Discorsi sul Vecchio Testamento |
1 - Contro i manichei
2 - Gen 1,1 concorda con Gv 1,1
3 - Concordanza tra Gv. e Paolo
5 - Tutte le Scritture concordano tra loro
Chiunque ricorda il proprio debito e l'esortazione dell'Apostolo: Non abbiate altro debito che amarvi scambievolmente, ( Rm 13,8 ) deve costringersi a restituire.
In verità, per quanto sia grande lo spavento che incombe sui debitori per il timore degli esattori, moltissimo di più esige la carità, che libera la riscossione dal peso del timore e impone quello più grande della modestia.
Ricordo di avervi promesso, fratelli, che non avrei mancato, per quanto il Signore si degnerà di concedermi, di dare una risposta ad alcune insolenti e dannose calunnie con cui i manichei cercano di attentare alla credibilità dell'Antico Testamento.
Sappiate distinguere e vedere i lacci serpentini [ degli eretici ] e, sottraendo da essi il vostro collo, sottoponetelo al giogo di Cristo.
Costoro osano tendere agli incauti un'insidia di questo genere: affermano che le Scritture del Nuovo e dell'Antico Testamento si contraddicono tra loro, cosicché non si possa credere ad ambedue alla stessa maniera.
E sforzandosi di dimostrare che il libro della Genesi e il Vangelo secondo Giovanni si contraddicono fin dall'inizio, li contrappongono fra loro.
Argomentano: "Mosè ha detto: In principio Dio creò il cielo e la terra ( Gen 1,1 ) e non nomina il Figlio attraverso il quale sono state fatte tutte le cose, mentre Giovanni dice: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui nulla è stato fatto. ( Gv 1,1-3 )
Quanto detto da Giovanni è contrario a quanto detto da Mosè, o non piuttosto sono essi a contraddirsi, preferendo criticare nella loro cecità quelle cose che non comprendono, anziché studiarle con riverenza?
Che cosa ribatteranno quando avrò risposto che il "Principio" è lo stesso Figlio di Dio, nel quale la Genesi afferma che Dio ha fatto il cielo e la terra?
Non ho difficoltà a provarlo, sapendo di avere a disposizione dei testimoni dallo stesso Nuovo Testamento, a cui, volenti o nolenti, spezzato il collo della superbia, sottostanno anch'essi.
Disse pertanto il Signore agli increduli giudei: Se aveste creduto a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. ( Gv 5,46 )
Come non vederci lo stesso Signore, nel quale principio Dio Padre ha fatto il cielo e la terra?
Infatti la frase: In principio Dio ha fatto il cielo e la terra, ( Gen 1,1 ) l'ha scritta proprio Mosè, che l'autorità dello stesso Signore ha confermato averla scritta riferendola a lui.
O forse anche non è lui il "Principio"? Non c'è possibilità di dubitarne; il Vangelo dice chiaro che avendo i giudei domandato al Signore chi fosse, lui rispose: Il principio, lo stesso che parlo a voi. ( Gv 8,25 )
Ecco in quale Principio Dio ha fatto il cielo e la terra. Dio perciò ha fatto il cielo e la terra nel Figlio, per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose e senza il quale niente è stato fatto.
Così, concordando il Vangelo con la Genesi, conserviamo l'eredità secondo il consenso di ambedue i Testamenti, e lasciamo le pretestuose calunnie agli eretici diseredati.
In nessun modo poi deve turbare la vostra mente illuminata il fatto che mentre Giovanni l'evangelista non ha detto: "Tutte le cose sono state fatte in lui", ma: Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui, non leggiamo poi nella Genesi: "Per mezzo del principio Dio ha fatto il cielo e la terra", ma: In principio Dio ha fatto il cielo e la terra.
Dice infatti l'Apostolo: Per farci conoscere il mistero della sua volontà, che a suo beneplacito egli aveva prestabilito in lui stesso e che doveva compiersi nella pienezza dei tempi: riunire tutte le cose in Cristo, quelle dei cieli e quelle della terra, in lui. ( Ef 1,9-10 )
Come in questo passo hai ascoltato: In lui, ma intendi anche "per mezzo di lui", così nel passo di Giovanni in cui si dice: Tutte le cose per mezzo di lui …, sei obbligato a intendere anche "in lui".
E come non mi si tratta da deficiente se in questo passo intendo che in lui sono state fatte tutte le cose mentre leggo per mezzo d i lui, chi mi proibirà di intendere anche "per mezzo di lui", quando leggo nella Genesi che in lui è stato fatto il cielo e la terra?
A meno che i manichei non mi spostino la questione dai due Testamenti e non me la piantino tra due santissimi testimoni del Nuovo Testamento, cioè tra Paolo e Giovanni, per il fatto che il primo ha detto in lui e il secondo per mezzo di lui.
Ma noi, come non crediamo che Paolo e Giovanni siano in contraddizione fra loro, così costringiamo essi ad ammettere l'accordo tra Mosè e Paolo.
4 - E poiché, come questi due concordano tra loro, anche Giovanni concorda con ambedue, per il fatto che ha scritto per mezzo di lui in maniera però che si possa intendere anche "in lui", così tutte le Scritture divine concordano tra loro.
Ma come suole capitare che, quando fissiamo le nubi che corrono nell'oscurità della notte, la nostra vista rimane talmente disorientata dalla loro oscurità che ci sembra di vedere le stelle correre in senso contrario; così a questi eretici, poiché non trovano pace nella nube del loro errore, sembra che sia piuttosto la divina Scrittura ad avere passi in contrasto.
Forse potrebbero obiettare che non è stata detta in riferimento al Verbo di Dio la frase: In principio Dio ha fatto il cielo e la terra. ( Gen 1,1 )
Ammetti pure che sia così: la frase che è stata scritta: In principio Dio ha fatto il cielo e la terra s'intenda [ come fosse stato detto ] non: nel Principio, cioè nell'unico Figlio di Dio, ma: nel principio del tempo; non perché già esistesse il tempo, prima della creatura - nessuno dirà che il tempo sia coeterno a Dio, che è il creatore dei tempi - ma nel senso che il tempo abbia iniziato con il cielo e la terra.
Ebbene, se qualcuno l'intende così - ammettendo tuttavia la distanza tra la creatura e il creatore, in maniera da non dire che è coeterno a Dio creatore ciò che questi ha creato - certamente apparirà chiara una pluralità di persone in quella frase in cui si dice: Facciamo l'uomo ad immagine e somiglianza nostra, ( Gen 1,26 ) e in quell'altra: Dio ha fatto l'uomo a sua immagine. ( Gen 1,27 )
Benché non appaia, anche sotto l'unità del nome, per le persone intelligenti, si sottintende la Trinità.
Ugualmente per le persone ben istruite il principio di cui parla il Vangelo non doveva sembrare in contrasto con il principio di cui parla la Genesi.
È potuto sembrare tale soltanto agli indotti.
Nelle Scritture infatti abbiamo innumerevoli esempi di tali modi di parlare.
Lo stesso Signore in un discorso ha detto: Io però vi dico di non giurare affatto, né per il cielo, che è la casa di Dio, né per la terra, che è lo sgabello dei suoi piedi. ( Mt 5,33-35 )
Per il fatto che il Signore non si nomina potranno forse negare che il Cristo sia assiso nel cielo?
Così pure dice l'Apostolo: O profondità delle ricchezze della sapienza e della scienza di Dio!
Quanto sono inscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie!
Chi infatti conobbe il pensiero del Signore, o chi fu il suo consigliere?
Chi per primo diede a lui, per averne il contraccambio?
Poiché da lui e per lui ed in lui sono tutte le cose.
A lui la gloria nei secoli dei secoli. ( Rm 11,33-36 )
Neanche qui si è fatta espressamente menzione del Figlio.
L'Apostolo dice che uno è Dio e Signore, dal quale, per mezzo del quale e nel quale sono tutte le cose.
Perché allora costoro si sono scelti Mosè da contrapporre all'evangelista Giovanni, ma non vollero opporgli l'apostolo Paolo?
Proprio perché hanno voluto far credere ai profani che i due Testamenti si contrappongono, cosicché accettano la testimonianza dell'uno e rigettano quella dell'altro.
È proprio questo a denunziare il loro errore.
Perché se ci fosse un altro che si provasse con insensato furore a far credere a persone profane che anche il Nuovo Testamento si contraddice con se stesso, che cosa farebbe se non contrapporre tra loro come nemici e antagonisti Paolo e Giovanni, così come costoro contrappongono Mosè a Giovanni?
Come la fede vera e integra ci fa riconoscere l'accordo di Paolo e di Giovanni e ci insegna che nelle parole del beato Paolo: Da lui, per mezzo di lui e in lui sono tutte le cose ( Rm 11,36 ) dobbiamo intendere non solo il Padre, ma anche il Figlio e lo Spirito Santo; così, tenendo presente che c'è accordo tra Mosè e Giovanni, nella frase di Mosè: In principio Dio ha fatto il cielo e la terra, ( Gen 1,1 ) se "principio" viene inteso come principio del tempo, nella parola Dio non riconosce altro che l'unità della Trinità; se invece "principio" viene inteso come Principio nel quale Dio ha fatto il cielo e la terra, senza alcun dubbio l'intende riferito allo stesso Figlio.
Sono molti i passi che secondo questi modi di parlare delle divine Scritture potrei citare.
Ma per non gravare troppo la vostra memoria, fratelli, basta l'aver citato quelli precedenti.
Gli altri passi vi esortiamo a cercarli da voi stessi, a notarli quando si leggono le Scritture, a rifletterci sopra in armonia e a discuterne tra voi.
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