Lettere |
Scritta nello stesso periodo ( 389-90 ).
A. ringrazia Antonino dell'amicizia e buona stima che ha di lui ( n. 1-2 ) ed esprime il desiderio di vedere tutta la sua famiglia concorde nella fede e nella pietà ( n. 3 ).
Agostino ad Antonino
Due essendo le persone che dovevano scriverti, per una parte sei stato più che pienamente soddisfatto, poiché vedi presente uno di noi.
E, dato che dalla sua bocca tu ascolti anche me, avrei potuto non rispondere, se non lo avessi fatto su espressa richiesta di colui per la cui partenza mi sembrava inutile quello che ho fatto.
Perciò io parlo con te forse più fruttuosamente che se ti fossi vicino, dal momento che leggi la mia lettera e ascolti colui nel cui cuore tu sai benissimo che io vivo.
Con somma gioia ho esaminato e ponderato la lettera della tua Santità, giacché essa rivela il tuo animo cristiano senza alcuno degli orpelli che sono propri di questa età iniqua e inoltre pieno di amicizia per me.
Mi congratulo con te e rendo grazie al nostro Dio e Signore per la tua fede, speranza e carità, e a te davanti a Lui perché hai di me una così buona opinione da ritenermi servo fedele di Dio e perché proprio questo ami in me con perfetta sincerità di cuore.
Quantunque, anche a questo proposito, bisognerebbe congratularsi per la tua buona disposizione verso il bene piuttosto che ringraziarti.
Infatti a te giova amare la bontà di per se stessa, e indubbiamente la ama chi ama colui che crede buono, tanto nel caso che lo sia realmente quanto nel caso che sia diverso da quel che si crede.
A questo proposito uno solo è l'errore da cui bisogna guardarsi, cioè di giudicare diversamente da ciò che esige la verità non riguardo all'uomo ma riguardo a quello che è il bene vero dell'uomo.
Tu però, fratello carissimo, che non sbagli affatto credendo o sapendo che è un grande bene servire Dio di buon grado e con purezza di cuore, quando ami un uomo qualsiasi perché lo ritieni partecipe di questo bene, possiedi già il tuo frutto, anche se egli non lo è.
Pertanto con te bisogna congratularsi in questo; con lui invece non nel caso che sia amato per il motivo suddetto, ma nel caso che sia tale quale lo ritiene colui dal quale proprio per questo motivo è amato.
Quale dunque io sia e quali progressi abbia fatto verso Dio lo vedrà Colui il cui giudizio non può errare non solo per quanto concerne il bene dell'uomo ma anche l'uomo stesso.
A tale riguardo per te è sufficiente a procurarti la ricompensa della beatitudine eterna il fatto che, ritenendomi tale quale dev'essere un servo di Dio, mi circondi con tutto l'affetto del tuo cuore.
Ti ringrazio poi vivamente perché, quando mi lodi come tale, tu mi stimoli in maniera particolare a desiderare di esserlo; e ancor più ti ringrazio se non solo ti raccomandi alle mie preghiere ma non cessi altresì di pregare per me.
Infatti più gradita a Dio è la preghiera innalzata per un fratello quando si offre il sacrificio della carità.
Saluto vivamente il tuo bambino e faccio voti che cresca secondo i precetti salutari del Signore.
Anche per la tua casa io auguro e invoco l'unità della fede e la vera pietà, che è solo quella cattolica.
A tal fine, se ritieni ancora necessaria l'opera mia, non esitare a chiederla confidando nel nostro comune Signore e nei diritti della carità.
Tuttavia vorrei esortare la tua religiosissima prudenza a ispirare o ad alimentare nella tua consorte, che è come un vaso più fragile, ( 1 Pt 3,7 ) un timore non irrazionale di Dio con la lettura dei libri sacri e con elevati discorsi.
Infatti non vi è quasi nessuno, sollecito dello stato della propria anima e perciò zelante nel ricercare senza ostinazione la volontà del Signore, il quale con l'aiuto d'una buona guida non riesca a distinguere che differenza vi sia fra una qualsiasi sètta scismatica e l'unica Chiesa Cattolica.
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