino agli estremi confini della terra; noi, per i quali è avvenuta l'ostinazione di una parte di Israele perché l'insieme dei pagani potesse entrare: ( Rm 11,25 ) ora che abbiamo conosciuto il Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, il quale per incoraggiarci quando nacque trovò rifugio in un angusto tugurio e ora per esaltarci siede nei cieli; ora lo dobbiamo testimoniare qui in terra, in questa dimora del nostro corpo, in modo da non ripassare per la via per la quale siamo venuti e da non ricalcare le orme del nostro anteriore modo di vivere.

Questo significa il fatto che i magi non ritornarono indietro per la stessa strada che avevano percorso nel venire. ( Mt 2,12 )

Cambiando la via è cambiata anche la vita.

Anche per noi i cieli hanno annunziato la gloria di Dio; ( Sal 19,2 ) anche noi siamo stati condotti ad adorare Cristo dalla verità che risplende nel Vangelo, come da stella nel cielo; anche noi abbiamo ascoltato fedelmente la profezia che è risuonata di tra mezzo al popolo giudaico - come testimonianza contro gli stessi Giudei che non sono venuti con noi -; anche noi, riconoscendo e lodando Cristo nostro re e sacerdote, morto per noi, lo abbiamo onorato come se avessimo offerto oro e incenso e mirra; ci manca soltanto di testimoniarlo prendendo una nuova via, ritornano da una via diversa da quella per la quale siamo venuti.

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