Filocalia

S. Antonio Abate

Nota biografica

Nacque verso il 250 a Coma, villaggio dell'alto Egitto.

A diciotto anni, desideroso di imitare gli Apostoli che avevano abbandonato tutto per seguire Cristo, rinunciò a tutti i suoi possedimenti e iniziò una vita di silenzio e di preghiera ai margini del villaggio nativo.

Nella povertà e nel raccoglimento, attese all'opera del risveglio dell'io cosciente e cristiano in se stesso.

Raggiunto il calmo dominio di tutto il suo essere, Antonio s'inoltrò in una località solitaria per affrontare e superare le forze oscure che ancora portava in sè.

Dopo venti anni di solitaria lotta, dietro invito di S. Atanasio, tornò in mezzo agli uomini.

"Antonio, racconta il suo biografo, usci come un iniziato ai misteri Templi, come un iniziato ai misteri nel segreto dei templi, come ispirato da un soffio divino.

Spiritualmente puro non si era rattrappito nelle austerità, nè divenuto tronfio per il miracolo della pacificazione raggiunta; in lui nè riso, nè tristezza … sempre eguale a sè stesso, naturale e sorretto da una mente calma ( Vita, 14 ).

Il Vescovo d'Alessandria, S. Atanasio, ne scrisse la vita verso il 357, qualche anno dopo la morte del santo.

La tradizione manoscritta ci ha tramandato due raccolte di lettere attribuite a S. Antonio: una che comprende sette lettere - che possono dirsi scritte, con certezza morale, dal santo - l'altra di tredici che devono attribuirsi ad Ammonas, discepolo di Antonio e vescovo di Oxyrhynchos.

Sono pubblicate nel Vol. 40 della patrologia greca del Migne.

Nello stesso volume sono raccolti altri scritti attribuiti al Santo: un discorso sulla vanità del mondo e la resurrezione dei morti; venti discorsi ai monaci; vari ammonimenti e risposte date dal Santo.

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