Diario di M. Faustina Kowalska |
Fin dal primo mattino, da quando mi sono svegliata, il mio spirito è sprofondato interamente in Dio, in un oceano d'amore.
Sentivo che ero completamente immersa in Lui.
Durante la S. Messa il mio amore per Lui ha raggiunto una grande intensità.
Dopo la rinnovazione dei voti e la S. Comunione ad un tratto ho visto Gesù, che mi ha detto amabilmente: «
Quando guardai quel Cuore SS.mo uscirono gli stessi raggi che sono nell'immagine, come sangue e acqua e compresi quanto è grande la Misericordia del Signore.
E di nuovo Gesù mi disse amabilmente: «
All'improvviso Gesù sparì.
Ma per tutta la giornata il mio spirito fu immerso nella sensibile presenza di Dio, nonostante il chiasso e le conversazioni, che seguono di solito dopo gli esercizi spirituali.
La cosa però non mi disturbò affatto.
Il mio spirito era immerso in Dio, nonostante che all'esterno prendessi parte alle conversazioni e andassi perfino a visitare Derdy.121
Oggi cominciamo la terza probazione.
Ci siamo riunite tutte e tre presso Madre Margherita, poiché le altre Suore la terza probazione l'hanno iniziata nel noviziato.
Madre Margherita ha cominciato con una preghiera, ha spiegato in che cosa consiste la terza probazione ed ha ricordato quanto è grande la grazia dei voti perpetui.
Tutto ad un tratto diedi in un pianto dirotto.
In un momento mi erano apparse davanti agli occhi dell'anima tutte le grazie del Signore e mi ero vista tanto misera ed ingrata di fronte a Dio.
Le consorelle cominciarono a rimproverarmi: « Perché s'è messa a piangere a quel modo? ».
Ma la Madre Maestra mi difese e disse che non se ne meravigliava.
Terminata l'ora, andai davanti al SS.mo Sacramento e, come la più grande miseria e nullità.
Lo pregai di aver misericordia e di degnarsi di guarire e purificare la mia povera anima.
D'un tratto udii queste parole: «
E risposi: « Gesù, plasma il mio povero cuore secondo il Tuo Divino compiacimento ».
Per tutto il periodo della probazione il mio compito fu quello di aiutare la Suora responsabile del guardaroba.
Questo compito mi fornì molte occasioni di esercitarmi nelle virtù.
Talvolta andai per tre volte di seguito a portare la biancheria a certe Suore e non fu sufficiente per accontentarle.
Ma ebbi modo di conoscere anche la grande virtù di alcune Suore, che chiedevano sempre di dar loro quello che c'era di più scadente nel guardaroba.
Ho avuto modo di ammirare il loro spirito di umiltà e mortificazione.
+ Durante l'Avvento si risvegliò nella mia anima un grande desiderio di Dio.
Il mio spirito anelava a Dio con tutta la forza del suo essere.
In quel tempo il Signore mi elargì molta luce per farmi conoscere i Suoi attributi.
Il primo attributo che il Signore mi fece conoscere è la Sua Santità.
Tale Santità è così grande, che davanti a Lui tremano tutte le Potenze e le Virtù.
I puri spiriti nascondono il volto e si sprofondano in una incessante adorazione.
E l'unica espressione della loro adorazione senza limiti è: « Santo … ».
La Santità di Dio è distribuita sulla Chiesa e su ogni suo membro, ma non in uguale misura.
Ci sono delle anime completamente divinizzate, ma ci sono anche anime che vivono a malapena.
Il secondo attributo che il Signore mi fece conoscere è la Sua Giustizia.
La Sua Giustizia è così grande e penetrante che raggiunge fino in fondo l'essenza delle cose e tutto davanti a Lui è nella sua nuda realtà e nulla potrebbe continuare a sussistere.
Il terzo attributo è l'Amore e la Misericordia.
E compresi che l'Amore e la Misericordia è [ sic! ] l'attributo più grande.
Esso unisce la creatura al Creatore.
L'amore più grande e l'abisso della Misericordia li riconosco nell'Incarnazione del Verbo, nella Redenzione da Lui operata.
E da ciò compresi che questo attributo è il più grande in Dio.
Oggi ho riassettato la camera di una Suora.122
Nonostante che mi fossi impegnata a riordinarla con la massima cura, quella persona per tutto il tempo che ho impiegato a pulire, mi è venuta appresso e diceva: « Qui c'è un po' di polvere, là c'è una macchiolina sul pavimento ».
Ad ogni suo cenno sono passata e ripassata anche dieci volte nello stesso punto, pur di accontentarla.
Non è il lavoro che stanca, ma le chiacchiere e le pretese oltre ogni ragionevole misura.
E non le è bastato il martirio a cui mi ha sottoposta per tutto il giorno, ma è andata anche a lamentarsi dalla Madre Maestra: « Non le dico, Madre, che sorta di suora è, sbadata, non si sbriga mai! ».
Il giorno dopo, senza una parola di spiegazione, andai a fare lo stesso lavoro.
Quando mi prese nelle sue spire, pensai fra me: « Gesù, si può essere martiri silenziosi.
Le forze vengono a mancare non per il lavoro, ma per questo continuo martirio ».
Ho capito che certe persone hanno il dono particolare di tormentare le altre.
Le tengono sotto pressione a più non posso.
Povera quell'anima che capita sotto di loro.
Non conta nulla; anche le cose migliori vengono giudicate a rovescio.
Indice |
121 | Derdy è una piccola proprietà terriera a circa 1 km da Walendów, dove la congregazione dirige un istituto per ragazze difficili. |
122 | Le suore anziane, alle quali veniva messa in ordine la stanza in quel periodo, erano quattro, fra le quali M. Giovanna Bartkiewicz |