Discorsi sui tempi Liturgici

Indice

Dai discorsi tenuti nell'ottava di Pasqua

Frammenti

1 - Le opere della creazione riepilogate nell'uomo
2 - L'uomo conserva, dopo il peccato, l'immagine di Dio
3 - Cristo considera fatta a sé ogni opera di misericordia

1 - Le opere della creazione riepilogate nell'uomo

Nel sesto giorno Dio disse: La terra produca esseri viventi.

Non rettili di esseri viventi, ma esseri viventi.

E la terra produsse armenti e bestie feroci e serpenti e tutto ciò che striscia sulla terra.

E Dio vide che era cosa buona.

E Dio disse - lo stesso giorno sesto quando la terra produsse esseri viventi -: Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza, ( Gen 1,24-26 ) con quel che segue.

Abbiamo detto che Dio creò la luce, cioè tutti i fedeli; che creò il firmamento nel mondo, il cielo che stesse in mezzo fra le acque e le acque.

Creò il firmamento nella Chiesa con l'autorità delle Scritture, che occupano un posto intermedio fra le moltitudini degli angeli ( che non ne hanno bisogno ) e le moltitudini degli uomini, che in esse possono ricercare la presenza di Dio.

Dio operò nel mondo la separazione del mare dalla terra asciutta: nella Chiesa separò i pagani dai suoi servi.

La terra arida è assetata di pioggia: gli uomini nella Chiesa hanno sete della pioggia celeste.

La terra produsse erba da pascolo e alberi da frutto: gli uomini nella Chiesa producono opere di misericordia.

Nel cielo vengono creati i luminari: il luminare maggiore che è il parlare secondo sapienza, il luminare minore che è il parlare secondo scienza, e le stelle, cioè i doni delle guarigioni, le profezie, la fede e tutti gli altri.

Tutte queste cose sono nel firmamento del cielo.

Quando essi si misero a camminare e percorsero il mondo intero, le acque prolificarono, cioè di fra mezzo alle genti sorsero rettili di esseri viventi - intendiamo i santi sacramenti - e gli uomini consacrati ebbero una forma.

Ecco infatti la forma del sacramento presente nell'uomo; qualche volta la segue immediatamente anche l'efficacia del sacramento.

È segno che la terra è ormai separata, e pertanto questa terra produce esseri viventi.

In realtà, fratelli, è di necessità che l'anima sia viva.

I nostri fratelli hanno ricevuto il battesimo: l'effetto accompagni il rito!

Non sia dato, questo battesimo, a condanna ma a salvezza!

Fu un battesimo di condanna quello dato a Simon mago, ( At 8,13-20 ) un battesimo di salvezza quello dato a Pietro.

Vediamo quindi cosa siano gli esseri viventi prodotti dalla terra.

Osservate l'uomo: è composto di corpo e di anima.

Nell'ambito di quest'anima ha molte attività che somigliano a quelle delle bestie ma poi ha un di più che le bestie non hanno.

Quali sono le attività che somigliano a quelle delle bestie?

Mangiare e bere, dormire e stare sveglio, procreare.

Non sono forse attività che abbiamo in comune con le bestie?

Uno che in tali attività si abbandonasse alla sfrenatezza avrebbe l'anima morta, non viva.

Come lo dimostriamo? Ascolta l'Apostolo!

Colei che vive immersa nei piaceri, sebbene viva, è morta. ( 1 Tm 5,6 )

Che significa essere immersi nei piaceri se non lasciare briglia sciolta a quelle tendenze che abbiamo in comune con i bruti e abbandonarsi ai piaceri e alla prepotenza delle passioni disordinate, alla voracità, all'ubriachezza, alla fornicazione, alla sonnolenza?

Quanti vivono così conducono una vita che offre, certo, delle soddisfazioni, ma, già da vivi, sono morti.

Se al contrario tutte queste inclinazioni vengono tenute a freno e tali tendenze sono dominate in modo che si pratichino la castità e la continenza, allora la terra produce l'anima: la quale, se era morta allorché si abbandonava al piacere, ne consegue che, astenendosi dal piacere, comincia a vivere e ad avere la vigoria della religiosità.

E qual è questa vigoria della religiosità? L'amore verso Dio e verso il prossimo.

Chi ha la carità tiene a freno mediante la fede tutte le voglie illecite, tutte le passioni disordinate, tutte quelle inclinazioni dell'anima che l'uomo ha in comune con le bestie; e allora l'anima è viva, e si ottiene come conseguenza che l'uomo prenda la sua forma a immagine e somiglianza di Dio.

Tale forma si acquista quando tutte le cose sopra elencate giungono a conclusione e le si riferisce all'uomo.

Difatti, Dio creò la luce: è detto dell'uomo quando fa parte della Chiesa; creò il firmamento: fu data a vantaggio dell'uomo l'autorità delle Scritture; separò le acque dalla terra, cioè i pagani dai fedeli; la terra produsse erba da pascolo, cioè le opere di misericordia; collocò i luminari nel cielo: mise a disposizione dell'uomo. i santi Evangelisti; la terra produsse rettili di esseri viventi, cioè i sacramenti.

Tutto questo a servizio dell'uomo.

In seguito produsse le anime viventi, vale a dire quanti frenano i loro istinti perversi.

E anche questo nell'ambito umano.

Aggiungi a tutti questi elementi l'intelligenza e troverai l'uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio.

Poni attenzione agli argomenti con cui dimostriamo l'asserto.

Delle creature prese ad una ad una diceva: Dio vide che era cosa buona; ( Gen 1,10.25 ) ma quando compì l'opera più eccellente non annotò che quella era la creatura migliore, ma, arrivato all'uomo, come concludendo tutta la serie delle opere create dice: Dio vide tutte le cose che aveva fatte, ed ecco, esse erano buone assai. ( Gen 1,31 )

Da un pezzo diceva, parlando delle singole opere, che erano buone; ma, creato l'uomo, le rievocò tutte, in modo da farci comprendere che le altre singolarmente prese si ritrovano tutte nell'uomo.

Nell'uomo cerchi la luce? Trovi che è la fede.

Vi cerchi il firmamento? Trovi che è l'autorità delle Scritture.

Vi cerchi la separazione delle acque? Trovi il fedele distinto dal pagano.

Vi cerchi come spuntino le erbe e gli alberi da frutto? Trovi le opere buone, le opere di misericordia.

Cerchi i luminari del cielo? Trovi gli Evangelisti.

Cerchi i rettili di esseri viventi? Trovi i sacramenti.

Cerchi l'anima vivente? Trovi la continenza.

Nell'uomo cerchi l'uomo? Trovi l'immagine e la somiglianza con Dio.

2 - L'uomo conserva, dopo il peccato, l'immagine di Dio

E ora state attenti! L'uomo fu ridotto ad uno stato che per lui era di pena, e [ chi può calcolare ] quale incidenza abbiano ancora le tracce dell'immagine di Dio rimaste in lui?

Egli col peccato distrusse tale immagine, la quale solo mediante la grazia viene restaurata, mentre a causa della concupiscenza era rimasta deturpata.

Come una moneta sfregata contro la terra perde l'immagine dell'imperatore, così la mente dell'uomo, se viene logorata dalle passioni terrene, perde l'immagine di Dio.

Venne però Cristo, forgiatore di monete: egli restaurerà le monete.

In che maniera? Perdonando i peccati col dono della grazia.

Egli ti mostrerà che Dio va in cerca della sua immagine.

Un giorno gli fu chiesto: È lecito pagare il tributo a Cesare? ( Mt 22,17 )

Glielo chiesero per metterlo alla prova.

Se infatti avesse risposto: Non si deve pagare, gli sarebbero piovute addosso accuse da parte degli esattori delle imposte che lo avrebbero calunniato dicendo: Ecco uno che insegna non doversi pagare il tributo.

Se al contrario avesse risposto: Bisogna pagarlo, gli avrebbero gridato: Ecco uno che vuole il male di Gerusalemme, che la desidera tributaria.

Cosa disse dunque il Signore in quella circostanza, e quale istruzione diede?

Perché mi tentate, ipocriti? Portatemi la moneta. E gliela portarono.

Di chi è l'immagine e la scritta? Gli risposero: Di Cesare.

Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare e a Dio le cose di Dio. ( Mt 22,18-21 )

Voleva dire: Se Cesare pretende di trovare la sua immagine nella sua moneta, non pretenderà Dio di trovare nell'uomo la sua immagine?

3 - Cristo considera fatta a sé ogni opera di misericordia

La terra produsse erba da pascolo e alberi da frutto: gli uomini nella Chiesa producono opere di misericordia anche dopo quelle che furono prestate al Signore quand'era sulla terra.

A lui le prestarono non solo gli uomini, come ad esempio Zaccheo, ( Lc 19,2-10 ) ma anche le donne, per esempio quelle che lo sostentavano con i propri averi. ( Lc 8,3 )

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