Lettere |
Scritta tra il 396 e il 399.
Un certo Pubblicola propone ad Agostino diciotto questioni.
Publicola al diletto e venerando Padre Agostino
Sta scritto: Interroga tuo padre e te lo rivelerà, i tuoi anziani e te lo diranno. ( Dt 32,7 )
Ecco perché ho creduto mio dovere farmi spiegare la legge dalla bocca di un vescovo nella presente faccenda che ti espongo in questa lettera, per essere anche istruito su diverse altre cose.
Ho indicato in altrettanti capitoli le diverse e singole questioni, a ciascuna delle quali ti prego di avere la cortesia di rispondere.
A quanto ho sentito dire, nel paese degli Arzugi i barbari, che si obbligano con un patto di accompagnare le vetture carreggianti merci dello Stato o che si obbligano a conservare i prodotti della terra, hanno l'usanza di prestare giuramento in nome dei loro demoni al decurione comandante della frontiera o al tribuno; in tal modo i singoli possidenti o fittavoli, credendo di poter contare sulla parola di quei barbari in base a una lettera ufficiale dei decurione, li assumono per far custodire i prodotti della terra, oppure li assumono come guide i singoli viaggiatori che hanno bisogno di attraversare il loro paese.
Orbene, mi è nato nell'animo il dubbio: il proprietario che ha assunto un barbaro, la cui fedeltà gli è parsa salda a causa del giuramento proferito a nome dei demoni, non rimane forse contaminato egli stesso come pure ciò che il barbaro custodisce o chi viene accompagnato dal barbaro che lo scorta?
Devi però sapere che il barbaro, che si lega col giuramento, riceve dal proprietario dell'oro per far la guardia ai prodotti della terra e lo riceve dal viaggiatore per fargli da scorta, d'altronde però a questa specie di mercede solita a darsi dal proprietario o dal viaggiatore è chiaro a tutti che s'accompagna pure il giuramento gravemente immorale, prestato al decurione o al tribuno.
Ora io sono in angustia temendo che tale giuramento del barbaro contamina colui che lo riceve o le cose custodite dal barbaro.
Infatti a qualunque patto venga impegnato il barbaro o dietro pagamento in oro o dietro consegna di ostaggi c'è sempre di mezzo un giuramento iniquo, a quanto ho sentito dire.
Abbi quindi la bontà di rispondermi con precisione, senza esitazioni, poiché se mi rispondessi con esitazione io potrei cadere in dubbi ancor più gravi di quelli che mi assillavano prima d'inviarti questi quesiti.
Ho pure sentito dire che gli stessi fittavoli, che amministrano la mia proprietà, ricevono da quei barbari il giuramento in nome dei loro demoni per impegnarli come guardiani dei prodotti della terra.
Se dunque il giuramento, da quelli prestato in nome dei loro demoni, per far la guardia a quei prodotti non li contamina, abbi la cortesia di spiegare se il cristiano che se ne ciba essendone a conoscenza, o si serve del provento ricavato dalle medesime cose, ne resti contaminato.
Così pure ho sentito dire da un tale che il barbaro non presta giuramento al fittavolo, mentre un altro affermava che quel giuramento viene fatto.
Anche se chi disse che viene fatto il giuramento al fittavolo m'ha detto una bugia, per il fatto solo d'averlo sentito dire, devo forse astenermi dal servirmi di quei prodotti e del prezzo ricavatone, poiché è stato detto: Se qualcuno vi dicesse: Questa è carne di sacrifici idolatrici; non ne mangiate per riguardo a colui che v'ha avvisato? ( 1 Cor 10,28 )
Il caso da me contemplato è forse simile a quello delle carni immolate agli idoli?
E se è così, cosa dovrei fare di quei prodotti o del prezzo ricavatone?
Debbo forse far ricerche su tutt'e due coloro dei quali uno mi disse che quel giuramento non viene fatto al fittavolo e l'altro invece afferma il contrario, e dimostrare mediante testimoni chi dei due ha detto la verità astenendomi da quei prodotti o dal prezzo ricavato finché non mi sarà dimostrato aver detto la verità chi ha affermato che non si presta giuramento al fittavolo?
Se un barbaro, il quale presta un giuramento peccaminoso, esigesse per sé da un fittavolo o dal tribuno cristiano, che comanda la guarnigione alla frontiera, lo stesso giuramento gravemente peccaminoso da lui emesso allo scopo di avere garanzia del salvacondotto con cui gli si affida l'incombenza di fare la guardia ai prodotti della terra, è forse il solo cristiano ad essere contaminato, o anche le cose per le quali giura?
Oppure, se un pagano, che comanda la guarnigione di frontiera, prestasse ad un barbaro un giuramento gravemente illecito per assicurargli la garanzia personale, contamina forse le cose per cui giura?
Se poi mandassi uno ad Arzuges, sarebbe a costui lecito ricevere il giuramento gravemente peccaminoso?
Se un cristiano ricevesse tale giuramento gravemente illecito, non sarebbe forse contaminato?
È forse lecito a un cristiano mangiare dei cibi sapendo che provengono dall'aia dove si trebbia il grano o legumi di qualsiasi specie o bere vino del torchio da cui è stato fatto un sacrificio al demonio?
È forse lecito portar via legna per proprio uso sapendo che appartiene a un bosco sacro?
Se uno andasse al macello a comprar della carne non sacrificata agli idoli e fosse combattuto da due opposti pensieri, se cioè è stata o non è stata immolata e poi, attenendosi alla supposizione che non sia stata immolata, la mangiasse, commetterebbe peccato o no?
Se uno facesse una cosa per sé buona, ma della quale uno dubitasse se è buona o cattiva, se - dico - la facesse pur credendo che potrebbe essere cattiva, gli sarebbe imputata a peccato?
Se uno mentisse dicendo che un commestibile è stato offerto in sacrificio agli idoli e poi confessasse d'aver mentito e davvero avesse mentito, sarebbe lecito a un cristiano mangiarne o venderlo e tenersi il prezzo ricavato da ciò di cui si è parlato?
Poniamo il caso che un cristiano in viaggio fosse costretto dalla necessità, vinto dalla fame di uno, due o più giorni in modo da non poter più resistere; poniamo che si trovasse nella condizione critica in cui vedesse avvicinarsi la morte a causa della fame; se trovasse del cibo in un tempio d'idoli ove non ci fosse persona viva e non gli fosse possibile trovare altro cibo, dovrebbe morire o mangiare quel cibo?
Se un cristiano si vedesse sul punto d'essere ucciso da un barbaro o da un Romano, potrebbe ucciderli lui per primo, per non essere ucciso da essi?
Oppure, senza ucciderli, gli è lecito assalirti e respingerli, poiché è stato detto: Non resistere al male? ( Mt 5,39 )
Se un cristiano deve costruire nel suo podere un muro per difendersi dagli attacchi nemici, non è causa di omicidio quel cristiano che ha costruito il muro, dall'alto del quale si fosse cominciato a combattere e a uccidere i nemici?
È lecito bere da una fonte o da un pozzo, in cui è stato gettato qualcosa offerta in sacrificio?
Può inoltre un cristiano, in caso di necessità, bere acqua del pozzo di un tempio lasciato in abbandono?
In un tempio ove ancora sono adorati gli idoli e v'è un pozzo o una fonte, nei quali non è stata compiuta alcuna cerimonia pagana, potrebbe un cristiano, se si trovasse in necessità, attingervi acqua e berne?
Potrebbe un cristiano bagnarsi nei bagni o nelle terme ove vengono offerti sacrifici agli idoli?
Potrebbe un cristiano, in caso di necessità, lavarsi nei bagni ove i pagani hanno fatto il bagno in un giorno di festa idolatrica, sia in loro compagnia, sia senza di loro?
Potrebbe un cristiano scendere nella vasca da bagno ove si siano immersi i pagani in un giorno di festa idolatrica e vi abbiano compiuto qualche cerimonia sacrilega, di cui egli fosse al corrente?
Potrebbe darsi che un cristiano sia invitato presso qualcuno e gli venga servita della carne da mangiare e gli venga detto che è carne offerta agl'idoli, egli allora non la mangia, ma se poi per caso trovasse la stessa carne messa in vendita da qualcuno che l'ha portata al mercato ed egli la comprasse o se la vedesse servita a tavola da qualcun altro da cui è stato invitato e, senza riconoscerla, la mangiasse, commetterebbe peccato?
Potrebbe un cristiano comprare e mangiare erbaggi o qualche frutto ch'egli sa provenire dall'orto o dal podere sacro agli idoli o dei loro sacerdoti?
Per evitarti poi la pena di cercare tutto ciò che è relativo al giuramento e agl'idoli, ho voluto metterti sotto gli occhi ciò che ho trovato con l'aiuto di Dio nella Sacra Scrittura.
Se però troverai nella Sacra Scrittura qualche passo più esplicativo e più calzante, abbi la bontà d'indicarmelo.
Ecco i passi da me trovati e cioè quello in cui Labano disse a Giacobbe: Il Dio di Abramo e il Dio di Nachor; ( Gen 31,53 ) ma la Scrittura non dichiara quale sia questo Dio.
Così pure quando AbimeIech andò da Isacco, col quale egli e i suoi compagni strinsero un giuramento; ( Gen 26,26-31 ) ma anche qui la Sacra Scrittura non dichiara di qual giuramento si trattasse.
Così pure, a proposito degl'idoli, nel libro dei Giudici il Signore disse a Gedeone di offrire in olocausto il vitello da lui ucciso. ( Gdc 6,26 )
E nel libro di Giosuè, figlio di Nave, a proposito di Gerico, Dio ordinò di riporre nei tesori del Signore tutto l'oro, l'argento e il vasellame di bronzo e così fu dichiarato sacro il bottino tolto da quella città maledetta. ( Gs 6,19 )
Così pure: che cosa significa l'espressione che si legge nel Deuteronomio: Non introdurre in casa tua un'abominazione, altrimenti saresti maledetto com'essa? ( Dt 7,26 )
Il Signore ti conservi; ti saluto: prega per me.
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