I lettera ai Corinti |
1. I cieli che si muovono secondo l'ordine di Lui gli ubbidiscono nell'armonia.
2. Il giorno e la notte compiono il corso da Lui stabilito e non si intralciano a vicenda.
3. Il sole e la luna e i cori delle stelle secondo la Sua direzione girano in armonia senza deviazione per le orbite ad essi assegnate.
4. La terra, feconda per Sua volontà, produce abbondante nutrimento per gli uomini, per le fiere e per tutti gli animali che vivono su di essa, senza riluttanza e senza cambiare nulla dei Suoi ordinamenti.
5. Le cose misteriose degli abissi e i giudizi inesplicabili degli inferi sono retti dagli stessi ordinamenti.
6. La massa del mare immenso che nella sua creazione si raccolse nei suoi antri, non supera i limiti posti, ma come fu ad esso ordinato, così agisce.
7. Disse infatti: "Fin qui tu verrai, e i tuoi flutti si infrangeranno in te stesso".
8. L'oceano senza fine per gli uomini e i mondi, che sono oltre, sono retti dalle stesse leggi del Signore.
9. Le stagioni di primavera, d'estate, d'autunno e d'inverno si susseguono in armonia una dopo l'altra.
10. I venti nell'incalzarsi compiono nel proprio tempo il loro servizio senza intralcio; le sorgenti perenni create per il rinfrancamento e la salute, senza mai cessare, offrono da bere per la vita degli uomini.
Anche gli animali più piccoli si riuniscono nella pace e nella concordia.
11. Il creatore e signore dell'universo dispose che tutte queste cose fossero nella pace e nella concordia, benefico verso tutto e particolarmente verso di noi che ricorriamo alla sua pietà per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo.
12. A Lui la gloria e maestà nei secoli dei secoli. Amen.
1. Guardate, carissimi, che i numerosi benefici di Lui non diventino condanna per noi se vivendo in modo degno di Lui non facciamo nella concordia ciò che è bello e gradito al suo cospetto.
2. Dice, infatti, in un luogo: "Lo Spirito del Signore è lucerna che esplora le profondità delle viscere".
3. Consideriamo che egli è vicino e nulla gli sfugge né dei nostri pensieri né dei discorsi che facciamo.
4. È quindi giusto che non ci discostiamo dalla sua volontà.
5. È meglio urtare gli uomini stolti, ignoranti, superbi, vanagloriosi nella spavalderia della loro parola che urtare Dio.
6. Veneriamo il Signore Gesù Cristo il cui sangue fu dato per noi, rispettiamo quelli che ci guidano, onoriamo gli anziani, educhiamo i giovani al timore di Dio, indirizziamo al bene le nostre donne.
7. Esse mostrino l'indimenticabile costume della purezza, manifestino la loro vera volontà di pace, rendano palese la moderazione della loro lingua mediante il silenzio ed esercitino la carità non secondo le passioni, ma santamente senza parzialità per tutti quelli che temono Dio.
8. I nostri figli partecipino dell'educazione in Cristo; imparino che cosa possano l'umiltà e l'amore presso il Signore e come sia bello e grande il timore di Lui che salva tutti quelli che vivono santamente in Lui con mente pura.
9. Egli è scrutatore dei pensieri e dei sentimenti.
Il suo spirito è in noi, e quando vuole lo toglie.
1. La fede in Cristo conferma tutte queste cose.
Egli per mezzo dello Spirito Santo così ci esorta: "Figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore del Signore.
2. Chi è l'uomo che vuole la vita, desiderando vedere giorni felici?
Frena la tua lingua dal male e le tue labbra dal parlare con inganno.
4. Evita il male e opera il bene.
5. Cerca la pace e perseguila.
6. Gli occhi del Signore sono sui giusti e le sue orecchie attente alla loro supplica.
La faccia del Signore è verso quelli che fanno il male, per distruggere dalla terra il loro ricordo.
7. Il giusto ha gridato e il Signore l'ha ascoltato e l'ha liberato da tutti gli affanni.
8. Molte sono le tribolazioni del giusto, ma da tutte lo libererà il Signore".
E ancora: "Molte sono le afflizioni del peccatore, ma la misericordia circonderà coloro che sperano nel Signore".
1. Il Padre misericordioso e benevolo in tutto ha cuore verso coloro che lo temono, e con dolcezza e con soavità offre le sue grazie a quelli che si rivolgono a lui con semplicità di pensiero.
2. Perciò non restiamo dissociati, né la nostra anima si gonfi dei suoi benefici sovrabbondanti e magnifici.
3. Non sia per noi la Scrittura quando parla: "Infelici quelli dall'animo doppio e vacillanti nello spirito che dicono: queste cose udimmo già dai padri nostri, ora siamo diventati vecchi e nulla di questo ci è accaduto.
4. O stolti paragonatevi ad un albero; prendete ad esempio la vite; prima perde le foglie, poi si ha il germoglio, poi la foglia, poi il fiore e dopo ciò il grappolo verde, infine l'uva matura".
Vedete che in poco tempo il frutto dell'albero si matura.
5. In verità presto e improvvisamente si compirà la volontà di Lui, e lo attesta anche la Scrittura: "Egli verrà presto e non tarderà" e "all'improvviso verrà il Signore nel suo tempio e il santo che voi attendete".
1. Carissimi, notiamo come il Signore ci mostri di continuo la futura resurrezione di cui ci diede come primizia il Signore Gesù Cristo risuscitandolo dai morti.
2. Osserviamo, carissimi, la resurrezione che avviene di volta in volta.
3. Il giorno e la notte ci mostrano la resurrezione; cessa la notte e sorge il giorno; se ne va il giorno e sopraggiunge la notte.
4. Prendiamo i frutti. In che modo e in qual parte germoglia il seme?
5. Uscì il seminatore e gettò nella terra i semi; secchi e nudi caduti nella terra si dissolvono.
Poi la grandezza della provvidenza del Signore li fa rinascere, e da uno solo crescono molti e portano frutto.
1. Consideriamo lo strano prodigio che avviene nelle terre d'oriente, cioè in quelle vicino all'Arabia.
2. Vi è un uccello chiamato fenice: è il solo della specie e vive cinquecento anni.
Quando è vicino a morire si fa un nido con incenso, mirra ed altri aromi e giunta l'ora vi entra e muore.
3. Dalla carne in putrefazione nasce un verme che nutrendosi dei succhi dell'animale morto, mette le ali.
Poi, divenuto forte prende quel nido in cui sono le ossa del suo genitore e portandoselo passa dall'Arabia all'Egitto nella città chiamata Eliopoli.
4. E di giorno sotto lo sguardo di tutti, volando sull'altare del sole lo depone e così torna indietro.
5. Pertanto i sacerdoti esaminano gli annali e trovano che esso è giunto al compiersi del cinquecentesimo anno.
1. Riteniamo, dunque, cosa grande e straordinaria che il creatore dell'universo opererà la risurrezione di coloro che lo hanno servito santamente nella sicurezza di una fede sincera.
Non ci comprova anche in un uccello la grandezza della sua promessa?
2. Dice infatti: "Mi risusciterai e ti loderò".
E: "Mi coricai e dormii, mi svegliai poiché tu sei con me".
3. E ancora dice Giobbe: "E risusciterai questa mia carne che ha sopportato queste cose".
1. Con questa speranza le nostre anime si stringano al fedele nelle promesse e al giusto nei giudizi.
2. Chi ci ordina di non mentire, egli soprattutto non mentirà.
Nulla è impossibile a Dio, tranne il mentire.
3. Si riaccenda dunque la fede di lui in noi, e riflettiamo che ogni cosa gli è vicina.
4. Nella parola della sua maestà ha fatto sussistere tutte le cose e nella parola le può distruggere.
5. Chi gli può chiedere: "Cosa hai fatto? Chi può resistere alla potenza della sua forza?".
Quando vuole e come vuole farà ogni cosa e nulla cadrà delle cose da lui stabilite.
6. Tutto gli è presente e nulla si cela alla sua volontà.
7. Se "I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani; il giorno la trasmette al giorno e la notte la fa conoscere alla notte; e non esistono parole né lingue di cui non si comprendono i suoni".
1. Dio vede ed ascolta dunque ogni cosa.
Temiamolo abbandonando i malvagi desideri di opere ignobili per essere protetti con la sua misericordia nel giudizio futuro.
2. Dove uno di noi può sfuggire alla sua potente mano?
Quale mondo può dare rifugio a chi lo diserta?
Dice infatti la Scrittura:
3. "Dove andrò e dove mi nasconderò al tuo sguardo?
Se salgo in cielo, tu sei là; se vado agli estremi limiti della terra, là è la tua destra; se mi stendo negli abissi, là è il tuo spirito".
4. Dove uno può ritirarsi? Dove può fuggire lontano da chi tutto abbraccia?
1. Avviciniamoci a Lui nella santità dell'anima, alzando a Lui le mani pure e senza macchia e amando il nostro padre benevolo e misericordioso, il quale fece di noi una porzione scelta per sé.
2. Così, infatti, è scritto: "Quando l'Altissimo distribuì le genti e disseminò i figli di Adamo, stabilì i confini delle nazioni secondo il numero degli angeli di Dio.
Porzione del Signore fu il popolo di Giacobbe, Israele fu la parte della sua eredità".
3. In un altro passo la Scrittura dice: "Ecco, il Signore ha preso per sé un popolo in mezzo alle genti come un uomo serba per sé la primizia della sua aia.
Da questo popolo uscirà il santo dei santi".
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