Lettere |
Scritta tra il 394 e il 395.
Paolino, che non ha ricevuto riscontro alla sua prima lettera, sollecita A. con questa seconda, affidata a Romano ed Agile, pregandolo di consegnar loro la risposta bramata ( n. 1-3 ).
Paolino e Terasia peccatori ad Agostino, Signore e fratello venerabile, col quale sono uniti in comunione di Spirito.
Già da tempo, o fratello mio unanime in Cristo Signore, dacché ti ho conosciuto, senza che tu lo sapessi, nelle tue sante e pie opere e ti ho veduto anche se sei lontano, ti ho abbracciato con tutta l'anima e mi sono affrettato altresì ad accostarmi a te per lettera in un colloquio familiare e fraterno.
E credo che la mia lettera ti sia stata recapitata per opera e per grazia del Signore: ma, poiché il domestico, che prima dell'inverno avevamo mandato a salutare te ed altri ugualmente cari a Dio, ancora ritarda, non abbiamo potuto indugiare oltre ad inviarti l'espressione del nostro rispetto e frenare il desiderio ardentissimo di una tua lettera.
Perciò ti abbiamo scritto ora per la seconda volta se la nostra lettera precedente ha avuto la fortuna di arrivarti oppure per la prima volta se essa non ha avuto la ventura di giungere nelle tue mani.
Ma tu, o fratello, che da uomo spirituale esamini ogni cosa, ( 1 Cor 2,15 ) non giudicare il nostro affetto per te unicamente dal modo in cui assolviamo al nostro dovere o dalla data della nostra lettera.
Infatti ci è testimone il Signore ( che unico e identico suscita ( 2 Cor 12,11 ) ovunque in coloro che gli appartengono la Sua Carità ) che, già dal momento in cui per opera dei venerabili vescovi Aurelio e Alipio ti abbiamo conosciuto attraverso le tue opere contro i Manichei, è nato in noi un tale affetto per te che ci pareva non di allacciare una nuova amicizia ma quasi di riallacciare un legame affettivo di antica data.
Infine, pur senza conoscere le tue parole, non ti scriviamo però come se ignorassimo anche il tuo affetto ed alla nostra volta in spirito e per mezzo dell'uomo interiore quasi ti riconosciamo.
E non è strano se, pur lontani, noi siamo presenti gli uni agli altri e senza esserci conosciuti, ci conosciamo, poiché siamo membra d'un unico corpo, ( Rm 12,4; 1 Cor 12,12; 1 Cor 10,17; Gal 6,10 ) abbiamo un unico capo, unica è la grazia che ci inonda, viviamo d'un unico pane, camminiamo su un'unica strada, abitiamo nella medesima casa.
Infine in tutto ciò che siamo, con tutta la nostra speranza e la nostra fede, da cui siamo sostenuti nel presente e su cui ci fondiamo per raggiungere la vita futura, noi siamo una cosa sola tanto nello spirito che nel corpo del Signore, per evitare di essere nulla se ci separiamo da quell'Uno.
Quanto è dunque modesta la parte di noi che la lontananza fisica ci toglie; per la verità solo il godimento di cui si pascono gli occhi intenti alle cose temporali!
Per quanto, neppure la grazia del contatto fisico si deve chiamare temporale in rapporto agli spiriti, ai quali la risurrezione concederà anche l'eternità dei corpi, come osiamo presumere, per quanto indegni, in virtù di Cristo e per la bontà di Dio Padre.
Oh, se pertanto la grazia di Dio ci elargisse anche questo dono per Gesù Cristo nostro Signore, di vedere cioè il tuo volto anche con gli occhi della carne! Non solo si darebbe una grande gioia ai nostri desideri, ma crescerebbe anche la luce alle nostre menti e la nostra indigenza verrebbe arricchita dalla tua opulenza.
E questo tu puoi concederci anche se siamo lontani soprattutto nell'occasione in cui torneranno nel nome del Signore i nostri figli, a noi spiritualmente uniti e carissimi nel Signore, Romano ed Agile ( che ti raccomandiamo come noialtri ), dopo che avranno compiuto la loro opera di carità.
Nell'assolvimento della quale noi ti preghiamo affinché possano godere in modo speciale dell'affetto della tua carità.
Tu sai infatti quanto siano alti i premi che l'altissimo promette al fratello che aiuti il proprio fratello. ( Pr 18,19 )
Se vorrai ricambiarmi con qualche dono della grazia che ti è stata elargita, potrai farlo tranquillamente tramite loro.
Sono infatti insieme con noi, vorrei che mi credessi, un cuore solo ed un'anima sola ( At 4,32 ) nel Signore.
La grazia di Dio resti con te per sempre come ora, o fratello unanime, venerabile, direttissimo ed indimenticabile in Cristo Signore.
Saluta da parte nostra tutte le persone, sante in Cristo, che indubbiamente vivono accanto a te.
Raccomandaci a tutti i santi, affinché si degnino di pregare con te per noi.
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