Discorsi sui tempi Liturgici |
1 - Interpretazione errata dei Donatisti
2 - Il dono delle lingue
3 - La gratuità del dono dello Spirito Santo
4 - Lo Spirito Santo scende anche senza il ministero degli uomini
5 - Filippo il diacono e Filippo l'apostolo
6 - L'episodio del centurione Cornelio
7 - Contro i Donatisti
8 - Correzione e adulazione
Di tutte le parole divine che abbiamo udito quando è stato cantato il Salmo, mi piace, con l'aiuto di Dio, parlare soprattutto e dilungarmi su quella frase che dice: Mi percuoterà il giusto nella sua misericordia e mi rimprovererà; ma l'olio del peccatore non ungerà il mio capo. ( Sal 141,5 )
Alcuni credettero che l'olio del peccatore fosse l'olio dell'uomo, perché ogni uomo è bugiardo. ( Sal 116,11 )
Invece l'olio di Cristo, poiché questi non ebbe assolutamente alcun peccato, anche se viene amministrato per mezzo di un peccatore, non è olio di peccatore.
Poiché ci sono tre elementi da considerare: da chi viene dato, a chi viene dato, per mezzo di chi viene dato.
Non dobbiamo temere di ricevere olio di peccatore, perché il ministro che fa da intermediario non può interferire sul beneficio del donatore.
Ora dunque celebriamo la solennità della discesa dello Spirito Santo; infatti nel giorno della Pentecoste - e questo giorno è già iniziato - si trovavano in uno stesso luogo centoventi persone, tra le quali gli Apostoli e la Madre del Signore e altri, uomini e donne, che pregavano ed aspettavano [ che si adempisse ] la promessa di Cristo, cioè la discesa dello Spirito Santo. ( At 2,1-2 )
Non era vana la speranza di coloro che aspettavano perché non era fallace la promessa di colui che l'aveva preannunciata.
L'atteso venne e trovò vasi mondi, dai quali poté essere accolto.
Apparvero quindi ad essi come delle lingue di fuoco separate e si posarono sopra ciascuno di loro; e incominciarono a parlare lingue diverse, secondo che lo Spirito Santo dava ad essi di esprimersi. ( At 2,3-4 )
Ciascuno di essi parlava in tutte le lingue perché preannunziava la Chiesa che sarebbe stata presente in mezzo a tutti i popoli.
Uno stesso uomo era segno dell'unità; tutte le lingue parlate da uno stesso uomo erano segno che tutti i popoli si sarebbero raccolti in unità.
Gli Apostoli, ripieni di Spirito Santo, parlavano, con stupore degli ascoltatori, che ne erano invece privi.
Ma, e ciò è più biasimevole, non solo si stupivano ma li schernivano e dicevano: Questi sono ubriachi e pieni di mosto! ( At 2,13 )
Uno scherno davvero stupido e falso!
Chi è ubriaco non solo non impara una lingua straniera, ma dimentica anche la propria.
Tuttavia la verità realmente parlava attraverso di loro, anche se erano ignoranti e calunniatori.
Infatti gli Apostoli erano veramente pieni di vino nuovo, perché erano diventati otri nuovi. ( Mt 9,17 )
Ma gli otri vecchi si stupivano degli otri nuovi e mentre li calunniavano né si rinnovavano né venivano riempiti.
Finalmente, smettendola di schernirli, prestarono orecchio agli Apostoli che parlavano e rendevano ragione di quanto era accaduto e, per grazia di Cristo, predicavano; ascoltandoli si pentirono; pentiti, si mutarono; mutati credettero; credendo meritarono di ricevere quanto con stupore avevano visto negli altri. ( At 2 )
Quindi si cominciò a dare lo Spirito Santo tramite il ministero degli Apostoli.
Questi imponevano le mani ed egli veniva.
Ma ciò non era merito degli uomini: non si attribuisca il ministro più di quanto può fare come ministro.
Uno è chi fa il dono, altro chi lo distribuisce.
Lo ha dimostrato chiaramente lo Spirito, perché gli uomini non attribuissero a se stessi ciò che era di Dio.
Proprio su questo punto infatti Simone credeva di potersi imbaldanzire; costui, pensando che il dono dello Spirito dipendesse dagli uomini, promise del denaro agli Apostoli per ottenere che lo Spirito Santo scendesse anche con l'imposizione delle sue mani. ( At 8,9-24 )
Non conosceva la grazia; infatti se avesse conosciuto la grazia, [ questo potere ] lo avrebbe ricevuto gratuitamente.
Ma poiché volle comprare lo Spirito, non meritò di essere redento dallo Spirito.
Chi sei tu, uomo, che vuoi inorgoglirti? Devi essere riempito, non gonfiarti.
Chi viene riempito è ricco, chi si gonfia rimane vuoto.
Ma - dicono essi - veniva dato tramite degli uomini.
E per questo era forse degli uomini ciò che veniva dato?
Ma non poteva essere dato - soggiungono - se non tramite degli uomini santi.
Forse era sceso su di loro tramite degli uomini?
Gli Apostoli imponevano le mani e lo Spirito Santo scendeva; quando scese su di loro chi impose le mani?
Accogliete e fate attenzione ad alcuni episodi riportati dalla Scrittura: ci sono di mezzo parole di Dio, l'autorità della Scrittura, la fedeltà delle parole riportate, la verità degli episodi raccontati.
La leggiamo tutta, la Scrittura, crediamola anche tutta.
A molti è stato dato lo Spirito Santo tramite l'imposizione delle mani da parte degli Apostoli: ma anche questi, tramite i quali veniva dato, l'avevano ricevuto.
Quando lo avevano ricevuto?
Quando erano tutti insieme riuniti in centoventi persone in una stessa casa: tutti pregavano, nessuno imponeva le mani.
Venne su di essi mentre stavano pregando, riempì gli oranti, riempitili li fece suoi ministri e tramite loro diede il suo dono.
Ascoltate ancora. L'evangelista Filippo, che predicò il Vangelo nella Samaria, era uno dei sette diaconi; infatti per la necessità del servizio erano stati aggiunti ai dodici Apostoli sette diaconi. ( At 6,1-6 )
Tra questi c'era, come ho detto, Filippo il quale per la sua coraggiosa predicazione meritò di essere chiamato propriamente Evangelista, benché tutti attendessero alla evangelizzazione.
Costui, come ho detto, predicò il Vangelo nella Samaria; molti della Samaria credettero e i credenti furono battezzati.
Saputo questo, gli Apostoli inviarono ad essi Pietro e Giovanni, perché imponessero le mani ai battezzati e, imponendo loro le mani, impetrassero con la preghiera lo Spirito Santo.
Simone, meravigliato di tanto potere che avevano gli Apostoli, offrì del denaro come per proporre di comprare ciò che essi invocavano. ( At 8,5-24 )
Ma fu respinto e si ritrovò indegno di ricevere tanto dono.
Quei credenti dunque ricevettero lo Spirito Santo per mano degli Apostoli.
Simone credeva che quel dono di Dio fosse in potere degli uomini; perché questa convinzione non si radicasse nella mente dei più deboli, ( la Scrittura narra un altro episodio ).
Un certo eunuco della regina Candace ritornava da Gerusalemme dove si era recato per pregare; seduto sopra il suo cocchio stava leggendo il profeta Isaia.
Allora lo Spirito Santo suggerì a Filippo di avvicinarsi al cocchio.
Filippo, il quale aveva battezzato nella Samaria ma senza imporre le mani a nessuno, e aveva avvertito gli Apostoli perché con la loro venuta e l'imposizione delle loro mani coloro che erano stati battezzati da lui meritassero di ricevere lo Spirito Santo, si accosta al cocchio e chiede all'eunuco se comprende ciò che sta leggendo.
Lui gli risponde che potrebbe comprendere se qualcuno glielo spiegasse e prega Filippo di salire sul cocchio.
Filippo sale, si siede vicino a lui e vede che sta leggendo il passo del profeta Isaia in cui viene preannunciato Cristo: È stato condotto come pecora al macello, ( Is 53,7 ) ecc., cioè il seguito di questa frase.
L'eunuco lo interroga per sapere se il Profeta in questo passo parli di se stesso o di un altro.
Trovata aperta la porta da questa occasione, Filippo gli annuncia Cristo, porta della salvezza.
Continuando nel loro viaggio a parlare di queste cose arrivano dove c'è dell'acqua e l'eunuco dice a Filippo: Ecco dell'acqua: che cosa impedisce che io sia battezzato? ( At 8,36 )
Risponde Filippo: Se credi, si può.
Ed egli: Io credo che Gesù è il Figlio di Dio. ( At 8,37 )
Scesero nell'acqua e Filippo lo battezzò.
Usciti dall'acqua, scese sull'eunuco lo Spirito Santo. ( At 8,26-40 )
Era lì presente Filippo, che aveva battezzato nella Samaria e che aveva condotto gli Apostoli a quelli che aveva battezzato; ( At 8,5-17 ) battezzò l'eunuco ma non gli impose le mani.
Ma lo Spirito, per mostrare che Simon Mago non era nel vero quando pensava che lo Spirito di Dio fosse un dono degli uomini, ( At 8,18-24 ) scese liberamente su quell'uomo e lo rese libero.
Venne come Dio e lo riempì [ della sua grazia ]; venne come Signore e lo redense.
Qualcuno di quelli che amano cavillare potrebbe obiettare che quel Filippo [ di cui stiamo parlando ] non era il diacono che aveva battezzato nella Samaria, ma l'Apostolo.
Infatti anche tra gli Apostoli viene nominato un Filippo mentre colui che viene chiamato propriamente Evangelista è uno dei sette diaconi.
Congetturino quanto vogliono, risolvo subito la questione.
Può rimanere anche incerto se sia stato l'Apostolo o il diacono: la lettura non lo dice.
Tuttavia c'è scritto questo: che appena risalì dall'acqua, lo Spirito Santo scese sull'eunuco.
Non vi si parla di nessuna imposizione di mani.
Forse anche questo però è troppo poco.
Può obiettare infatti quel tale di cui sopra: " Qualcuno comunque gli ha imposto le mani ".
Ma di questo la Scrittura non parla.
Che cosa vuoi dire dunque ancora?
Mi risponde: " Questo dico: su quei primi centoventi veramente lo Spirito Santo scese senza che alcuno imponesse le mani, perché era la prima volta che scendeva; da quel momento però non è sceso su nessun altro se non con l'imposizione delle mani".
Ma ti sei dimenticato del centurione Cornelio; leggi diligentemente il fatto e analizzalo con saggezza.
L'episodio del centurione Cornelio lo si legge nello stesso libro degli Atti degli Apostoli dove è descritta anche la discesa dello Spirito Santo.
Venne inviato un angelo al centurione Cornelio, il quale gli annunciò che le sue elemosine erano state gradite e le sue preghiere esaudite.
Pertanto avrebbe dovuto mandar a chiedere di Pietro il quale abitava a Ioppe in casa di un certo Simone, conciatore di pelli, e invitarlo a venire.
In quel tempo era sorta una grande controversia tra i Giudei e i pagani, cioè tra quelli che erano venuti alla fede dai Giudei e quelli che erano venuti alla fede dai pagani.
La controversia verteva su questo: se si dovevano comunicare anche agli incirconcisi [ le ricchezze del ] Vangelo.
C'era quindi grande esitazione quando Cornelio manda [ a chiamare Pietro ].
Nel frattempo Pietro ha una visione.
Si tratta del regno dei cieli e colui che è presente ovunque si mette in opera sia presso Cornelio che presso Pietro.
Dunque, mentre presso Cornelio avvenivano queste cose, Pietro che si trovava a Ioppe ebbe fame; mentre gli preparavano da mangiare, salì sulla terrazza a pregare.
Pregando la sua coscienza fu portata verso altre cose, salì dalle cose infime alle superne, non nel senso che uscì di senno ma che ebbe una visione.
Vide venirgli incontro un piatto calato dal cielo come se gli venisse presentata, a lui che aveva fame, una portata celeste.
Questo piatto era tenuto sospeso con quattro funicelle e conteneva ogni specie di animali, mondi e immondi.
L'affamato venne scosso da una voce che scendeva dal cielo: Pietro, alzati, uccidi e mangia. ( At 10,13 )
Lui fissò lo sguardo, vide nel piatto gli animali immondi che non era solito neanche toccare e rispose a quella voce: No, Signore, perché io non ho mai mangiato niente di profano e di immondo. ( At 10,14 )
E la voce a lui: Ciò che Dio ha dichiarato mondo, tu non devi dirlo immondo. ( At 10,15 )
In realtà a Pietro non veniva offerto un cibo materiale, ma veniva preannunziata la purificazione di Cornelio.
Questo avvenne per tre volte, poi il piatto fu ritirato in cielo.
Il mistero che racchiude è evidente.
Il piatto è il mondo intero.
Le quattro funicelle che tengono sospeso il piatto sono i quattro punti cardinali della terra che la Scrittura nomina dicendo: Dall'Oriente e dall'Occidente, da Settentrione e da Mezzogiorno. ( Lc 13,29 )
Gli animali rappresentano tutti i popoli.
Il piatto viene calato tre volte in ricordo della Trinità.
Pietro è la Chiesa; Pietro che ha fame è la Chiesa che desidera la conversione dei pagani.
La voce proveniente dal cielo è il santo Vangelo.
Uccidi e mangia: uccidi ciò che essi sono, falli diventare ciò che sei tu.
Mentre Pietro stava ragionando interdetto sull'ordine ricevuto, gli fu annunziato che alcuni soldati mandati da Cornelio lo volevano vedere.
E lo Spirito Santo suggerì a Pietro: Va' con loro, li ho mandati io. ( At 10,20 )
Pietro si avviò, non più esitante ma ormai certo del significato della visione.
Come si legge [ negli Atti ], quando gli viene annunziato [ l'arrivo di Pietro ], Cornelio gli va incontro umilmente, umilmente gli sì prostra davanti e più umilmente ancora Pietro lo fa rialzare.
Entrano in casa, trovano molti altri che vi si erano riuniti.
Raccontano a Pietro il motivo per cui avevano mandato a chiamarlo e lo ringraziano di essere venuto.
Allora Pietro, presa la parola, cominciò ad annunciare a quei pagani incirconcisi la grazia del Signore Gesù Cristo: proprio su questo verteva la grande controversia [ esistente allora nella Chiesa ].
Con Pietro c'erano alcuni che erano venuti alla fede dal giudaismo, i quali potevano scandalizzarsi se venivano battezzati degli incirconcisi.
Allora Pietro disse: Voi sapete, fratelli, che è proibito ad un giudeo unirsi ad un pagano ed entrare in casa sua; ma Dio mi ha insegnato a non considerare come profano o immondo nessun uomo. ( At 10,28 )
Avendo fame [ di quelle anime ] guardò al piatto ( At 10,1-48 ) [ che gli era apparso ].
Dove sono quelli che dicevano - per questo infatti ho raccontato tutto l'episodio, per questo voglio parlare -, dove sono quelli che dicevano che lo Spirito Santo viene dato dal potere dell'uomo?
Sulla predicazione di Pietro Cornelio e tutti coloro che erano con lui, pagani, credettero; e immediatamente, prima ancora di essere battezzati, furono ripieni di Spirito Santo. ( At 10,44 )
Che cosa risponderanno ora quei presuntuosi?
Lo Spirito Santo scese non soltanto prima che venissero loro imposte le mani, ma prima ancora che fossero battezzati; perché poteva, non perché doveva venire.
Venne prima del lavacro del battesimo per togliere di mezzo la controversia sulla circoncisione.
Infatti quelli che erano contrari o che non avevano compreso avrebbero potuto dire a Pietro: Hai fatto male a dare lo Spirito Santo.
Invece la questione terminò con una chiara dimostrazione che - come aveva detto il Signore - lo Spirito soffia dove vuole. ( Gv 3,8 )
La questione terminò con una chiara dimostrazione di quanto fossero vere le parole del Signore: Lo Spirito soffia dove vuole.
Ma l'eretico superbo non abbandona ancora lo spirito di presunzione.
Ancora dice: Appartiene a me [ lo Spirito ].
Non riceverlo da lui ma da me.
Tu gli rispondi: Io cerco quel che è di Dio.
E lui: Non hai letto: L'olio del peccatore non ungerà il mio capo? ( Sal 141,5 )
Allora l'olio è tuo? Se è tuo non lo voglio; se è tuo è cattivo.
Ma se è di Dio, anche se passa attraverso di te, che sei cattivo, rimane buono.
Il fango non insozza il raggio del sole, e tu potrai inquinare l'olio di Dio?
Anzi, ce l'hai a tuo danno, perché maneggi, tu che sei cattivo, una cosa buona; hai ricevuto ciò che è di Dio, tu che sei cattivo perché, essendo diviso, non hai raccolto ma sparpagliato.
Chi mangia indegnamente [ il corpo del Signore ] mangia e beve la propria condanna: ( 1 Cor 11,29 ) forse non mangia per il fatto che mangia indegnamente?
Cristo diede un boccone all'indegno Giuda ( Gv 13,26 ) e questi lo prese a proprio danno.
Forse lo prese da una persona cattiva?
O forse ricevette una cosa cattiva?
Ma proprio per questo è condannabile perché, essendo lui malvagio, prese una cosa buona da una persona buona.
L'olio che apporta la salvezza non è dunque l'olio del peccatore.
Se è ricevuto con le buone disposizioni è un bene; se viene ricevuto con cattive disposizioni rimane un bene.
Ma guai a quegli uomini che ricevono male quel bene!
Considera bene tuttavia il senso della Scrittura, affinché non avvenga che essa dia un ammonimento aperto ad una migliore intelligenza.
Mi percuoterà il giusto - dice - nella sua misericordia. ( Sal 141,5 )
Anche se punisce, colui che corregge ama, vuol bene; l'adulatore invece inganna.
Il primo mostra compassione, il secondo raggira.
Pesante è la verga di chi colpisce, soave invece è l'olio di chi blandisce.
Tutti gli adulatori infatti ungono il capo, non risanano l'interno.
Ama chi ti corregge, fuggi l'adulatore.
Se infatti ami colui che vuol essere veritiero e ti corregge e fuggi colui che ti adula ingannandoti, potrai ripetere ciò che è stato cantato: Mi percuoterà il giusto nella sua misericordia e mi rimprovererà, ma l'olio del peccatore, cioè la lusinga dell'adulatore, non ungerà il mio capo. ( Sal 141,5 )
Un capo unto è un capo importante e un capo importante è un capo superbo.
Un cuore integro è migliore di un capo importante.
Ma è la verga di chi corregge a fare integro un cuore; mentre l'olio del peccatore, cioè le lusinghe dell'adulatore, rende importante il capo.
Ma se ti sei fatto un capo importante, guardati dal suo peso, perché ti potrebbe trascinare nel precipizio.
Quanto abbiamo detto su questo solo versetto del Salmo credo sia sufficiente per ora.
Il Signore ci ha aiutati e ha costruito segretamente nei vostri cuori.
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