Discorsi sui tempi Liturgici

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Nei giorni di Pasqua

Discorso di S. Agostino sul Vangelo di Giovanni 21

2 - Le pésche miracolose di cui nel Vangelo e relativo simbolismo
3 - Al presente le reti della Chiesa contengono pesci buoni e cattivi
4 - La separazione dei cattivi dai buoni
5 - Grande il numero degli eletti, uniti per sempre nella lode di Dio
6 - Legge e grazia nell'opera della giustificazione e della salvezza eterna

1 - Dall'evangelista Giovanni sono stati descritti molti particolari sulle apparizioni del Signore Gesù ai discepoli dopo la sua resurrezione.

Una volta apparve loro mentre pescavano.

Questa pesca durante la quale il Signore volle mostrarsi ai discepoli fu iniziata presso il mare di Tiberiade e contiene un grande sacramento, che, sebbene da voi conosciuto, noi dobbiamo quest'oggi brevemente ricordare.

2 - Le pésche miracolose di cui nel Vangelo e relativo simbolismo

Ripensate a quell'altra pesca in occasione della quale chiamò coloro che erano pescatori di pesci e li fece pescatori di uomini.

Essa avvenne agli inizi della sua predicazione, molto tempo prima della sua passione.

Quella volta, come dovreste ben ricordare, si avvicinò ai discepoli, non ancora discepoli, ed essi, abbandonate le reti, lo seguirono.

S'accorse che durante l'intera notte non avevano preso niente e disse loro: Gettate in mare le vostre reti. ( Lc 5,4 )

Ve le gettarono e presero una quantità di pesci così grande da riempire due barche, appesantendole in maniera tale che stavano per affondare.

La quantità di pesci fu tanta che le reti si rompevano.

Fu allora che rivolse loro le parole: Venite dietro a me; io vi farò pescatori di uomini. ( Mt 4,19 )

E tali effettivamente li rese: gli Apostoli gettarono le reti della parola nel mare del mondo e presero molti pesci.

Se volete farvi un'idea di questo numero di pesci, numero incalcolabile, guardate alla moltitudine dei cristiani.

Sono infatti i cristiani quelli che furono presi da quelle sante reti, presi per conseguire la vita, non per finire nella morte.

Tuttavia fra questa moltitudine di gente presa nelle reti sono sorti anche numerosi scismi.

Dice appunto che le reti si squarciarono.

Anche le due barche, cioè le due imbarcazioni che furono riempite, hanno un significato: significano i cristiani provenienti dalla circoncisione e dall'incirconcisione, cioè la Chiesa raccolta dal mondo giudeo e da quello pagano.

In relazione a ciò Cristo è detto pietra angolare: perché in quell'angolo si baciano, per così dire, le pareti che provengono da direzioni opposte.

Orbene, quelle barche furono riempite, quasi sovraccaricate, al punto che stavano per affondare.

Si allude ai cristiani che vivono male e con i loro cattivi costumi sono un peso per la Chiesa.

Le barche peraltro non affondarono: la Chiesa sa reggere il peso di coloro che vivono male; può essere gravata, non sommersa.

Adesso, cioè dopo la sua resurrezione, Cristo ci fornisce, l'immagine della Chiesa quale sarà dopo la nostra resurrezione.

Allora, Chiesa felice, essa sarà formata da soli buoni e non avrà mescolato alcun cattivo.

3 - Al presente le reti della Chiesa contengono pesci buoni e cattivi

Cosa disse ai discepoli dopo la resurrezione? Gettate le reti dalla parte destra. ( Gv 21,6 )

Nella pesca precedente non aveva detto: Dalla parte destra, perché non fossero indicati soltanto i buoni; e nemmeno: Dalla parte sinistra, per non indicare soltanto i cattivi.

In diverse direzioni furono gettate le reti, perché dovevano raccogliere e i buoni e i cattivi.

In tal senso il Signore Gesù Cristo raccontò anche una parabola.

Disse: Il regno dei cieli è simile a una rete gettata in mare, nella quale si raccoglie ogni sorta di pesci.

Quando l'hanno tirata a riva, si seggono e scelgono i pesci buoni, che mettono nei loro recipienti, mentre buttano via i pesci cattivi.

Così la formulò, ma poi ne diede la spiegazione.

Disse: Così sarà alla fine del mondo.

Verranno gli angeli e prenderanno i cattivi di fra mezzo ai giusti e li getteranno nella fornace col fuoco acceso, dove sarà pianto e stridore di denti. ( Mt 13,47-50 )

Lasciamo dunque nuotare per ora i pesci buoni insieme con i cattivi e i cattivi insieme con i buoni.

Basta che nuotino dentro la rete e non la rompano!

Coloro che rompono la rete sono cattivi; mentre coloro che restano dentro la rete possono essere e buoni e cattivi.

Ma, questo solo per il tempo presente.

4 - La separazione dei cattivi dai buoni

Dopo la resurrezione in effetti cosa disse? Gettate la rete dalla parte destra. ( Gv 21,6 )

Che significa: Dalla parte destra? Gettandola dalla parte destra prenderete coloro che alla fine saranno alla destra.

E a quelli che staranno alla destra dirà: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete il regno. ( Mt 25,34 )

A questi si riferiva quando ordinava di gettare le reti dalla parte destra.

Le reti furono calate e presero molti grandi pesci.

Se ne precisa anche il numero.

Nella pesca antecedente, che sta a indicare i buoni e i cattivi, non ci si dice il numero: c'erano infatti pesci in soprannumero.

E chi sono questi pesci in sopra numero?

Coloro che non rientrano nel numero dei santi.

Tali coloro che strappano la rete creando scismi; tali coloro che rinunziano al mondo a parole ma non nei fatti, coloro che ricevono il sacramento dell'uomo nuovo ma continuano a vivere secondo l'uomo vecchio.

Gente come questa sarebbe stata dentro quelle reti: perciò non si menziona la parte destra e si tace il numero.

Tutti costoro sono in soprannumero, come dice il salmo: Ho annunziato e ho parlato; sono diventati molti, oltrepassano il numero. ( Sal 40,6 )

C'era, allora, un numero di santi, ma ce n'erano molti fuori di quel numero; adesso al contrario non c'è nessuno che non rientri in quel numero.

5 - Grande il numero degli eletti, uniti per sempre nella lode di Dio

E quanti erano? Centocinquantatre. ( Gv 21,11 )

Questo è il numero globale di tutti i santi?

Non permetta il Signore che ad un numero così esiguo si debbano ridurre nemmeno coloro ai quali stiamo parlando in questa chiesa.

E allora? Chi fra noi non comprende la cosa deve cominciare a capirla; chi invece la comprende deve ricordarla.

La prima cosa la si ottenga mediante il mio suggerimento, la seconda attraverso la riflessione, perché non sopravvenga la dimenticanza.

Centocinquantatre, dice.

E l'Evangelista si premura di aggiungere: Pur essendo così grandi, la rete non si squarciò. ( Gv 21,11 )

Sembra dirlo in riferimento a quella pesca antecedente in cui le reti si squarciarono.

Adesso invece come andò? Pur essendo così grandi, la rete non si squarciò.

Chi temerà che lassù ci siano scismi, dove non potrà rompersi il nodo dell'unità e il germoglio della madre Chiesa?

Non ci sarà amico che sarà separato da lei né nemico che le si aggreghi.

Quanti aderiranno a lei saranno santi e perfetti.

Saranno migliaia e migliaia, anzi saranno più che miriadi, ma saranno tutti inclusi in quel numero.

6 - Legge e grazia nell'opera della giustificazione e della salvezza eterna

Questo numero scaturisce da diciassette.

Chi vuol contare tutti i numeri da uno fino a diciassette e farne la somma troverà che è così.

Si metta uno e vi si aggiunga due: si avrà tre.

Si aggiunga ancora tre e si avrà sei; si aggiunga quattro e si avrà dieci.

Procedendo in questa maniera fino a diciassette si avrà centocinquantatre.

Non resta altro se non che mi si chieda quale significato abbiano il dieci e il sette.

Se troviamo il significato di questo numero base, cioè diciassette, sarà chiaro anche il sacramento del numero più alto, cioè centocinquantatre.

Nel diciassette c'è la radice, nell'altro numero l'albero.

Che significa dunque il numero diciassette? Il dieci significa la legge.

Sono infatti dieci i comandamenti della legge, scritti dal dito di Dio su due tavole di pietra, come dice la legge stessa, come attestano i Libri sacri.

Nel numero dieci troviamo rappresentata la legge.

Ma questa legge chi è in grado di osservarla senza aiuto? Nessuno assolutamente.

Se infatti - dice l'Apostolo - fosse stata data una legge capace di dare la vita, certamente dalla legge sarebbe provenuta la giustizia.

Ma la Scrittura racchiuse ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa fosse data a coloro che credono, mediante la fede in Gesù Cristo. ( Gal 3,21-22 )

Fu dunque data la legge, la quale, per non dilungarmi, ha tra gli altri precetti quello di non desiderare la roba del tuo prossimo. ( Es 20,17 )

Non devi desiderarla.

Passando davanti alla bella casa di un altro, non devi sospirare perché è attraente.

Non devi desiderare la roba del tuo prossimo.

Del Signore è la terra e quanto contiene; ( Sal 24,1 ) e se tu possiedi Dio, che cosa non è in tuo dominio?

Comunque, la roba del tuo prossimo tu non la devi desiderare.

Questa legge gli uomini l'avevano ascoltata e, almeno certuni, si sforzavano di trattenersi dal compiere il male per paura del castigo; tuttavia non riuscivano a frenare il piacere cattivo.

Donaci quindi, o Signore, il tuo aiuto!

Difatti colui che ha dato la legge darà anche la benedizione. ( Sal 84,8 )

In questo testo si afferma che darà la benedizione colui che aveva dato la legge: darà cioè l'aiuto dello Spirito Santo perché si possa osservare la legge, come è detto della sapienza di Dio: Essa reca sulla lingua la legge e la misericordia. ( Pr 3,16 sec. LXX )

Se recasse con sé solo la legge, chi ne sorreggerebbe il peso?

Si esigerebbero le opere conformi alla legge e tutti saremmo trovati colpevoli.

Ma ecco sopraggiungere la misericordia.

Con essa si ha l'aiuto per praticare la legge e il perdono quando non la si pratica.

Questa misericordia è dono dello Spirito Santo, al quale nelle Scritture si fa riferimento ove si usa il numero sette.

Ricordo un solo passo, quello dì Isaia, che dice: In lui dimorerà lo Spirito Santo; ed elenca: Spirito dì sapienza e d'intelletto, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, Spirito del timore dì Dio. ( Is 11,2s )

Giunge questo Spirito e ottengono realizzazione e i sette e i dieci.

Sì, quando i sette si aggiungono ai dieci, vengono fuori i santi, coloro cioè che non ripongono la propria fiducia nella legge ma confidano nell'aiuto di Dio.

Rivolti al loro Signore così si esprimono: Sii tu il mio aiuto!

Non abbandonarmi, non dimenticarmi, Dio, mia salvezza.

Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto. ( Sal 27,9-10 )

Costoro hanno appreso a dire come voi: Padre nostro che sei nei cieli.

La misericordia dunque si è aggiunta alla legge; perciò noi, che ci troviamo nel numero diciassette, non dobbiamo in alcun modo temere: se siamo nel diciassette giungeremo al centocinquantatre, e se giungeremo al centocinquantatre, saremo alla sua destra, e se saremo alla sua destra avremo in eredità il regno.

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