Similitudini

Settima similitudine

LXVI - La penitenza forte e pura

1. Pochi giorni dopo lo vidi nella stessa pianura in cui avevo visto anche i pastori e mi dice: "Che cosa cerchi?".

"Sono qui, rispondo, a chiederti che ordini al pastore addetto al castigo di uscire dalla mia casa perché troppo mi tormenta".

"Bisogna che tu sia afflitto. Così dispose l'angelo glorioso nei tuoi riguardi.

Egli vuole che tu sia provato".

"Che cosa ho fatto di tanto grave, rispondo, per essere consegnato a tale angelo?".

2. "Ascolta, i tuoi peccati sono molti, ma non tali perché sia dato in mano a questo angelo.

La tua casa, però, commise grandi peccati e ingiustizie.

L'angelo glorioso fu irritato dalle loro azioni e dispose che tu per qualche tempo fossi tormentato, perché anch'essi si pentano e si lavino da ogni cupidigia di questo mondo.

Quando si saranno pentiti e purificati, allora andrà via da te l'angelo della punizione".

3. Gli faccio notare: "Essi operarono cose tali da far sdegnare l'angelo glorioso, ma io che cosa feci?".

"Diversamente, mi dice, quelli non possono essere tormentati, se tu, capo della casa, non vieni tormentato.

Per forza essi sono tormentati, se tu sei tormentato; se tu stai bene non possono avere tormento alcuno".

4. "Ma vedi, signore, che si sono pentiti con tutto il loro cuore".

"So anch'io, dice, che si sono pentiti con tutto il loro cuore.

Ritieni che i peccati di quelli che si pentono siano subito rimessi? Assolutamente no.

Bisogna invece che chi si pente tormenti la sua anima e si umili profondamente in ogni cosa e soffra molte e varie punizioni.

Se sopporta i castighi che gli vengono, chi ha creato tutte le cose e le ha consolidate, di lui avrà ogni compassione dandogli un rimedio.

5. Ciò è sicuro se vede il cuore del penitente puro da ogni cosa malvagia.

A te e alla tua casa giova ora essere castigati.

Ma perché parlo troppo? Devi essere tormentato, come ordinò l'angelo del Signore che ti affidò a me.

Di questo ringrazia il Signore che ti stimò degno che ti fosse rivelata la punizione, perché, conoscendola prima, la potrai fortemente sopportare".

6. Gli chiedo: "Stammi vicino ed io potrò sopportare ogni afflizione".

Mi risponde: "Starò con te e pregherò l'angelo punitore che ti castighi nella forma più leggera.

Sarai castigato per breve durata e di nuovo sarai ristabilito al tuo posto.

Soltanto mantieniti nell'umiltà e nel servizio a Dio Signore, con il cuore puro, insieme ai tuoi figli e alla tua casa.

Cammina nella via dei precetti che ti ho ordinato e la tua penitenza sarà forte e pura.

7. Se tu osservi ciò con la tua casa, si allontanerà da te ogni disgrazia.

Il castigo pure si allontanerà da tutti quelli che camminano nella via di questi miei precetti".

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