Suor Benigna Consolata Ferrero |
Pensieri Meditazioni Tolti dagli scritti della Serva di Dio Suor Benigna Consolata Ferrero della Visitazione S. Maria di Como.
del Prof. Pier Luigi Zampetti Docente d'Università
Stiamo oggi vivendo in un mondo che si trasforma con una rapidità impressionante.
In questo cambiamento è più che mai necessario che i credenti siano presenti, diano tutto il loro contributo di pensiero e di opere: tutti a seconda dell'attività quotidiana espletata.
Il regno di Dio è come un giardino in cui c'è una varietà infinita di fiori.
Ogni fiore, quando la corolla si apre e sboccia, ha un suo fascino e una sua funzione particolare.
Ciascuno di noi è un fiore diverso, ma essenziale e importante nel giardino di Dio.
Un giardino che è tutto da dissodare e nel quale le responsabilità individuali sono in crescente aumento.
Oggi, gli uomini sembrano abbandonati a se stessi, ed è per questo che si accresce, in misura che forse prima non pensavamo, il bisogno, la sete di Dio.
Pensiamo alla divulgazione che oggi hanno gli scritti teologici e religiosi.
Sono letti da coloro che prima ignoravano o quanto meno non coltivavano tale genere di problemi.
Buon segno.
Vuol dire che la messe è abbondante.
Occorrono gli operai che la mietano.
Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?
Sono domande che affiorano alla coscienza di tutti.
Gli operai hanno un compito che si allarga a dismisura, devono aiutare a condurre gli uomini sulle vette splendenti della fede.
Suor Benigna Consolata Ferrero è un'umile operaia, ma il suo lavoro diviene oggi sostegno, guida, conforto per tanti.
La vigna di Dio ha inesauribili risorse e i vignaioli sono le braccia con cui Dio comunica con gli uomini.
Il diario che Suor Benigna ci ha lasciato, i suoi colloqui interiori con Gesù, rappresentano l'itinerario spirituale di un'anima che desidera dare agli altri le gioie e le consolazioni che essa stessa prova.
La sua lettura dilata, lievita lo spirito.
Colui che, dopo un lungo e spesso tormentato lavoro giornaliero, leggerà alla sera qualche pagina o qualche brano del diario, troverà larghi spunti di meditazione e di arricchimento interiore.
Quasi, starei per dire, troverà il carburante con cui irrorare e dare un significato alla vita esteriore.
Tutto il discorso della Serva di Dio si svolge attorno a un nucleo fondamentale che vivifica e nutre riflessioni profonde e suggestive: l'amore di Dio e l'amore del prossimo.
La teologia dell'amore, direi, è l'anima che muove e ispira la sua vita, rivestendola di tutto un particolarissimo significato.
Sono pensieri che, scaturendo da questa prospettiva, non riguardano solo la vita di una religiosa, ma possono e devono essere fatti propri da chiunque.
S'intende, è bene rilevarlo sin dall'inizio, l'interpretazione del diario e dei brani che più ci colpiscono deve essere adattata alla situazione o allo stato in cui ci troviamo.
Ciascuno è chiamato alla perfezione, ma in modo diverso.
« Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli », è l'invito che Gesù ha rivolto ad ogni uomo: il modo o grado di perfezione varia da uomo a uomo a seconda dei talenti che egli ha ricevuto e della vita concreta che conduce.
Direi, anzi, che il merito, che sul piano soprannaturale si tramuta nella intuizione di Dio allorquando lo spirito si scioglierà dal corpo, potrà essere identico a seconda dello stato in cui sia vissuto e della tensione spirituale con cui l'avrà vivificata.
Lo spirito di mortificazione dei sensi non va inteso come un annientamento della natura, ma come una lotta contro il predominio della natura sullo spirito, in modo che la grazia possa perfezionare la natura medesima ( gratia perficit, non tollit naturam ).
Del resto, nel linguaggio usato da Suor Benigna rimane ben fisso il concetto di potenziamento dell'uomo attraverso la sua dilatazione interiore, l'ascolto della voce di Dio in ogni momento, rapido, forse, ma pur sempre efficace e traducibile nelle nostre azioni.
La presenza continua di Dio in noi attraverso il nostro operare quotidiano: ecco il vero concetto dello spirito che dirige, domina la materia, dello spirito inteso come amore, come l'afflato di Dio che si riverbera sugli uomini.
Concetto, questo, legato ad un altro che sembra abbia del paradossale, ma che non lo è affatto, per il quale Dio cerca insistentemente e, quasi, sembra aver bisogno degli uomini!
É proprio per l'amore inesauribile, infinito del Padre verso i propri figli, che Gesù, il Figlio di Dio, si è incarnato e fatto uomo per redimere l'umanità intera.
É la vita trinitaria, in cui l'uomo, attraverso l'incarnazione, per un dono sublime ed eccelso, viene inserito, che muove e spiega il dialogo così ricco e fecondo tra Gesù e l'umile, ma appassionata e fidente sua serva.
Vita trinitaria partecipata all'uomo che si tramuta, quasi per magico tocco, nell'amore profondo, sincero del prossimo.
« Ci sono due modi », osserva incisivamente la Serva di Dio « per guardare il prossimo: uno per scoprire i difetti, e questo viene dal demonio, dalla natura, dalle passioni, e uno per scoprire le virtù, e questo viene dalla carità, dalla grazia, da Dio ».
In questa prospettiva possiamo seguire l'itinerario spirituale di Suor Benigna, che è l'itinerario di una vita cristiana sotto tutti i suoi profili e sorretta dai mezzi potenti della grazia divina.
Dalla Confessione, intesa non solo come tribunale di penitenza, ma come sacramento di amore e di accrescimento della grazia, all'Eucarestia, a cui dedica pagine di una semplicità e profondità sublimi: l'anima, con l'Eucarestia, raggiunge il suo punto focale di trasformazione interiore, dove l'apparenza lascia il posto alla sostanza e dove il piccolo, o meglio le piccole candide ostie racchiudono tutto Gesù, tutto il Dio nella sua immensità, che sa dare un valore infinito alla più piccola delle nostre azioni.
I sacramenti sono così vivificati dalla teologia dell'amore, che ci fa veramente vedere e gustare Dio nella sua profonda, autentica dimensione.
« Perchè vogliono sempre considerare Dio come severo, come punitore, come giudice: non tornerebbe loro più facile e più soave il considerarlo quale loro Padre amantissimo, quale Signore indulgente, quale Sposo tenerissimo?
Il demonio che sa come io accolgo teneramente le anime che in me confidano, fa tutto il possibile per non lasciar regnare questa confidenza nei cuori …
É questo esagerato timor di Dio che rovina molte anime che si perdono di coraggio ».
É proprio questo Dio traboccante di amore che « tiene sempre gli occhi della sua compiacenza aperti e fissi sulle anime interiori, sulle anime umili, sulle anime amanti e fedeli ».
La teologia della creazione ( l'uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio ) viene così integrata o, meglio ancora, si svolge nella teologia dell'amore o teologia dinamica ( l'uomo diviene simile a Dio ): « in tutte le anime vi è la mia immagine perchè tutte le anime sono create a immagine e somiglianza di Dio, ma lo Spirito Santo forma, per così dire, una fisionomia morale nell'anima fedele ».
In questi passi traspaiono e sono racchiusi concetti teologici sublimi, i quali rispecchiano il modo d'essere delle creature che credono e sulla cui fede sostanziano la loro intera vita.
Costruzione di vita e di opere che origina e rappresenta il paradiso che chiamerei invisibile e che si apre a quello visibile quando l'anima, conchiusa la sua giornata terrena, inizierà quella celeste, nella visione beatifica di Dio.
É un invito dolce e suadente a dare il massimo valore al periodo di tempo che Dio ci assegna in questo mondo.
Ecco il vero significato, la perla, starei per dire, del diario che Suor Benigna ci ha lasciato.
Esso può fare tanto bene, essere stimolo profondo di azione, sprone inesauribile per non tralasciare occasione, qualsivoglia essa sia, per aumentare il nostro stato di grazia, amando Dio e il prossimo.
« Procura di fare tutti i giorni qualche progresso nell'amore ed esaminati la sera.
Saranno molteplici le occasioni che si presenteranno nella giornata.
Sarà vincere una ripugnanza, sarà accogliere con dolcezza, con mansuetudine, anche le anime che danno minor soddisfazione, sarà nascondersi per far risaltare gli altri ».
Sono pensieri che possiamo applicare nelle più svariate e diverse situazioni che ci si presentano nel corso delle nostre fatiche quotidiane.
La lettura e la meditazione dei pensieri di Suor Benigna Consolata, anche se fugace, purchè costante, scaverà profondamente nel nostro io e vi lascerà un solco indelebile.
L'anima conoscerà Gesù: conoscenza che si acquista solo amandolo e vivendo la vita cristiana.
Dall'amor di Dio alla sua conoscenza: tanto più conosciamo Dio, quanto più l'amiamo e diventiamo simili a lui.
Il che vuol dire che i due misteri della nostra fede, l'Incarnazione che rendendoci figli di Dio ci consente di amarlo, e la Trinità che ci fa entrare nell'essere stesso della divinità, si intrecciano con i due comandamenti fondamentali del cristianesimo, l'amor di Dio e l'amor del prossimo.
E l'orizzonte si amplia: le vette che prima intravedevamo e che ci parevano così lontane e quasi inaccessibili, sono ora a portata di mano.
É proprio su quelle vette che si elevano i Santi, vicini, prossimi, direi alla divinità, a quel Dio che è in noi perchè noi siamo con Dio.
Dio ha bisogno degli uomini perchè gli uomini cantino le glorie eterne del Dio che ha mandato il Figlio affinché gli uomini si amino come fratelli.
« Non sono più io che vivo, ma è Gesù che vive in me »: allora potremo veramente amarci nella comunità dei credenti, in cui il Cristo è il Corpo e noi le membra.
Il corpo mistico di Cristo eleva veramente l'inno di gloria eterna al Dio che ha creato e redento gli uomini.
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