Filocalia

Grande e fruttuoso albero è il monachesimo, la sua radice sprofonda nella rinuncia a tutte le cose mondane;

i suoi rami: l'assenza di legami passionali nell'anima, e di ogni connessione con ciò che è stato abbandonato;

i suoi frutti: il tesoro delle virtù, l'amore animato da Dio, la gioia che accompagna la virtù e l'amore.

L'Apostolo dice: "Il frutto dello Spirito è l'amore, la gioia, la pace".

La fuga dal mondo porta il dono dell'incontro con Cristo.

Per mondo intendo l'attaccamento alle cose sensibili e carnali.

Chi da esse si aliena, viene assorbito dall'amore di Cristo; chi, vivendo questo amore, diventa estraneo alle realtà mondane acquista la perla preziosa, Cristo.

Tu fosti rivestito di Cristo nel Battesimo che ti trasmise la salvezza.

Nella divina immersione gli ammorbamenti del peccato vennero lavati, fosti rivestito della luce della grazia spirituale e restituito alla tua originaria nobiltà.

Dopo cosa è accaduto?

Cosa ha subito l'uomo più tardi a motivo della sua stoltezza?

L'amore del mondo alterò le sue fattezze, con la debolezza della carne deformò la sua immagine, la tenebra dei pensieri passionali annerì lo specchio dell'anima, destinato a riverberare Cristo, sole mentale.

Ora sei riuscito a inchiodare la tua anima al timore di Dio, hai sperimentato la tenebrosità della confusione mondana;

hai capito la dissipazione dei pensieri introdotta nella mente dagli assilli mondani;

hai toccato con la mano il vacuo vortice della turbolenza della vita;

sei stato vulnerato dal dardo dell'amore per il silenzio;

sei alla ricerca della calma dei pensieri dopo avere ascoltato la parola del profeta: "Cerca la pace ed inseguila";

desideri arrivare alla quiete dell'anima, conformemente alle parole dello stesso profeta: "Anima mia ritorna alla quiete".

Per queste ragioni il pensiero è tornato a incamminarsi verso il bene, per ricreare in te là nobiltà ricevuta nel battesimo, dimenticata per seguire le inclinazioni cattive, quando ti rendesti schiavo delle passioni mondane.

Hai intrapreso l'opera di rinnovamento venendo a questo insegnamento spirituale, dopo avere rivestito l'onorifica veste del pentimento e con il sincero impegno di rimanere nel monastero fino alla morte.

Tutto questo fa sorgere in te l'Alleanza seconda con Dio.

La prima fu stipulata quando nascesti alla vita terrena, la seconda quando nacque in te il desiderio di porre un termine alla vita mondana.

Allora venisti unito a Gesù Cristo mediante la fede; ora aderisci a Lui mediante il pentimento.

Allora ricevesti la grazia; ora ne assumi coscientemente gli obblighi.

Allora, fanciullo, eri inconsapevole dell'alta dignità che ti aveva investito; ora, adulto, sei cosciente della grandezza del dono, e del freno che e stato posto sulle tue labbra.

Ora, raggiunta la perfetta consapevolezza, vedi chiaramente l'energia di questa consacrazione.

Custodisci le tue labbra, non infrangerai più le tue promesse e non sarai una nave sbattuta nella tenebra esteriore, dove c'è pianto e stridore di denti.

Per la salvezza non esiste altra via all'infuori del pentimento.

Ascolta ciò che ti dice David: "Tu o Signore hai costruito la tua abitazione nel posto più elevato".

La vita che hai scelto nello spirito di Cristo è colma di sofferenze; non lasciare che il maligno ti avvicini, egli Ci viene accanto quando indirizziamo il passo verso le cose mondane.

Tu hai preso il giogo della penitenza; non amare i possessi, i conforti, gli onori, le vesti sontuose, i sensi sbrigliati non guidino i tuoi passi.

La follia non danzi davanti ai tuoi occhi, voglio dire: il vagabondaggio dei pensieri, la schiavitù della mente, la dissolutezza di una fantasia smoderata, ogni arbitraria deviazione dal giusto sentiero, la confusione interiore.

L'amore disordinato dei tuoi familiari, fratelli, amici, compagni non attraversi la tua strada, il loro incontro e la loro conversazione potrebbero esserti inopportuni e distruttivi.

Se hai il cuore di concepire un tale amore per la rinuncia al mondo, e nell'anima e nel corpo, il flagello della sofferenza non toccherà la tua anima, il dardo dell'angoscia non colpirà il tuo cuore, ne incupirà il tuo volto.

Il pungolo dell'amarezza viene spuntato da chi ha dimenticato il fascino del piacere, e ha messo da parte ogni attaccamento passionale.

Cristo entra nell'anima impegnata nella lotta portandovi inesprimibile gaudio, nessuna mondana delizia, nessuna desolata angoscia potrà rapirti questa interiore allegrezza.

Le giuste meditazioni, le memorie liberatrici, le contemplazioni divine, le parole della sapienza tengono saldo il vero monaco nel compimento di quelle azioni che sono gradite a Dio.

Per questo calpesta col piede ogni passionale bramosia, ogni impetuosa cupidigia, quasi fossero vipere o aspidi; sopprime il leone della iracondia, e il tortuoso amore dei piaceri …

Quando sarai riuscito a sopprimere le divagazioni esteriori, ed avrai fatto ordine nel tuo interiore. pensiero, la tua mente si aprirà alle parole ed alle opere spirituali.

La conversazione con le virtù sostituirà quella con i parenti e gli amici.

La meditazione e la comprensione delle parole divine, ruminate nella mente, ti daranno maggior luce e sapienza che non le vane parole che si moltiplicano nelle relazioni umane.

Catena per l'anima è il rilassamento dei sensi; le catene poste ai sensi danno libertà all'anima.

Il tramonto del sole segna l'inizio della notte; quando Cristo si dilegua dall'anima le tenebre si fanno avanti scatenando le invisibili belve.

Quando il sole spunta, le belve si rintanano; quando Cristo sorge nel firmamento di un cuore in preghiera, svaniscono le relazioni mondane, l'amore per la carne si dilegua, la mente si leva a compiere la sua opera, il costante ricordo di Dio, fino al tramonto.

Non inquadra il compimento della legge spirituale in certi momenti della giornata, nè lo limita in precisi intervalli, ma l'estende fino al termine della vita, quando l'anima deporrà la sua veste di carne.

A questo si riferiscono le parole del profeta: "Quanto amo la tua Legge, mi applico a ripeterla tutto il giorno".

Per lui il giorno voleva dire l'intero corso della vita di ognuno.

Poni un termine al dialogo esteriore con mondo esteriore, finche non avrai messo il piede sulla terra nella pura preghiera, nella casa ove Cristo abita.

Egli ti illuminerà con la sua sapienza, ti rallegrerà con la sua vista, cambierà in gioia i patimenti che avrai affrontato per suo amore e ti farà respingere i piaceri mondani come fossero assenzio.

La tempesta solleva le onde del mare, finchè il vento non si calma e i marosi non si calmano, nè il mare si acquieta.

Nell'anima negligente, i venti del male sollevano i ricordi dei parenti, degli amici, dei conoscenti, dei festini, delle feste, degli spettacoli, di tutti i ritrovati che servono al piacere; la incitano a parteciparvi con gli occhi, la conversazione, con l'intero corpo in modo da devastare il momento presente e il futuro.

Quando, dopo, ti ritiri nella tua solitaria celletta, l'anima rimane devastata da tutto quello che ha visto e ascoltato.

In tal modo il monaco spreca la sua vita inutilmente, quando lascia che i ricordi delle occupazioni mondane si imprimano nella sua mente come tracce lasciate dai piedi sulla neve.

Se alimentiamo la belva che è in noi, in qual modo la faremo morire?

Se continuiamo a dilettarci nella pratica e nei pensieri di folli relazioni mondane quando faremo estinguere le passioni della carne?

Come riusciremo a vivere quella vita in Cristo cui ci siamo consacrati?

Le impronte sulla neve svaniscono, fuse al calore del sole o cancellate dalla pioggia; i ricordi delle necessità e degli oggetti dei piaceri sensuali vengono cancellati o da Cristo che risplende luminoso nel cuore in preghiera, o dalla pioggia delle lacrime che scende accompagnata da intensa tenerezza e pietà.

Il monaco che si comporta follemente come potrà cancellare le vecchie impressioni stampate nella sua mente?

La separazione dalla familiarità col mondo è il primo passo concreto per l'esercizio delle virtù.

I buoni ricordi, le divine parole prendono posto nell'anima e vi rimangono, quando sarai riuscito ad eliminare il ricordo delle tue passate azioni con la preghiera continua, accompagnata da profonda compunzione.

La luce che nasce dalla memoria fiduciosa di Dio, dalla compunzione del cuore, taglia i ricordi peccaminosi come la lama tagliente.

Imita la saggezza delle api: quando vedono l'alveare attorniato da uno sciame di vespe, rimangono dentro la loro arnia e così sfuggono alla devastazione delle loro nemiche.

Le vespe sono la frequentazione del mondo e degli uomini mondani.

Evitali con ogni cura, resta nella tua riposta celletta, cerca di entrare nell'interiore torre dell'anima ove Cristo dimora per comunicarti la pace, la gioia, e un'indisturbabile dominio di sè.

Questi sono i doni di Cristo, il sole interiore che ricopre con i suoi raggi l'anima che l'accoglie con fede e amore di Dio.

Seduto nella tua celletta, abbi memoria di Dio, distacca il tuo pensiero da tutte le cose, prostrati in silenzio davanti a Dio, espandi davanti a Lui il tuo cuore, aderisci con amore a Lui.

Il ricordo di Dio è la contemplazione di Dio.

Egli attrae a sè lo sguardo e l'ardente desiderio della mente, avvolgendola della sua luce.

Abolite le immagini delle cose esistenti e orientandosi verso Dio, la mente può contemplarlo senza ricorrere a forme o a figure, e acquista una visione illuminata dell'Oggetto della sua contemplazione, la cui Essenza rimane supremamente inaccessibile.

Per quanto non possa comprendere l'Oggetto della sua contemplazione, essendo incomprensibile, la mente riesce a conoscere che Lui solo è Colui che è, e Lui solo è l'Essere transustanziale.

Alimentando il suo amore per Lui nella traboccante ricchezza di Dio sperimenta un riposo beato e senza limiti in Lui.

Queste sono le qualità del vero ricordo di Dio.

La preghiera è un colloquio mentale con Dio, le parole sono pronunciate con gli occhi della mente fissi unicamente in Dio.

Quando l'intelligenza si applica con intensa attenzione all'invocazione del santo nome, allora la luce della scienza divina avvolge l'anima come una luminosa nube.

Il vero e diligente ricordo di Dio è accompagnato dall'amore e dalla gioia: "Mi sono ricordato di Dio e ne ebbi gioia", dice il profeta David.

La preghiera pura è seguita dalla sapienza e dalla compunzione.

"Quando verso di Te grido, dice lo stesso profeta, allora io conosco che Tu sei il mio Dio".

E ancora è scritto: "Il cuore contrito è gradito a Dio".

Quando la mente e il pensiero sostano davanti a Dio con intensa attenzione ed una preghiera ardente, il cuore è mosso da compunzione.

Quando la mente, la parola e il cuore rimangono prosternati davanti a Dio, la prima con l'attenzione, la seconda con l'invocazione, il terzo con la compunzione e l'amore, allora l'uomo interiore tutto intero è al servizio di Dio: "Tu amerai il Signore Tuo Dio con tutto il cuore"…

Può capitare durante la recita dei salmi che la lingua ripeta i versetti mentre la mente vagola altrove in mezzo a pensieri passionali di cose mondane, in questo caso la salmodia è perduta, ciò può succedere anche nella preghiera mentale spesso, la mente ripete le parole della preghiera, e l'attenzione è altrove; i suoi cchi non sono rivolti a Dio, cui le parole della preghiera sono dirette, ma impercettibilmente è presa da altri pensieri.

La mente pronuncia le parole per abitudine, l'attenzione scivola via dalla presenta di Dio.

L'anima viene a trovarsi disorientata e fredda, per il fatto che l'attenzione si è dispersa in mezzo a fantasticherie, e vagola tra oggetti che l'hanno colta di sorpresa, o che ha cercato deliberatamente.

Quando non c'è armonia nell'anima che prega, quando l'uomo che prega non è pienamente presente a Colui cui rivolge la preghiera, come può arrecargli la gioia?

Come potrà gioire il cuore dell'orante se la sua preghiera è solo apparente e in lui non c'è la preghiera operosa dall'interno?

Il cuore di quelli che cercano il Signore avrà gioia.

Ora cerca il Signore chi aderisce a lui con tutto il cuore, con ardente affezione, respingendo ogni pensiero mondano mediante la conoscenza e l'amore di Dio, generati da una preghiera pura e ininterrotta.

Per essere più chiaro mi servirò di una doppia immagine: quella dell'occhio riguardo alla contemplazione mentalmente cosciente del ricordo di Dio, e quella della lingua riguardo alla supplicazione cosciente durante la pura preghiera.

La pupilla sta all'occhio e l'emissione della parola sta alla lingua come il ricordo di Dio sta alla mente e la preghiera al pensiero cosciente.

L'occhio, ricevendo mediante il senso della vista e non attraverso un suono percepisce nella stessa conoscenza visuale la conoscenza dell'oggetto veduto.

Così la mente che si avvicina a Dio con amorosa attenzione e con caloroso sentimento, nel silenzio di una intellezione del tutto semplice, viene illuminata dallo splendore divino e pregusta la luce veniente.

Inoltre la lingua emettendo dei suoni rivela a chi ascolta il concetto segreto del cuore, così la mente proferendo con assiduità e fervore le brevi parole della preghiera, manifesta a Dio che tutto conosce le suppliche dell'anima.

Con la persistente fedeltà alla preghiera, con l'incessante contrizione del cuore dischiude le misericordiose viscere di Dio compassionevole e riceve i doni della salvezza.

Il profeta ha detto: "Dio non dispregia il cuore contrito e umiliato"…

Quando la mente s'impegna, con genuina purezza, nella preghiera, il cuore gioisce di una inviolabile gioia e di una indicibile pace.

Quando sei solo nella tua celletta, custodisci la preghiera mentale con sobrietà di mente e contrizione di cuore; la sobrietà ti aprirà la via alla visione, la preghiera farà discendere su di te la conoscenza, la compunzione ti donerà la sapienza, mettendo al bando il folle amore per i piaceri sostituendoli con l'amore divino.

Credimi, ciò che dico è la verità: se in tutte le tue occupazioni non ti separerai mai dalla madre di tutti i beni, la preghiera, essa non si darà pace finchè non ti avrà mostrato la camera nuziale, e quando ti avrà introdotto, ti ricolmerà di inesprimibile gioia e allegrezza.

Essa rimuove gli ostacoli, appiana il cammino verso la virtù, rendendolo agevole a chiunque la ricerchi.

Osserva il procedimento della preghiera mentale: la conversazione con Dio distrugge i pensieri passionali, concentrando la mente in Dio mette in fuga i pensieri mondani, la compunzione dell'anima allontana l'amore carnale.

La preghiera che consiste nella silenziosa invocazione del Nome divino, è l'armoniosa ricomposizione nell'unità della mente, della parola, del sentimento.

"Dove due o tre sono riuniti nel mio Nome, li sono io in mezzo ad essi", dice il Signore.

La preghiera richiamando le potenze del sentimento, disperse in mezzo alle passioni, e riannodandole tutte alle tre potenze dell'anima, rende l'anima simile alla Trinità divina.

Per mezzo delle virtù sradica la bruttura del peccato dall'anima e vi riproduce la bellezza dei tratti divini mediante la santa conoscenza di sè stessa, infine la preghiera presenta l'anima a Dio …

Essa conosce Dio nella purità dell'immagine raggiunta, ogni immagine è attratta dal suo modello; ed è insieme conosciuta da Dio a motivo della somiglianza che ha con Lui attraverso le virtù, che le fanno conoscere Dio e la rendono conosciuta da Lui.

Chi vuole ottenere la benevolenza divina può farlo in tre maniere: supplicandolo con le parole, rimanendo silenzioso davanti a Lui, prosternandosi ai piedi di Lui che può accorrere in suo soccorso.

La preghiera pura, avendo ricomposto nell'unità la mente, la parola, il cuore, invoca con la parola il Nome divino, fissa con la mente, libera da distrazioni, Dio, e con il sentimento esprime la sua compunzione, la sua umiltà, il suo amore; prosternandosi davanti alla Trinità, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, l'unico Dio.

La varietà delle vivande sveglia l'appetito, la varietà delle virtù provoca lo zelo di acquisirle.

Percorrendo la via mentale della preghiera, ripeti senza sosta le invocazioni parlando col Signore, invocalo costantemente senza stancarti.

Prega con tenacia, imitando quella vedova che a forza d'importunare l'implacabile giudice lo fece essere misericordioso.

Perseguendo il cammino dello spirito non prestare attenzione alle bramosie della carne, non interrompere la preghiera con dei pensieri mondani, sii il Tempio di Dio ove è cantato senza distrazioni.

Se la tua preghiera sarà praticata dalla mente, nel silenzio della contemplazione vedrai Colui che è invisibile, servirai l'Iddio unico nell'unità della conoscenza e nelle effusioni dell'amore.

Quando ti accorgi che la preghiera si affievolisce, prendi un libro, leggilo attentamente cercando di comprenderne il contenuto.

Non leggere le parole superficialmente, scrutale con intelligenza, e metti quanto hai appreso nel tesoro della tua mente.

Rifletti su quanto hai letto, il significato rallegri il tuo cuore così facendo lo renderai indimenticabile.

La meditazione nelle sante cose di Dio infiammeranno maggiormente il tuo fervore.

Come dice David: "S'infiamma il cuore nel mio petto mentre sto meditando".

La masticazione degli alimenti ne rende gradevole il gusto, le parole divine quando vengono triturate dalla riflessione nutrono l'intelligenza e rallegrano il cuore …

Impara a memoria le parole del Vangelo, i detti dei Padri, studia la loro vita, ti saranno di aiuto nelle veglie notturne.

Non dimenticare le prosternazioni.

La prosternazione è il simbolo della caduta e della confessione dei peccati.

Rialzandoti sulle ginocchia esprimi il pentimento e la promessa di una vita più virtuosa.

Ogni qualvolta ti prosterni invoca mentalmente Gesù Cristo, gettandoti col corpo e con l'anima ai piedi del Signore, e placherai il Signore delle anime e dei corpi.

Quando pratichi la preghiera mentale, puoi compiere un quieto lavoro manuale per evitare il sonno e l'indolenza, sarà un buon aiuto sulla difficile impresa della preghiera.

I lavori appropriati connessi con la preghiera, acuiscono la diligenza, tengono lontano lo scoraggiamento, danno vigore giovanile all'anima, rendono più perspicace e più entusiasta l'intelletto nell'uso delle facoltà mentali.

Al suono della campana abbandona la cella, abbassa gli occhi e immergi più profondamente i tuoi pensieri nella presenza di Dio.

Entrato in chiesa e raggiunti gli altri non lasciarti andare ad inutili chiacchiere col monaco vicino, ne far vagare inutilmente il pensiero.

Impegna la lingua nella recita dei salmi, tieni ferma la mente nella preghiera.

Terminata la preghiera torna nella cella, impegnati nel lavoro imposto dal regolamento conventuale …

Quando i tuoi giorni si svolgeranno nell'ordine che ti ho descritto, la tua vita trascorrerà in maniera costruttiva per la tua anima, fecondata dalla beata speranza; al termine dei tuoi giorni deporrai la vita fisica senza paura, entrerai nella dimora che ti è stata preparata dal Signore, sarai cittadino del suo Regno in ricompensa dei tuoi presenti travagli.

A Lui la gloria, l'onore, l'adorazione, insieme al suo eterno Padre, al suo Spirito Santo elargitore di vita e di bontà.

Ora e per tutti i secoli futuri. Amen.

Pensieri diversi sullo stesso argomento

1. La mente che si separa dal mondo esteriore e si concentra nell'interiorità, ritorna a se stessa unendosi al suo naturale verbo mentale, e mediante questo verbo che le è essenzialmente interiore, si unisce alla preghiera.

La preghiera fa ascendere la mente alla divina coscienza con tutta la forza e il peso del suo amore.

Le bramosie della carne svaniscono, le attrattive dei piaceri sensibili, le bellezze della terra non hanno più fascino.

L'anima, lasciato indietro ciò che è nel mondo sensibile e attorno al mondo sensibile, viene assorbita nella solerte contemplazione della bellezza di Cristo, e vi sosta con attività vere e con purezza di mente … Dio, amato, nominato, invocato in questo modo, accoglie il linguaggio della preghiera, accordando all'anima che prega una gioia inesprimibile …

2. Custodisci i sensi, abolirai i piaceri dei sensi fuggi le fantasie mentali concernenti il piacere dei sensi e non sarai tormentato da pensieri sensuali.

Quando la mente è libera da fantasticherie, non sarà vulnerabile nè da ricordi, nè da tracce di esperienze sensuali, è nella pura semplicità trovandosi oltre il sensibile e l'intelligibile, fa giungere i suoi pensieri a Dio; pensando continuamente a Lui, ha un solo grido che le sale dal profondo del cuore il Nome del Signore, chiamandolo come un figlio chiama il padre.

Come Adamo nelle mani divine diventò, per soffio divino, un'anima vivente da polvere che era; così la mente, plasmata dalla virtù, per l'invocazione assidua del Signore con pensiero puro e cuore ardente, compie una tramutazione divina, una vita nuova, una creazione nuova mediante la conoscenza e l'amore di Dio.

3. Quando l'ininterrotta preghiera del cuore ti avrà messo al di fuori delle bramosie delle cose mondane quando il tuo pensiero sarà sordo a tutto ciò che è inferiore a Dio, e tu sarai saldo nell'invocazione del solo Dio, l'amore di Dio sorgerà in te come benefico compagno di vita.

Il grido del cuore che nasce dalla preghiera fa erompere l'amore di Dio, l'amore divino rende la mente capace di comprendere ciò che è nascosto.

Allora la mente, in accordo con l'amore, diventa feconda di sapienza, e la sapienza le rivela meravigliosi segreti.

Il Verbo divino, invocato col suo Nome dal cuore in preghiera, estrae, come fosse una costola, la ragione discorsiva, e la sostituisce con la sapienza; riempiendo il posto vuoto con appropriate disposizioni, favorisce la crescita delle virtù, costruisce l'amore illuminato re, e lo fa giungere allo stato mentale dell'estasi, nel sonno, libero da tutte le bramosie terrene.

L'amore, amico della mente libera da ogni attaccamento irragionevole, la risveglia alle parole della saggezza.

Accogliendolo con gioia la mente rivela agli altri le segrete disposizioni della virtù e le invisibili opere dell'intelletto.

4. Allontana quanto è legato ai sensi, abbandona la legge della carne, e la legge spirituale verrà incisa nel tuo cuore.

Chi cammina nello Spirito non obbedisce ai richiami della carne, chi cammina fuori dei sensi e dei dati sensibili della carne e del mondo, raggiunge uno stato in cui cammina nello spirito e pensa alle sue realtà.

Puoi capire questo pensando a ciò che Dio fece ad Adamo prima del peccato.

5. Chi ha la forza di osservare i comandamenti e persevera nel paradiso della preghiera tenendosi davanti a Dio in una invocazione ininterrotta, viene sottratto da Dio dalle sensuali influenze della carne, dai movimenti sensibili, delle forme sensibili della mente, facendolo morire al peccato lo rende partecipe della vita divina.

L'uomo durante il sonno pur continuando a vivere nelle sembianze di un morto, morto ai sensi ma vivo nelle attività dell'anima; altrettanto chi è morto alla carne e al mondo, è vivo nelle opere dello Spirito.

6. Se segui con attenzione cosciente la recita dei salmi, riceverai la conoscenza superiore, questa di darà il dono dell'intelletto.

L'intelletto ha per figlia la pratica, la pratica ha per frutto la conoscenza abituale.

La conoscenza attinta dall'esperienza produce la vera contemplazione, questa fa sorgere la luce della sapienza che ricolma l'atmosfera interiore di parole luminose per la grazia, e interpreta le cose nascoste ai profani.

7. La mente, prima ricerca e trova, quindi aderisce a ciò che ha scoperto.

Ricerca servendosi della ragione, agisce mediante l'amore.

La ricerca della ragione si compie nell'ordine della verità, l'unione dell'amore si attua nell'ordine della bontà.

8. Chi dimora al di fuori del fluire naturale delle cose di questa vita, ed è indifferente ai richiami sensibili dell'effimero, non guarda verso le vallate nel basso, nè desidera le bellezze terrene.

Il suo sguardo è fisso sulle elevate cime, vede le beatitudini dell'alto, e desidera prendervi parte.

Il cielo rimane chiuso per chi desidera solo i beni terreni ed è portato a indulgere alla carne, il suo occhio interiore è oscurato.

Chi non cura ciò che è nel basso e non lo considera, può elevare la mente sulle alture, vedere lo splendore dei beni eterni, comprendere la luminosità promessa ai santi.

L'amore di Dio scenderà in lui dall'alto, diverrà il Tempio dello Spirito Santo …

9. Non lasciare la preghiera quando ti senti debole, neppure per un giorno solo, finchè avrai fiato.

Ascolta le parole dell'Apostolo: "Quando sono debole, allora mi sento forte.

Comportandoti in questo modo ne avrai grande giovamento, e la preghiera ben presto ti darà nuovo vigore, e potrai ringraziare; dove c'è il conforto dello Spirito, non c'è posto per la debolezza e l'avvilimento.

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