Discorsi sul Vecchio Testamento |
1 - Il Signore attende con misericordia
3 - Non rimandare al domani la propria conversione
5 - Il domani è incerto
6 - Il Signore esige vigilanza
7 - Il vescovo deve ripetere le parole di Dio
Fratelli, di frequente abbiamo cantato col salmista: Attendi il Signore, comportati virilmente e si rafforzi il tuo cuore e attendi il Signore. ( Sal 27,14 )
Che vuol dire: Attendi il Signore? Che riceverai quando egli verrà a dare, non che tu esiga da lui quando vorresti.
Non è ancora tempo di dare: attendilo, come egli ha atteso te.
Cosa intendo dire con queste mie parole: Attendilo come egli ha atteso te?
Se vivi nella giustizia, se ti sei convertito a lui, se ti dispiacciono le opere del tuo passato e hai concepito il proposito di scegliere la vita nuova, la vita buona, in questo caso non aver fretta nell'esigere [ la ricompensa ].
[ Dio ] ti ha atteso finché tu non hai mutato la vita da cattiva in buona; ora tocca a te attenderlo finché non coroni la tua vita buona.
Se infatti non ti avesse atteso, non saresti stato in grado di ricevere.
Attendi dunque, poiché a tua volta sei stato aspettato.
2 - Quanto poi a te che non vuoi correggerti, o chiunque tu sia che mi ascolti ma ancora non vuoi correggerti - parlo come se si trattasse di una sola persona, ma avrei dovuto dire piuttosto: quanti state qui ad ascoltarmi -; comunque, tu che stai qui e non hai deciso di correggerti - parlerò come se si trattasse di una sola persona - tu che non vuoi correggerti, cosa ti riprometti?
Vuoi andare in rovina col tuo disperare o col tuo [ malinteso ] sperare?
Vai in rovina per disperazione quando nel tuo cuore dici: La mia iniquità è più grande di me, sono roso dai miei peccati: che speranza ho io di vivere?
Ascolta quel che dice il profeta: Non voglio la morte dell'empio; l'empio receda dalla sua via pessima e vivrà. ( Ez 33,11 )
Vai invece in rovina a causa della tua speranza se dici nel tuo cuore: Dio è buono, Dio è misericordioso, perdona tutti i peccati, non ripagherà il male col male.
Ascolta quanto dice l'Apostolo: Non sai che la pazienza di Dio ti sospinge al ravvedimento? ( Rm 2,4 )
Cosa rimane allora? In realtà, se in te abbiamo ottenuto un qualche risultato, se quello che ho detto ti è penetrato in cuore, già vedo cosa mi risponderai.
È vero, non dispero: non voglio andare in rovina per la mia disperazione; d'altra parte non voglio sperar male sì che debba andare in rovina per la mia speranza.
Non dirò: La mia iniquità è più grande di me, non c'è più per me alcuna speranza; e nemmeno quell'altra cosa voglio dire: Dio è buono e non ripagherà [ col castigo ] il male di alcuno.
Non dirò né quello né questo. Mi frena l'autorità del profeta e dell'apostolo.
Allora cosa dici? Vivrò a mio arbitrio solo per un altro po' di tempo.
Sono costoro quelli che ci procurano fatiche, poiché sono moltissimi e sono fastidiosi.
Vivrò come mi fa comodo solo per un altro po' di tempo, poi mi correggerò, essendo ovviamente vero quanto detto dal profeta: Non voglio la morte dell'empio; basta che l'empio receda dalla sua via pessima e vivrà. ( Ez 33,11 )
Quando mi convertirò, egli cancellerà tutti i miei peccati: quindi perché non dovrei aggiungere piacere a piacere, vivere come mi pare e piace, sempre però con la prospettiva di convertirmi un giorno a Dio?
4 - Perché dici questo, fratello? perché? Perché, se cambierò vita, Dio mi ha promesso il perdono.
Lo vedo, lo so: Dio ti ha promesso il perdono.
Te l'ha promesso per bocca del santo profeta e te lo promette anche per mezzo di me, minimo fra i suoi servi.
È vero quel che egli promette, avendotelo promesso anche per mezzo del suo unico Figlio.
Ma perché vuoi aggiungere giorni cattivi a giorni cattivi? Basti ad ogni giorno la sua malizia. ( Mt 6,34 )
Cattivo giorno fu ieri, cattivo oggi e cattivo domani.
O credi che siano giorni buoni quelli in cui soddisfi le tue passioni, quando nutri il tuo cuore nella lussuria, quando tendi insidie all'altrui castità, quando rattristi il tuo prossimo commettendo frodi [ a suo danno ], quando ti rifiuti di restituire quel che ti era stato prestato, quando giuri il falso per amore del denaro?
O crederai di aver passato un giorno buono quando ti sarai preparato un lauto banchetto?
Ma come può risultare buono il giorno se cattivo è l'uomo? E tu vuoi aggiungere giorni cattivi a giorni cattivi?
Risponde: Di grazia, mi si lasci fare ancora un poco.
Perché? Perché Dio mi ha promesso il perdono.
Ma che tu vivrai fino a domani non te l'ha promesso nessuno.
Pròvati a leggermi, come mi leggi dal profeta, dal Vangelo, dagli scritti apostolici che quando ti convertirai Dio cancellerà tutte le tue colpe; pròvati a leggermi un testo dove ti si prometta il domani, e in tal caso vivi pur male il tuo domani.
Anzi, fratello mio, non dovrei dirti nemmeno questo.
Può darsi in realtà che la tua vita sia lunga: ebbene, se sarà lunga, sia anche buona.
Perché voler vivere una vita lunga e cattiva?
Mettiamo poi che non sia lunga: allora deve recarti gioia quella vita che è così lunga da non aver fine.
Ma, ripeto, essa sarà lunga.
Orbene, sarà forse un male l'essere tu vissuto bene per lungo tempo?
Vuoi condurre per lungo tempo una vita cattiva e non vorresti una buona?
E poi nessuno ti assicura il domani. Correggiti!
Ascolta la Scrittura: Non tardare a convertirti a Dio. ( Sir 5, 8 )
Queste parole non sono mie, sebbene siano anche mie.
Se amo, sono parole mie. Amate, e saranno parole vostre.
Il discorso che sto pronunciando è preso dalla sacra Scrittura: se lo lasci incalcolato, diverrà tuo oppositore.
Ma ascolta le parole del Signore: Mettiti d'accordo subito col tuo avversario. ( Mt 5,25 )
Ascoltino tutti! Riferisco parole della divina Scrittura.
Tu che vuoi differire [ la conversione per essere ] cattivo, tu che per essere cattivo ti auguri il domani, ascolta quel che ti dice il Signore, ascolta quanto in antecedenza ti suggerisce la sacra Scrittura.
Dall'alto di questo luogo io fo da sentinella. Non tardare a convertirti a Dio, non rimandarlo di giorno in giorno.
Osserva se il suo occhio non vide, non si posò su coloro che dicono: Domani vivrò bene; lasciatemi vivere male oggi.
Quando arriverà il domani, ripeterai la stessa musica.
Non tardare a convertirti a Dio, non rimandarlo di giorno in giorno.
Improvvisa infatti arriverà la sua ira e nel tempo della vendetta ti farà perire. ( Sir 5, 8 )
Ho forse scritto io queste parole? O posso io cancellare quello che è scritto?
Se lo cancellassi, dovrei temere d'essere io stesso cancellato.
Potrei passarlo sotto silenzio, ma ho timore anche di tacere.
Sono costretto a dirlo a voce alta. Ho paura e per questo vi impaurisco.
Temete con me e godrete con me. Non tardare a convertirti a Dio.
Signore, - nota cosa dico - Signore, tu sai che mentre si leggeva il tuo profeta mi hai incusso timore.
Signore, tu sai come stando in quel seggio m'è venuto un forte spavento, quando cioè si leggeva il tuo profeta.
Ecco dico: Non tardare a convertirti a Dio né rimandarlo di giorno in giorno.
Improvvisa infatti arriverà la sua ira e nel tempo della vendetta ti farà perire.
Ma io non voglio che ti mandi in perdizione.
Non voglio che tu mi dica: Voglio andare in perdizione, perché proprio questo è quello che io non voglio, ed è migliore il mio "non voglio" che il tuo "voglio".
Poni il caso che fra le tue braccia ci sia tuo padre malato e già in letargo e tu, giovane, faccia l'assistenza a questo vecchio malato.
Se il medico ti dicesse: Tuo padre è in [ grave ] pericolo: il suo sonno è una specie d'appesantimento mortale; sorveglialo, non permettere che s'addormenti; se vedi che si addormenta tienilo desto, se non riesci a tenerlo desto, fagli solletico, e, se è poco anche questo, punzecchialo, affinché tuo padre non muoia.
Tu, giovane, saresti di fastidio al vecchio che sfinito vorrebbe abbandonarsi al malore, per lui dolce.
Oppresso dalla violenza del male vorrebbe chiudere gli occhi, ma tu grideresti a tuo padre: Non devi dormire.
Se lui insistesse: Lasciami in pace, voglio dormire, tu replicheresti: Il medico ha detto: Se vorrà dormire, gli sia impedito.
E se l'altro continuasse: Ti prego, lasciami in pace, voglio morire, il figlio risponderebbe al padre: Ma io non voglio.
A chi dice così? A uno che desidera morire.
Questo, perché desideri differire la morte di tuo padre, per poter vivere ancora del tempo col tuo vecchio padre, che alla fine poi dovrà morire.
Il Signore ti grida: Non addormentarti perché non cada nel sonno eterno.
Sta' desto per vivere con me, avendo un padre che non dovrai seppellire. Ascolti e fai il sordo!
Cosa vi ho fatto io costituito sentinella nei vostri confronti? Sono libero, non voglio pesare su di voi.
So che alcuni diranno: Cosa mai ha voluto dirci?
Ci ha spaventati, ha buttato un peso sulle nostre spalle, ci ha presi per colpevoli.
Tutt'altro! Ho voluto liberarvi dalla colpa.
È indecente, è turpe - non mi contento di dirvi: È cattivo, è pericoloso, è fatale - è turpe che io venga ad ingannarvi là dove Dio non m'inganna.
Il Signore minaccia di morte gli empi, le persone perdute, i fraudolenti, gli scellerati, gli adulteri, quanti vanno a caccia di piaceri, quanti si sviliscono, mormorano dei tempi [ che corrono ] ma non cambiano la loro vita.
A costoro Dio minaccia la morte, l'inferno, l'eterna rovina.
Come pretendono che io prometta loro ciò che egli non promette?
Ecco, viene il soprintendente e ti rassicura; ma cosa ti giova questo se il padrone di casa non è d'accordo?
Io sono il soprintendente, sono un servo.
Vuoi che ti dica: Vivi come ti garba, il Signore non ti dannerà?
È il soprintendente che ti dà una tale sicurezza, ma la sicurezza data dal soprintendente non conta nulla.
Magari te la desse il Signore, e fossi io [ solo ] a renderti preoccupato!
In tal caso, l'assicurazione ricevuta dal Signore avrebbe valore anche contro mia voglia.
Viceversa l'assicurazione avuta da me non vale niente se egli non dice di sì.
Ora, fratelli, qual è la sicurezza e mia e vostra, se non che ascoltiamo con attenzione e diligenza quel che il Signore ci comanda e aspettiamo con fede quel che ci promette?
In far ciò esperimentiamo fatica perché siamo uomini.
Ebbene, imploriamo il suo aiuto gemendo dinanzi a lui.
Le nostre preghiere non abbiano per oggetto cose mondane e passeggere, transitorie e labili come vapore.
Le nostre preghiere riguardino l'adempimento della giustizia e il raggiungimento della santità nel nome di Dio.
Non eleviamole per vincere il vicino ma l'attrattiva del piacere, non per conseguire la salute del corpo ma per domare l'avarizia.
Per questo preghiamo, e le nostre preghiere ci sorreggano nella nostra lotta interiore, ci facciano vincere e ci ottengano la corona.
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