Diario di M. Faustina Kowalska |
Primo. Non le è lecito, sorella, sfuggire a queste ispirazioni interiori, ma deve informare di tutto il confessore.
Se lei riconosce che tali ispirazioni interiori riguardano, ossia sono di vantaggio alla sua anima o ad altre anime, la prego di ascoltarle e non le è permesso trascurarle, ma sempre d'accordo col proprio confessore.
Secondo. Se queste ispirazioni non concordano con la fede e con lo spirito della Chiesa, bisogna respingerle immediatamente, poiché provengono dallo spirito maligno.
Terzo. Se queste ispirazioni non riguardano le anime in generale, né il loro bene in particolare, allora, sorella, non se ne preoccupi eccessivamente, e non le prenda affatto in considerazione.
Tuttavia non decida da sola in questa materia in un senso e nell'altro, poiché può andare fuori strada, nonostante queste grandi grazie del Signore.
Umiltà, umiltà e sempre umiltà, poiché noi da soli non possiamo nulla.
Tutto questo è soltanto grazia di Dio.
Mi dice che Iddio esige tanta fiducia dalle anime; ebbene sia lei la prima a dare la dimostrazione di tale fiducia.
Ancora una parola: accetti tutto questo con serenità.
Parola di uno dei confessori: Sorella, Iddio le prepara molte grazie particolari, ma lei faccia in modo che la sua vita sia pura come le lacrime davanti al Signore, senza badare a quello che potranno pensare di lei.
Le basti Iddio e Lui solo.
Verso la fine del noviziato il confessore mi disse queste parole: Avanza nella vita facendo del bene, in modo che sulle pagine della tua vita io possa scrivere: visse facendo del bene.
Iddio realizzi questo in lei, sorella.
Un'altra volta il confessore mi disse: si comporti davanti al Signore come la vedova del Vangelo, la quale benché avesse deposto nel tesoro una moneta spicciola di poco valore, dal Signore fu ritenuta più meritevole di quelli che avevano fatto ricche offerte.
Un'altra volta ricevetti questo insegnamento: si comporti in modo che chiunque si avvicini a lei, se ne parta felice.
Diffonda attorno a sé il profumo della felicità, poiché da Dio ha ricevuto molto e quindi deve dare molto agli altri.
Che tutti possano ripartire felici da lei, anche se hanno appena sfiorato l'orlo della sua veste.65
Ricorda bene le parole che ti ho detto ora.
Un'altra volta mi disse queste parole: permetta al Signore di spingere la navicella della sua vita in alto mare, sulle acque immensamente profonde della vita interiore.
Alcune parole di un colloquio avuto con la Madre Maestra66 verso la fine del noviziato: la caratteristica particolare della sua anima sia la semplicità e l'umiltà.
Vada attraverso il cammino della vita come una bambina, sempre fiduciosa, sempre provvista di semplicità ed umiltà, contenta di tutto, felice di tutto.
Là dove le altre anime si spaventano, lei, sorella, passi tranquillamente grazie alla semplicità ed all'umiltà.
Questo, sorella, lo ricordi per tutta la vita: come le acque scendono dai monti verso le valli, così le grazie del Signore scendono soltanto sulle anime umili.
O mio Dio, comprendo bene che vuoi da me l'infanzia spirituale,67 dato che me la chiedi continuamente tramite i Tuoi rappresentanti.
Le sofferenze e le contrarietà all'inizio della vita religiosa mi avevano spaventata e mi avevano tolto il coraggio.68
Per questo pregavo continuamente perché Gesù mi rendesse più forte e mi concedesse il vigore del Suo Santo Spirito, per poter adempiere in tutto la Sua santa Volontà, poiché fin dall'inizio conoscevo e conosco tuttora la mia debolezza.
So bene chi sono da me stessa, poiché Gesù ha svelato agli occhi della mia anima tutto l'abisso della mia miseria e pertanto mi rendo conto perfettamente che tutto quello che c'è di buono nella mia anima è soltanto frutto della Sua santa grazia.
La consapevolezza della mia miseria mi fa conoscere in pari tempo l'abisso della Tua Misericordia.
Nella mia vita interiore guardo con un occhio verso l'abisso di miseria e di abiezione che sono io, e con l'altro occhio verso l'abisso della Tua Misericordia, o Dio.
O mio Gesù, Tu sei la vita della mia vita.
Tu sai bene che non desidero nient'altro all'infuori della gloria del Tuo Nome e che le anime conoscano la Tua bontà.
Perché le anime si tengono lontano da Te, o Gesù? Questo proprio non lo capisco.
Oh! potessi io dividere il mio cuore in minime particelle e offrirtele, o Gesù, in modo che ogni particella fosse come un cuore intero, nell'intento di compensarTi, almeno in parte per i cuori che non Ti amano!
Ti amo, Gesù, con ogni goccia del mio sangue e lo verserei volentieri per Te, per darTi la prova del mio amore sincero.
O Dio, più Ti conosco e meno riesco a comprenderTi, ma questa mia incapacità a comprenderTi mi fa capire quanto sei grande, o Dio.
E questa impossibilità a comprenderTi accende una nuova fiamma nel mio cuore per Te, o Signore.
Dal momento in cui mi hai permesso, o Gesù, di immergere lo sguardo della mia anima in Te, riposo e non desidero nient'altro.
Ho trovato la mia destinazione nel momento in cui la mia anima è annegata in Te, unico oggetto del mio amore.
Tutto è nulla se lo si confronta con Te.
Le sofferenze, le contrarietà, le umiliazioni, gli insuccessi, i sospetti che gravano su di me, sono fuscelli che ravvivano il mio amore verso di Te, o Gesù.
Pazzi ed irrealizzabili sono i miei desideri.
Desidero nascondere a Te che soffro.
Per i miei sforzi e le mie opere buone desidero non essere mai ricompensata.
O Gesù, Tu solo sei la mia ricompensa.
Tu mi basti, o Tesoro del mio cuore.
Desidero condividere le sofferenze del prossimo e tener nascoste nel cuore le mie sofferenze non solo al prossimo, ma anche a Te, o Gesù.
Le sofferenze sono una grande grazia.
Attraverso la sofferenza l'anima diviene simile al Salvatore; nella sofferenza l'amore si cristallizza: maggiore è la sofferenza, più puro diviene l'amore.
+ Una volta di notte venne a trovarmi una delle nostre suore, che era morta due mesi prima.69
Era una suora del primo coro.
La vidi in uno stato spaventoso: tutta avvolta dalle fiamme, con la faccia dolorosamente stravolta.
L'apparizione durò un breve momento e scomparve.
I brividi trapassarono la mia anima, ma pur non sapendo dove soffrisse, se in purgatorio o all'inferno, raddoppiai in ogni caso le mie preghiere per lei.
La notte seguente venne di nuovo ed era in uno stato ancora più spaventoso, tra fiamme più fitte, sul suo volto era evidente la disperazione.
Rimasi molto sorpresa di vederla in condizioni più orribili, dopo le preghiere che avevo offerto per lei e le chiesi: « Non ti hanno giovato per nulla le mie preghiere? ».
Mi rispose che le mie preghiere non le erano servite a nulla e che niente poteva aiutarla.
Domandai: « E le preghiere fatte per te da tutta la Congregazione, anche quelle non ti hanno giovato niente? ».
Mi rispose: « Niente. Quelle preghiere sono andate a profitto di altre anime ».
E io le dissi: « Se le mie preghiere non le giovano per niente, la prego di non venire da me ».
E scomparve immediatamente. Io però non cessai di pregare.
Dopo un certo tempo venne di nuovo da me di notte, ma in uno stato diverso.
Non era tra le fiamme come prima ed il suo volto era raggiante, gli occhi brillavano di gioia e mi disse che avevo il vero amore per il prossimo, che molte altre anime avevano avuto giovamento dalle mie preghiere e mi esortò a non cessare di pregare per le anime sofferenti nel purgatorio e mi disse che essa non sarebbe rimasta a lungo in purgatorio.
I giudizi di Dio sono veramente misteriosi!
Una volta udii nel mio intimo questa voce: « Fa' una novena per la Patria.
La novena consisterà nelle litanie dei Santi.
Chiedi il permesso al confessore ».
Durante la successiva confessione ottenni il permesso e la sera iniziai subito la novena.
Verso la fine delle litanie vidi un grande chiarore ed in esso Dio Padre.
Fra quel chiarore e la terra vidi Gesù inchiodato sulla croce in modo tale che Iddio, volendo guardare sulla terra, doveva guardare attraverso le Piaghe di Gesù.
E compresi che per riguardo di Gesù Iddio benediva la terra.
Gesù, Ti ringrazio per questa grande grazia, cioè per il confessore, che Tu stesso Ti sei degnato di scegliermi e che mi hai fatto vedere in visione prima che lo conoscessi di persona.70
Quando ero andata a confessarmi da Padre Andrasz, pensavo che sarei stata liberata dalle mie ispirazioni interiori.
Il Padre mi rispose che non mi poteva liberare, ma: « Preghi, sorella, per ottenere un direttore spirituale ».
Dopo una breve e fervida preghiera vidi di nuovo Don Sopocko nella nostra cappella fra il confessionale e l'altare.
Allora mi trovavo a Cracovia.
Queste due visioni mi rafforzarono tanto più nello spirito in quanto lo trovai così come lo avevo visto in visione sia a Varsavia durante la terza probazione,71 sia a Cracovia.
Gesù, Ti ringrazio per questa grande grazia.
Adesso tremo quando sento dire talvolta da qualche anima che non ha il confessore, cioè il direttore spirituale.
So bene infatti quali gravi danni ho avuto io stessa quando non avevo questo aiuto.
Senza un direttore spirituale si può andare facilmente fuori strada.
O vita grigia e monotona, quanti tesori in te!
Nessun'ora è uguale all'altra, per cui il grigiore e la monotonia scompaiono, quando considero ogni cosa con l'occhio della fede.
La grazia elargita a me in quest'ora, non si ripeterà nell'ora successiva.
Mi verrà data anche nell'ora successiva, ma non sarà più la stessa.
Il tempo passa e non ritorna più.
Ciò che contiene in sé, non si cambierà mai; lo sigilla col sigillo per l'eternità.
+ Don Sopocko dev'essere molto amato dal Signore.
Lo dico perché ho avuto modo di constatare quanto il Signore si preoccupi per lui in certi momenti.
Nel notare ciò sono enormemente lieta che il Signore abbia degli eletti di questo genere.
Indice |
65 | È un riferimento al vangelo di Lc 8,44-48 |
66 | La maestra era Sr. Maria Giuseppina Brzoza ( cfr. nota 30 ) |
67 | La Santa ha in mente l'infanzia spirituale nella concezione di S. Teresa del Bambin Gesù (cfr. « La Storia di un'Anima ») |
68 | Contribuivano alle sofferenze di Santa Faustina: le richieste di Gesù, le difficoltà che incontrava nell'eseguirle, la mancanza di comprensione da parte dei confessori e delle superiore, la diffidenza delle suore e la salute che s'indeboliva |
69 | Nell'anno 1933 morirono Sr. Cecilia Mieszkowska 3 20 febbraio a Walendów e Sr. Casimira Kasperowicz il 21 aprile a Varsavia. Siccome Santa Faustina ricorda solo il fatto in sé senza riferimenti più precisi (il luogo e la data), è difficile stabilire di chi si tratti. |
70 | Nota 45 |
71 | « La terza probazione » è il periodo di preparazione prima di emettere la professione perpetua. Nella CSBVMM questo periodo dura cinque mesi. Santa Faustina fece la terza probazione nell'anno 1932/1933 a Varsavia sotto la direzione di M. Margherita Gimbutt |