I lettera ai Corinti |
La Chiesa di Dio che è a Roma alla Chiesa di Dio che è a Corinto, agli eletti santificati nella volontà di Dio per nostro Signore Gesù Cristo.
Siano abbondanti in voi la grazia e la pace di Dio onnipotente mediante Gesù Cristo.
1. Per le improvvise disgrazie e avversità capitatevi l'una dietro l'altra, o fratelli, crediamo di aver fatto troppo tardi attenzione alle cose che si discutono da voi, carissimi, all'empia e disgraziata sedizione aberrante ed estranea agli eletti di Dio.
Pochi sconsiderati e arroganti l'accesero, giungendo a tal punto di pazzia che il vostro venerabile nome, celebre e amato da tutti gli uomini, è fortemente compromesso.
2. Chi, fermandosi da voi, non ebbe a riconoscere la vostra fede salda e adorna di ogni virtù?
Ad ammirare la vostra pietà cosciente ed amabile in Cristo?
Ad esaltare la vostra generosa pratica dell'ospitalità?
A felicitarsi della vostra scienza perfetta e sicura?
3. Facevate ogni cosa, senza eccezione di persona, e camminavate secondo le leggi del Signore, soggetti ai vostri capi e tributando l'onore dovuto ai vostri anziani.
Esortavate i giovani a pensare cose moderate e degne.
Raccomandavate alle donne di compiere tutto con coscienza piena, dignitosa e pura, amando sinceramente, come conviene, i loro mariti; insegnavate a ben accudire alla casa, attenendosi alla norma della sottomissione e ad essere assai prudenti.
1. Tutti eravate umili e senza vanagloria, volendo più ubbidire che comandare, più dare con slancio che ricevere.
Contenti degli aiuti di Cristo nel viaggio e meditando le sue parole, le tenevate nel profondo dell'animo, e le sue sofferenze erano davanti ai vostri occhi.
2. Così una pace profonda e splendida era data a tutti e un desiderio senza fine di operare il bene e una effusione piena di Spirito Santo era avvenuta su tutti.
3. Colmi di volontà santa nel sano desiderio e con pietà fiduciosa, tendevate le mani verso Dio onnipotente, supplicandolo di essere misericordioso se in qualche cosa, senza volerlo, avevate peccato.
4. Giorno e notte per tutta la vostra comunità vi adoperavate a salvare con pietà e coscienza il numero dei suoi eletti.
5. Gli uni verso gli altri eravate sinceri, semplici e senza rancori.
6. Ogni sedizione ed ogni scisma era per voi orribile.
Vi affliggevate per le disgrazie del prossimo e ritenevate le sue mancanze come vostre.
7. Senza pentirvi mai di ogni buona azione, eravate pronti ad ogni opera di bene.
8. Ornati di una condotta virtuosa e venerata, compivate ogni cosa nel timore di Lui: i comandamenti e i precetti del Signore erano scritti nella larghezza del vostro cuore.
1. Ogni onore e abbondanza vi erano stati concessi e si era compiuto ciò che fu scritto: "Il diletto mangiò e bevve, si fece largo e si ingrassò e recalcitrò".
2. Di qui gelosia e invidia, contesa e sedizione, persecuzione e disordine, guerra e prigionia.
3. Così si ribellarono i disonorati contro gli stimati, gli oscuri contro gli illustri, i dissennati contro i saggi, i giovani contro i vecchi.
4. Per questo si sono allontanate la giustizia e la pace, in quanto ognuno ha abbandonato il timore di Dio ed ha oscurato la sua fede; non cammina secondo i comandamenti divini, non si comporta come conviene a Cristo, ma procede secondo le passioni del suo cuore malvagio, in preda alla gelosia ingiusta ed empia attraverso la quale anche "la morte venne nel mondo".
1. Così è scritto: "Accadde che, dopo molti giorni, Caino offrì a Dio in sacrificio dei frutti della terra e Abele offri anche lui in sacrificio dei primogeniti delle pecore e del loro grasso.
2. E Dio guardò Abele e i suoi doni, ma non prestò attenzione a Caino e ai suoi sacrifici.
3. Caino ne fu molto rattristato e il suo volto mostrava abbattimento.
4. Dio disse a Caino: perché sei triste, e perché il tuo volto mostra abbattimento?
Non hai forse peccato, se, pur offrendo rettamente il tuo sacrificio, non hai diviso rettamente le parti?
5. Rasserenati: la tua offerta ritorna a te e tu ne potrai disporre.
6. Disse Caino al fratello Abele: andiamo in campagna.
E avvenne che mentre erano in campagna Caino si gettò sul fratello e l'uccise".
7. Vedete, fratelli, l'invidia e la gelosia portarono al fratricidio.
8. Per l'invidia il nostro padre Giacobbe fuggì dal cospetto di suo fratello Esaù.
9. L'invidia fece perseguitare Giuseppe sino alla morte e portarlo sino alla schiavitù.
10. L'invidia spinse Mosè a fuggire dalla presenza del Faraone, re di Egitto, nel sentire da un suo connazionale: "Chi ti ha posto come arbitro e giudice su di noi?
Tu credi di uccidermi come hai ucciso ieri l'egiziano?".
11. Per invidia Aronne e Maria alloggiarono fuori dell'accampamento.
12. L'invidia portò vivi nell'inferno Datan ed Abiran per essersi ribellati contro il servo di Dio Mosè.
13. Per l'invidia David ebbe non solo l'odio degli stranieri, ma fu anche perseguitato da Saul, re d'Israele.
1. Ma lasciando gli esempi antichi, veniamo agli atleti vicinissimi a noi e prendiamo gli esempi validi della nostra epoca.
2. Per invidia e per gelosia le più grandi e giuste colonne furono perseguitate e lottarono sino alla morte.
3. Prendiamo i buoni apostoli.
4. Pietro per l'ingiusta invidia non una o due, ma molte fatiche sopportò, e così col martirio raggiunse il posto della gloria.
5. Per invidia e discordia Paolo mostrò il premio della pazienza.
6. Per sette volte portando catene, esiliato, lapidato, fattosi araldo nell'oriente e nell'occidente, ebbe la nobile fama della fede.
7. Dopo aver predicato la giustizia a tutto il mondo, giunto al confine dell'occidente e resa testimonianza davanti alle autorità, lasciò il mondo e raggiunse il luogo santo, divenendo il più grande modello di pazienza.
1. A questi uomini che vissero santamente si aggiunse una grande schiera di eletti, i quali, soffrendo per invidia molti oltraggi e torture, furono di bellissimo esempio a noi.
2. Per gelosia furono perseguitate le donne, giovanette e fanciulle che soffrirono oltraggi terribili ed empi per la fede.
Affrontarono una corsa sicura ed ebbero una ricompensa generosa, esse deboli nel fisico.
3. La gelosia allontanò le mogli dai mariti ed alterò la parola del nostro padre Adamo: "Ecco ella è osso delle mie ossa e carne della mia carne".
4. La gelosia e la discordia rovinarono molte città e distrussero grandi nazioni.
1. Carissimi, scriviamo tutte queste cose non solo per avvertire voi, ma anche per ricordarle a noi.
Siamo sulla stessa arena e uno stesso combattimento ci attende.
2. Lasciamo i vani ed inutili pensieri e seguiamo la norma gloriosa e veneranda della nostra tradizione.
3. Vediamo ciò che è bello, ciò che è piacevole e gradito davanti a chi ci ha creato.
4. Guardiamo il sangue di Gesù Cristo e consideriamo quanto sia prezioso al Padre suo.
Effuso per la nostra salvezza portò al mondo la grazia del pentimento.
5. Scorriamo tutte le generazioni e notiamo che di generazione in generazione il maestro "diede luogo al pentimento" per tutti quelli che volevano a lui rivolgersi.
6. Noè predico il pentimento e tutti quelli che l'ascoltarono furono salvi.
7. Giona predisse lo sterminio ai Niniviti, ma essi, pentiti dei loro peccati, si resero propizio Dio pregando ed ebbero la salvezza, benché estranei a Dio.
1. I ministri della grazia di Dio parlarono del pentimento per mezzo dello Spirito Santo.
2. Anche il Signore di tutte le cose parlò del pentimento col giuramento: "Io vivo - dice il Signore - e non voglio la morte del peccatore, bensì la sua conversione".
Aggiunse anche un buon proposito.
3. "Pentiti, o casa d'Israele, della tua iniquità.
Riferisci ai figli del mio popolo: anche se i vostri peccati arriveranno dalla terra al cielo e saranno più rossi dello scarlatto e più neri del sacco, e vi convertite a me con tutto il cuore e direte: "Padre", io vi ascolterò come un popolo santo".
4. In un altro passo dice così: "Lavatevi e purificatevi, toglietevi le cattiverie dalle vostre anime innanzi ai miei occhi.
Cessate dalle vostre iniquità, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, liberate l'oppresso, rendete il suo diritto all'orfano e rendete giustizia alla vedova, e poi discuteremo, dice il Signore.
E se i vostri peccati fossero come la porpora, io li renderò bianchi come la neve; se fossero come lo scarlatto li renderò bianchi come la lana.
Se volete e mi ascoltate, vi nutrirete dei beni della terra.
Se non volete e non mi ascoltate, una spada vi divorerà.
Questo infatti la bocca del Signore disse".
5. Egli nella sua onnipotente volontà ha deciso che tutti i suoi diletti partecipino al pentimento.
1. Obbediamo dunque alla sua grandiosa e gloriosa volontà.
Divenuti supplici della sua misericordia e della sua bontà, prosterniamoci e rivolgiamoci alla sua pietà, abbandonando la vanità, la discordia e la gelosia che conduce alla morte.
2. Guardiamo i ministri perfetti della sua grandezza e della sua gloria.
3. Prendiamo Enoch che fu trovato giusto nella sua ubbidienza e fu elevato dal mondo senza morire.
4. Noè fu trovato fedele.
Mediante il suo ministero predicò al mondo la rinascita ed il Signore, suo tramite, salvò gli animali che in concordia erano entrati nell'arca.
Indice |