Discorsi su argomenti vari |
1 - L'amore divino. L'amore umano lecito e quello illecito
2 - Amore umano lecito
3 - Amore illecito
4 - Incompatibilità dell'amore illecito con l'amore divino
5 - Pregare come il cieco che ama la luce
6 - Il passaggio di Cristo
7 - Si amino i parenti ma più si ami Cristo
Ci parlava dell'amore or ora l'Apostolo, mentre leggevamo la sua lettera.
i illustrava in modo tale l'amore da farci capire che tutte le altre cose, anche se grandi doni di Dio, non giovano a nulla senza di esso.
Quando esso c'è, non può stare solo.
Anche noi dunque sentiamo di dovervi un discorso sull'amore.
C'è un amore divino e un amore umano; un amore umano lecito ed uno illecito.
Di questi tre tipi di carità o amore ( quello che in greco è detto si può rendere con questi due termini presso i latini ) io parlerò come il Signore mi farà grazia di parlarvi.
Dunque questa è la mia prima distinzione, a cui ho accennato, e cioè che vi è un amore umano e uno divino, la carità, e che quello umano si distingue ancora in due amori: uno lecito e uno illecito.
Parlerò prima di quello umano lecito, quello che non si può disapprovare; poi di quello umano illecito, che è da condannare; in terzo luogo dell'amore di Dio: quello che conduce al Regno.
Per dirla in breve, è lecito l'amore con cui si ama la moglie, illecito quello con cui si ama la prostituta o la moglie altrui.
Anche nel foro infatti e nelle piazze si preferisce l'amore lecito a quello che lega alla meretrice.
Ma nella casa di Dio, nel tempio di Dio, nella città di Cristo, nel corpo di Cristo, l'amore di fornicazione conduce l'amante anche alla perdizione eterna.
Praticate l'amore lecito. É solo umano, ma, come vi ho detto, è lecito.
Non solo è lecito nel senso che è concesso, ma è lecito in questi termini: che, se mancasse, sarebbe una cosa da condannare.
Vi è certo lecito amare di amore umano le mogli, i figli, gli amici, i concittadini.
Tutti questi titoli hanno un legame vincolante di amore, una inevitabile necessità come di adesione.
Ma osservate: questo tipo di amore possono averlo anche i non cristiani: pagani, Giudei, eretici.
Chi di loro infatti non ama la moglie, i figli, i fratelli, i vicini, gli amici, ecc. ?
É dunque un amore umano.
Se qualcuno giungesse a tal punto di crudeltà da perdere anche questo rapporto umano di affetto e non amasse i suoi figli, non amasse sua moglie, non meriterebbe di essere annoverato fra gli uomini.
Non tanto è degno di lode infatti chi ama i propri figli, quanto piuttosto è condannabile chi non li ama.
Vediamo infatti a questo punto a chi si trova ad essere comune tale tipo di amore.
Amano i figli anche le fiere. I serpenti, le tigri, i leoni amano i loro figli.
Non c'è nessuna fiera che non blandisca con un suo verso particolare i propri figli.
La fiera atterrisce gli uomini ma accudisce con tenerezza ai propri piccoli.
Il leone ruggisce nella foresta, in modo tale che nessuno osa passare, ma quando entra nella spelonca dove tiene i suoi figli, depone ogni rabbia feroce: la lascia fuori; con essa non entra.
Dunque chi non ama i propri figli è peggiore perfino del leone.
Questi sono affetti umani e sono leciti.
Guardatevi dall'amore illecito.
Siete membra di Cristo, siete corpo di Cristo.
Ascoltate l'Apostolo e tremate.
Non poteva parlare in modo più severo, non poteva distogliere dall'amore di fornicazione con parole più forti, più penetranti di quando disse: Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di prostituta? ( 1 Cor 6,15 )
Per poter affermare questo aveva detto poco sopra: Non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? ( 1 Cor 6,16 )
E aveva dato la testimonianza della Scrittura, lì dove è scritto: I due saranno una sola carne. ( Gen 2,24 )
Questo infatti è stato detto da fonte divina, ma alludendo a marito e moglie; quando l'unione è lecita è concessa, è onesta, non quando è turpe, illecita, condannabile a ogni titolo.
Come si fa una carne sola nel rapporto lecito marito-moglie, così si fa una carne sola nel rapporto illecito prostituta-amante.
E posto che si fa una carne sola, ti dovrebbe atterrire, inorridire quello che segue: Assumendo le membra di Cristo.
Bada, cristiano: le membra di Cristo.
[ E questo avviene ] non in un altro, ma proprio in te, che sei stato riscattato a prezzo del sangue di Cristo.
Dunque: Prendendo le membra di Cristo ne farò membra di prostituta? Chi non ha orrore di ciò è in orrore a Dio.
Pressantemente vi scongiuro, fratelli miei; ecco: poniamo per assurdo che Dio abbia promesso a costoro l'impunità e abbia detto: " Io perdonerò chi ha compiuto tali cose; non li condannerò ".
Poniamo pure che Dio abbia detto ciò.
Ma anche con la sicurezza dell'impunità uno prenderebbe le membra di Cristo e ne farebbe membra di prostituta?
Non lo fa, se c'è in lui l'amore di Dio, quello che ho definito il terzo amore.
Vi ho ricordato infatti tre tipi di amore.
Vi ho promesso che vi avrei parlato, per quanto il Signore me lo consentisse, dell'amore umano lecito, dell'amore umano illecito e di quello superiore a tutti: l'amore di Dio.
Chiamiamo in causa l'amore di Dio, poniamogli di fronte i due amori umani e proviamo a dire: Ecco qui l'amore umano lecito, quello con cui si ama la moglie e le figlie e ovunque ci sia un lecito rapporto umano.
Ed ecco qui l'altro amore: l'illecito, quello con cui si ama la prostituta, la schiava altrui, la figlia altrui non richiesta [ in sposa ], non promessa; quello con cui si ama la moglie d'altri.
Questi due amori sono davanti a te.
Con quale dei due vuoi schierarti?
Fare la scelta dell'amore umano lecito significa escludere quello illecito.
Nessuno può dire: Li tengo tutti e due.
Se li vuoi tenere tutti e due, accogliendo in te anche l'amore alla meretrice, fai offesa all'amore di Dio, che, come padrone di casa, sta con te.
Credo infatti che se tu, uomo sposato, amassi una prostituta, non la porteresti in casa ad abitare con tua moglie, la signora di casa tua.
Non arriveresti a tal punto.
Cercheresti le tenebre, i luoghi nascosti, non dichiareresti la tua vergogna.
Ma perfino quelli che non hanno moglie e sono quasi più liberi amanti delle prostitute ( ho detto quasi perché in realtà anch'essi vanno condannati se sono dei cristiani ), dico dunque che anche il giovane ancora non sposato, se ama una meretrice, non la porta in casa con sua sorella, non la fa abitare con sua madre, per non fare oltraggio al pudore naturale, per non fare ingiuria al decoro del suo sangue.
Se dunque non fai abitare la prostituta che ami con tua madre e con tua sorella, per non offendere, come ho detto, l'onore del tuo sangue, faresti convivere nel tuo cuore l'amore alla meretrice con l'amore a Dio, e offenderesti l'onore del sangue di Cristo?
Amate il Signore! Di più degno di amore non trovate nulla.
Voi amate più l'argento che il ferro e il bronzo; ma più amate l'oro perché è superiore all'argento; più le pietre preziose, perché superano il valore dell'oro.
Voi amate infine questa luce della vita che ognuno che teme la morte paventa di dover lasciare.
Amate, dico, questa luce, così come l'amava di un amore immenso colui che faceva giungere a Gesù il suo grido: Abbi pietà di me, figlio di Davide. ( Lc 18,38 )
Il cieco gridava così mentre Gesù passava.
Temeva che Gesù passasse e non lo risanasse.
Con che ardore gridava? Al punto che, mentre la folla lo zittiva, continuava a gridare.
La sua voce trionfò su chi lo contrastava e trattenne il Salvatore.
Mentre la folla faceva strepito e gli voleva impedire di parlare, Gesù si fermò, lo chiamò e gli disse: Che vuoi che io faccia per te?
Rispose: Signore, che io veda.
[ E Gesù ]: Vedi! La tua fede ti ha salvato. ( Lc 18,38-42 )
Amate Cristo. Desiderate quella luce che è Cristo.
Se quel cieco desiderò la luce fisica, quanto più voi dovete desiderare la luce del cuore!
A lui leviamo il nostro grido non tanto con la voce fisica quanto coll'operare [ rettamente ].
Cerchiamo di vivere santamente, ridimensioniamo le cose del mondo.
Ciò che è effimero sia come nulla per noi.
Quando ci comporteremo così, gli uomini mondani ci faranno rimproveri come se ci amassero; uomini mondani che amano la terra, che sanno di polvere, che non traggono nulla dal cielo, che non hanno respiro spirituale ma solo quello delle narici.
Ci criticheranno senza dubbio e, vedendoci disprezzare queste cose naturali, queste cose terrene, ci diranno: " Perché vuoi soffrire privazioni? Sei pazzo? ".
Costoro sono quella folla che contrastava il cieco quando egli voleva far sentire il suo richiamo.
Ci sono alquanti cristiani che contrastano il vivere da cristiani, analogamente a quella folla che camminava con Cristo e tuttavia si opponeva a che ricevesse il beneficio di Cristo quell'uomo che gridava verso di lui e desiderava la luce.
Ci sono dei tali cristiani, ma noi cerchiamo di trionfare su di loro e la nostra stessa vita sia come un grido lanciato verso Cristo.
Egli si fermerà, perché in effetti sta, immutabile.
C'è infatti qui un mistero grande.
Mentre il cieco chiamava, egli stava passando. Si fermò per risanarlo.
Il fatto che Cristo passa, ci faccia attenti a chiamarlo.
Che cosa è il passaggio di Cristo? Tutto ciò che per noi soffrì nel tempo, questo è il suo passaggio.
É nato: ecco un suo passaggio. Forse che ancora nasce?
É cresciuto: altro passaggio. Cresce forse ancora?
Ha succhiato il latte. É chiaro che non lo succhia più.
Stanco ha dormito. E ora forse dorme?
Ha mangiato e bevuto: cosa che non fa più.
Infine è stato preso, legato, flagellato, coronato di spine, colpito da schiaffi, lordato di sputi, sospeso alla croce, ucciso, trapassato dalla lancia, e poi, dopo la sepoltura, è risorto.
É ancora un passaggio. Poi è asceso al cielo.
Siede alla destra del Padre: qui si è fermato.
Grida dunque con quanta voce puoi! Ora egli ti dà la vista.
In realtà egli era immutabile in se stesso per il fatto che era il Verbo presso Dio e non subiva mutamento.
E il Verbo era Dio ( Gv 1,1 ) il Verbo si fece carne.
La carne fece molte cose nel suo passaggio e soffrì.
Il Verbo era invece immutabile.
Il cuore umano da questo stesso Verbo è illuminato, perché la carne è toccata dalla dignità del Verbo che l'ha assunta.
Se togli il Verbo [ dalla persona di Cristo ] che cosa è la sua carne? É come la tua.
Ma perché la carne di Cristo fosse onorata il Verbo si è fatto carne e abitò tra noi. ( Gv 1,14 )
Gridiamo dunque, e viviamo rettamente.
Amate i vostri figli, le vostre mogli; anche umanamente.
In realtà li dovreste amare secondo Cristo in modo da provvedere a loro nella prospettiva di Dio; in loro dovreste amare non altro che Cristo e odiare in loro questo, che non vogliono avere Cristo.
Tale è, in sostanza, l'amore divino.
A loro infatti a che cosa giova il vostro affetto se è mortale e transitorio?
Tuttavia anche quando amate umanamente, cercate di amare di più Cristo.
Non ho detto di non amare la moglie, ma di amare di più Cristo.
Non ho detto di non amare tuo padre, di non amare i tuoi figli.
Tuttavia ama di più Cristo.
Ascolta lui stesso che parla, perché tu non creda che siano [ solo ] mie queste parole: Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me. ( Mt 10,37 )
Quando ascolti: non è degno di me, non provi timore?
Colui di cui il Signore dice: Non è degno di me, è uno che con lui non sta.
E se non è con lui, dove sarà? Se non ami stare con lui abbi almeno il timore di essere senza di lui.
Timore perché? Perché se non sei con Cristo, sei col diavolo.
Dov'è il diavolo? Ascolta lo stesso Cristo: Andatevene lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi spiriti. ( Mt 25,41 )
Se non ti lasci accendere dal fuoco celeste temi almeno il fuoco della Geenna.
Se non vuoi essere fra gli Angeli di Dio, abbi timore di trovarti fra gli angeli del diavolo.
Se non vuoi essere nel Regno, abbi timore di trovarti nel rogo del fuoco ardente, inestinguibile, eterno.
Predomini pure in un primo tempo questo timore e poi ci sarà l'amore.
Il timore sia solo pedagogo.
Non rimanga in te; ti conduca invece all'amore.
E questo sia il tuo maestro.
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