Cammino |
685. L'uragano della persecuzione è buono.
- Che cosa si perde? …
Non si perde ciò che è già perduto.
- Se non si sradica l'albero - e non c'è vento né bufera che possa sradicare l'albero della Chiesa - cadono solo i rami secchi …
E quelli è bene che cadano.
686. D'accordo: quella persona è stata cattiva con te.
- Ma tu non ti sei comportato ancor peggio con Dio?
687. Gesù: dovunque tu sei passato nessun cuore è rimasto indifferente.
- O ti si ama, o ti si odia.
Quando un uomo-apostolo ti segue, compiendo il suo dovere, potrà sorprendermi - se è un altro Cristo! - che sollevi analoghi mormorii di avversione o di affetto?
688. Siamo alle solite …:
Hanno detto, hanno scritto …: a favore, contro …: con buona volontà o non così buona …:
reticenze e calunnie, elogi ed esaltazioni …: cose balorde e cose azzeccate…
- Sciocco, sciocchissimo!
Se vai dritto al tuo fine, testa e cuore inebriati di Dio, che cosa importano il rumore del vento, il canto delle cicale, il muggito, il grugnito, il nitrito? …
E poi … è inevitabile: non pretendere di mettere porte alla campagna.
689. Si sono sciolte le lingue e hai sofferto ingiurie che ti hanno ferito di più perché non te le aspettavi.
La tua reazione soprannaturale dev'essere perdonare - e persino chiedere perdono - e approfittare dell'esperienza per distaccarti dalle creature.
690. Quando viene la sofferenza, il disprezzo …, la Croce, pensa: che cos'è tutto questo a confronto di quello che merito?
691. Stai soffrendo una grande tribolazione?
- Hai delle contrarietà?
Di', molto adagio, assaporandola, questa orazione forte e virile: « Sia fatta, si compia, sia lodata ed eternamente esaltata la giustissima e amabilissima Volontà di Dio sopra tutte le cose. - Amen. - Amen ».
Io ti assicuro che raggiungerai la pace.
692. Soffri in questa vita quaggiù …, che è un sogno … breve.
- Rallegrati: perché tuo Padre-Dio ti vuole molto bene e, se non frapponi ostacoli, dopo questo brutto sogno ti darà un buon risveglio.
693. Ti duole che non ti siano grati di quel favore.
- Rispondimi a queste due domande: sei veramente riconoscente tu a Cristo Gesù? …
Sei forse stato capace di fare quel favore in vista della riconoscenza terrena?
694. Non so perché ti spaventi.
- I nemici di Cristo sono sempre stati poco ragionevoli.
Dopo la risurrezione di Lazzaro avrebbero dovuto arrendersi e confessare la divinità di Gesù.
- Ebbene, no: uccidiamo - dissero - colui che dà la Vita!
E oggi, come ieri.
695. Nelle ore di lotta e di contrarietà, quando forse "i buoni" riempiono di ostacoli il tuo cammino, innalza il tuo cuore d'apostolo: ascolta Gesù che parla del granello di senape e del lievito.
- E digli: "Edissere nobis parabolam" - spiegami la parabola.
E sentirai la gioia di contemplare la vittoria futura: gli uccelli del cielo al riparo del tuo apostolato, oggi incipiente; e lievitata tutta la massa.
696. Se ricevi la tribolazione con animo intimorito perdi la gioia e la pace, e ti esponi a non trarre profitto spirituale da quella prova.
697. Gli avvenimenti pubblici ti hanno costretto a una reclusione volontaria, forse peggiore, date le circostanze, della reclusione in un carcere.
- Hai subìto un'eclissi della tua personalità.
Non trovi un campo d'azione: egoismi, curiosità, incomprensione e mormorazione.
Bene, e con questo?
Dimentichi la tua liberissima volontà e il tuo potere di « bambino »?
- La mancanza di foglie e di fiori ( di azione esterna ) non esclude il moltiplicarsi e l'attività delle radici ( vita interiore ).
Lavora: poi il corso delle cose cambierà, e darai più frutti di prima, e più saporiti.
698. Ti rimproverano?
- Non t'arrabbiare, come ti consiglia la superbia.
- Pensa: che carità hanno con me!
Quante cose avranno taciuto!
699. Croce, travagli, tribolazioni: ne avrai finché vivrai.
- Per questa via è passato Cristo, e il discepolo non è più del Maestro.
700. D'accordo: c'è molta lotta al di fuori, e questo ti scusa, in parte.
- Però c'è anche complicità al di dentro - guarda bene - e qui non vedo attenuanti.
701. Non hai sentito dalle labbra del Maestro la parabola della vite e dei tralci?
Consòlati: esige molto da te, proprio perché sei tralcio che dà frutto …
E ti pota "ut fructum plus afferas" - perché tu dia frutto più abbondante.
Certo! Quei tagli e quegli strappi fanno male.
Ma, poi, quanta freschezza nei frutti, che maturità nelle opere!
702. Sei inquieto.
- Ascolta: succeda quel che succeda nella tua vita interiore o nel mondo che ti circonda, non dimenticare mai che l'importanza degli avvenimenti o delle persone è assai relativa.
- Calma: lascia correre il tempo; e poi, vedrai da lontano e senza passione i fatti e la gente, acquisterai il senso della prospettiva, metterai ogni cosa al suo posto secondo la sua vera dimensione.
Se agisci in questo modo, sarai più giusto e ti risparmierai molte preoccupazioni.
703. Una cattiva notte in una cattiva locanda.
- Dicono che Teresa di Gesù abbia definito così questa vita terrena.
- Non ti pare che sia un paragone indovinato?
704. Visita a un monastero famoso.
- Quella signora straniera sentì una stretta al cuore nel considerare la povertà dell'edificio: « Loro devono fare una vita assai dura …, non è vero? ».
E il monaco, contento, si limitò a rispondere: « L'hai voluto tu, caro il mio frate; tu l'hai voluto e te lo tieni ».
Questa frase, che sentii dire con gioia da quel sant'uomo, devo ripeterla a te con pena, quando mi dici che non sei felice.
705. Inquietarti?
- Mai: questo è perdere la pace.
706. Abbattimento fisico.
- Sei … a pezzi.
- Riposa.
Sospendi questa attività esterna.
Consulta il medico.
Obbedisci e non preoccuparti.
Presto tornerai alla tua vita e migliorerai, se sei fedele, i tuoi apostolati.
Indice |