Discorsi su argomenti vari |
1 - I Magi sono guidati a Cristo da una stella e da rivelazione di Angeli
2 - Gli stessi Giudei indicano Cristo ai Gentili
3 - Il sacrificio è dovuto solo all'unico vero Dio
La celebrazione anniversaria di questo giorno esige da noi un discorso appunto anniversario: è una cosa dovuta al vostro ascolto e ai vostri cuori.
Oggi il Salvatore nostro fece venire a sé i Magi, da gente tanto lontana.
Vennero per adorare il Bambino, il Verbo di Dio.
Perché vennero? Perché videro un'insolita stella.
E come capirono che era [ un messaggio ] di Cristo?
É scontato che abbiano potuto vedere una stella, ma essa non poteva parlare e dire loro: " Io sono la stella di Cristo ".
Indubbiamente ciò è stato indicato loro da qualche rivelazione.
É tuttavia singolare il caso della nascita di un re che deve farsi adorare dagli stranieri.
Anche altri re erano nati prima in Giudea e su tutta la terra, fra diverse genti.
Ma perché proprio questo doveva essere adorato?
E per di più da gente nata in terre lontane, senza che incutesse timore con la potenza di un esercito, adorato solo nella povertà della carne e stando nascosta la maestà del suo valore?
Quando nacque fu adorato da pastori israeliti, ai quali era stato annunziato dagli angeli: ( Lc 2,9 ) ma i Magi non erano delle stirpe di Israele.
Veneravano gli dèi dei pagani, vale a dire i demoni; ed erano nei lacci della loro falsa potenza.
Videro dunque una strana, insolita stella e se ne stupirono.
Domandarono senza dubbio che segnale fosse questa cosa insolita e nuova.
E certamente ebbero una risposta, evidentemente dagli angeli, da qualche annunzio di rivelazione.
Forse mi domanderai: " Dagli angeli buoni o dai cattivi? ".
Perché anche gli angeli cattivi, cioè i demoni, riconobbero che il Cristo è Figlio di Dio. ( Mc 5,7 )
Ma perché non avrebbero dovuto udirla dai buoni, dal momento che con l'adorare Cristo si cercava la loro salvezza, non il dominio del male?
É probabile dunque che gli angeli abbiano detto loro: " La stella che vedete è di Cristo, andate e adoratelo dov'è nato, e poi fate sapere chi sia e quanto sia grande ".
Udito ciò essi vennero ed adorarono.
Portarono oro, incenso e mirra, secondo le loro consuetudini. ( Mt 2,1-12 )
Tali offerte solevano infatti dare ai loro dèi.
Ma prima di fare questa loro offerta, prima di trovarlo nella città dove era nato, andavano domandando: Dove è nato il Re dei Giudei?
Non avrebbero potuto conoscere anche questo da una rivelazione, così come avevano conosciuto che quella stella era del Re dei Giudei?
Non poteva la stessa stella guidarli a quella città, così come poi li condusse al luogo ove Cristo bambino si trovava con la madre?
Lo poteva certamente, ma così non avvenne, appunto perché lo domandassero ai Giudei.
Perché Dio volle che ne venisse fatta [ esplicita ] richiesta ai Giudei?
Perché, se essi possono indicare dove è Colui in cui non credono, vengano condannati dalla loro stessa indicazione.
Osservate come ora i Magi diventano primizie dei Gentili e tanto più dànno gloria a Dio quanto più sono liberati dalla loro condizione di empietà.
Essi domandano: Dove è nato il Re dei Giudei?
Erode, udita la qualifica di re, trema come un rivale inquieto.
Chiama gli esperti della legge e chiede loro che dicano dove, secondo le Scritture, deve nascere Cristo.
Essi rispondono: In Betlemme di Giuda.
I Magi andarono là e adorarono. ( Mt 2,1-11 )
I Giudei invece, proprio loro che avevano indicato il luogo, rimasero fermi.
O grande mistero! Oggi per mezzo dei Libri dei Giudei facciamo proseliti.
C'è chi diventa fedele in virtù dei loro Libri.
Noi ai pagani dimostriamo quello che essi non vogliono credere.
Talvolta infatti essi ci fanno un'accusa.
Quando vedono che le Scritture si adempiono, al punto che non possono assolutamente negare che quelle cose che nel nome di Cristo si realizzano presso tutte le Genti si leggono già preannunziate nei Libri santi, sulla fede dei re, sulla distruzione degli idoli, sulla mutazione delle cose umane, essi osano talvolta dire: " Avete visto verificarsi degli avvenimenti in un determinato modo e li avete scritti come se fossero stati preannunziati ".
Anche un loro poeta fece ciò.
Chi l'ha letto riconosce a chi si allude.
Egli ha narrato che un tale è disceso agli inferi, che ha raggiunto la regione dei beati e che gli furono mostrati i principi dei Romani che sarebbero nati, quelli che lui, che scriveva, sapeva già nati.1
Egli narrava cose passate, ma le scrisse come se fossero state predette per il futuro.
Così anche voi, ci dicono i pagani, avete visto che queste cose sono avvenute e vi siete scritti dei libri in cui queste stesse cose si leggano come preannunziate.
O gloria del nostro Re! A ragione i Giudei furono vinti dai Romani ma non distrutti.
Tutte le genti soggiogate dai Romani passarono al diritto dei Romani; questa gente invece fu vinta sì ma rimase con la sua legge; per quanto riguarda il culto di Dio mantenne i riti e le consuetudini patrie.
Anche dopo la distruzione del tempio e l'estinzione del primitivo sacerdozio, cosa che era stata predetta dai Profeti, ( Gl 1,9; Eb 7,12 ) conservano tuttavia la circoncisione e un certo modo di condursi che li distingue dalle altre genti.
Perché questo se non per una testimonianza della verità?
Sono sparsi ovunque i Giudei e portano con sé i Libri in cui Cristo è annunziato ed è presentato così come era stato predetto, talché ormai può essere mostrato anche ai pagani.
Io prendo il Libro, leggo il profeta: mostro che la profezia si è realizzata.
Il pagano ha il dubbio che io abbia inventato.
Il mio oppositore ha anche lui questo Libro, tramandatogli anticamente dagli antenati.
Perciò li convinco ambedue: il Giudeo perché io so quel che è stato profetato si è compiuto, il pagano perché riconosce che non ho inventato io i fatti.
I demoni non seducano col pretesto della divinazione gli incauti e i malamente curiosi delle cose temporali; non esigano onore di sacrifici, ingannando gli uomini senza fede con superbo fasto.
Solo uomini santi, discepoli dell'unico Uomo-Dio hanno predetto cose veramente divine.
Il vero sacrificio è dovuto [ solo ] all'unico, vero Dio.
Immagini di questo prima della grazia erano adombrate nelle vittime dei sacrifici.
Ciò che sarebbe avvenuto in un modo solo è stato preannunziato dalla Provvidenza divina in molti modi, per mostrare quanto grande cosa fosse.
Lui stesso è il medico, lui anche il medicamento; medico perché è il Verbo, medicamento perché il Verbo si è fatto carne. ( Gv 1,14 )
Lui stesso il sacerdote, lui il sacrificio.
Fu lui che fece cambiar strada ai Magi, e ancor oggi egli muta la vita dei cattivi.
La sua manifestazione nella carne, che in greco si dice Epifania è celebrata nell'odierna solennità dalle Genti giustificate nello spirito.
Perché questa festività ne rinnovi la memoria, abbia vigore di devozione la pietà, sia fervido l'amore nella comunità, la verità illumini [ anche ] chi non la vuol vedere.
Indice |
1 | Virgilio Aeneid., 6, vv. 752-887 |