Diario di M. Faustina Kowalska |
La sera, quando ero nella cella, ad un tratto vidi una grande luce e in alto in quella luce una grande croce grigioscura ed all'improvviso venni attratta vicino alla croce e l'osservai attentamente, ma non capii nulla e pregavo per comprendere cosa volesse significare.
Improvvisamente vidi Gesù e scomparve la croce.
Gesù era seduto su una grande luce, i suoi piedi e le gambe fino alle ginocchia erano immersi in quella luce in modo tale che io non li vedevo.
Gesù si piegò verso di me, mi guardò amabilmente e mi parlò della volontà del Padre Celeste.
Mi disse che «
Guarda con un amore particolare l'anima che vive secondo la Sua volontà.
E Gesù mi disse che io adempio la volontà di Dio in modo perfetto, cioè
perfettamente e disse: «
Iddio avvolge col Suo indicibile amore l'anima che vive secondo la Sua volontà.
Compresi quanto sia grande l'amore di Dio per noi, quanto Egli sia semplice benché incomprensibile, quanto sia facile trattare con Lui, benché la Sua Maestà sia così grande.
Con nessuno ho tale facilità di rapporto e tale libertà, come con Lui; neppure una madre naturale con un figlio sinceramente affezionato si comprendono così, come l'anima mia con Dio.
Mentre ero in questa unione col Signore, ho visto due persone e non mi fu nascosto il loro intimo; è triste lo stato di queste anime, ma ho fiducia che anche loro finiranno col glorificare la divina Misericordia.
Nello stesso momento vidi anche una certa persona32 ed in parte lo stato della sua anima e le grandi prove che Iddio manda a quest'anima.
Tali sofferenze riguardavano la sua mente, ed in una forma così acuta, che ne provai dispiacere e dissi al Signore: « Perché agisci così con lui? ».
Ed il Signore mi rispose: «
Ed il Signore mi fece anche conoscere quale ineffabile gloria attende l'anima che è simile a Gesù sofferente su questa terra.
Tale anima sarà simile a Gesù anche nella gloria.
Il Padre Celeste onora e stima le nostre anime in quanto vede in noi la somiglianza col Figlio Suo.
Compresi che tale somiglianza a Gesù ci viene data qui, sulla terra.
Vedo delle anime pure ed innocenti, sulle quali Iddio esercita la Sua giustizia e queste anime sono le vittime che sostengono il mondo e completano ciò che è mancato alla Passione di Gesù.
Di queste anime non ce ne sono molte.
Sono enormemente felice che Iddio mi abbia concesso di conoscere simili anime.
O Santissima Trinità, o Dio Eterno, Ti ringrazio per avermi fatto conoscere la grandezza e la differenza dei gradi di gloria che dividono le anime.
Oh, che grande differenza c'è fra un grado di più profonda conoscenza di Dio!
Oh, se le anime potessero saperlo!
O mio Dio, se potessi conquistarne uno in più, sopporterei volentieri tutti i tormenti che hanno patito i martiri tutti insieme.
Per la verità tutti questi tormenti mi sembrano nulla in confronto alla gloria che ci attende per tutta l'eternità.
O Signore, immergi la mia anima nell'oceano della Tua Divinità e fammi la grazia di conoscerTi, poiché più Ti conosco, più ardentemente Ti desidero ed il mio amore per Te si rafforza.
Sento nella mia anima una voragine insondabile, che soltanto Dio può colmare.
Mi sciolgo in Lui come una goccia nell'oceano.
Il Signore si è abbassato sulla mia miseria, come un raggio di sole su di una terra arida e sassosa.
E tuttavia sotto l'influsso dei Suoi raggi la mia anima si è ricoperta di verde, di fiori e di frutti ed è divenuta un bel giardino per il Suo riposo.
O mio Gesù, nonostante le Tue grazie, sento e vedo tutta la mia miseria.
Comincio la giornata lottando e la termino lottando, appena rimuovo una difficoltà, al suo posto ne sorgono dieci da superare, ma non m'affliggo per questo, poiché so bene che questo è il tempo della lotta non della pace.
Quando l'asprezza della battaglia supera le mie forze, mi getto come una bimba nelle braccia del Padre Celeste ed ho fiducia che non perirò.
O mio Gesù, sono tanto propensa al male e questo mi costringe ad una vigilanza continua su di me, ma nulla mi scoraggia, ho fiducia nella grazia di Dio, che abbonda dov'è la più grande miseria.
Fra le più grandi difficoltà e contrarietà non perdo la serenità interiore, né all'esterno l'equilibrio e questo scoraggia gli avversari.
La pazienza nelle contrarietà rafforza l'anima.
2.2.1936.
Fin da quando mi svegliai la mattina al suono della campanella, s'impadronì di me una tale sonnolenza che, non riuscendo a svegliarmi del tutto, ricorsi all'acqua fredda e dopo due minuti la sonnolenza se ne andò.
Quando giunsi alla meditazione, mi si affollò nella mente tutto un groviglio di pensieri insensati che mi fecero combattere per tutto il tempo della meditazione.
Lo stesso avvenne durante le preghiere, ma quando uscì la santa Messa nella mia anima stranamente regnò la quiete e la gioia.
Ad un tratto vidi la Vergine SS.ma col Bambino Gesù ed il Nonno Santo,33 che era dietro la Madonna.
La Madre Santissima mi disse: «
E mi diede il Bambino Gesù.
Appena presi il Bambino fra le braccia, scomparvero la Madonna e San Giuseppe e rimasi sola col Bambino Gesù.
Gli dissi: « Io so che Tu sei il mio Signore e Creatore, benché sia così piccolo ».
Gesù allungò le Sue braccine e mi guardò sorridendo.
Il mio spirito era colmo di una gioia incomparabile.
Gesù scomparve all'improvviso e la santa Messa era giunta al momento di accostarsi alla santa Comunione.
Andai subito assieme alle suore a prendere la santa Comunione con l'anima ripiena della Sua presenza.
Dopo la santa Comunione sentii nel mio intimo queste parole: «
Allora pregai il Signore per una certa anima, affinché le concedesse la grazia per la lotta e le togliesse quella prova.
«
Grande fu la gioia della mia anima vedendo quanto Dio è buono e misericordioso; Dio dà tutto quello che Gli chiediamo con fiducia.
Dopo ogni colloquio col Signore, la mia anima viene singolarmente rafforzata, una quiete profonda regna nella mia anima e mi rende talmente coraggiosa, che non temo nulla al mondo; ho un solo timore, quello di rattristare Gesù.
O Gesù mio, Ti supplico per la bontà del Tuo dolcissimo Cuore, si calmi il Tuo sdegno e mostraci la Tua Misericordia.
Le Tue Piaghe siano il nostro scudo di fronte alla giustizia del Padre Tuo.
Ti ho riconosciuto, o Dio, come sorgente di Misericordia, con cui si ravviva e si nutre ogni anima.
Oh, quanto è grande la Misericordia del Signore, al di sopra di tutti i suoi attributi!
La Misericordia è il più grande attributo di Dio; tutto ciò che mi circonda mi parla di questo.
La Misericordia è la vita delle anime, la Sua compassione è inesauribile.
O Signore, guarda verso di noi, comportaTi con noi secondo la Tua sconfinata pietà, secondo la Tua grande Misericordia.
Una volta ebbi il dubbio che una cosa che m'era capitata avesse offeso gravemente Gesù.
Siccome non ero in grado di rendermene conto, decisi di non accostarmi alla santa Comunione finché non mi fossi confessata, sebbene avessi immediatamente espresso il mio dolore per l'accaduto.
Ho infatti l'abitudine di manifestare il mio dolore dopo ogni minima mancanza.
Nei giorni in cui non mi accostai alla santa Comunione non avvertii la presenza di Dio, soffrii indicibilmente per questo motivo, ma lo sopportai come punizione per il peccato.
Quando mi confessai, ricevetti un rimprovero, avrei potuto accostarmi alla santa Comunione, dato che quello che mi era capitato non era un impedimento a riceverla.
Dopo la confessione, mi comunicai e tutto ad un tratto vidi Gesù che mi disse queste parole: «
Un giorno vidi una cappella e in essa sei suore che stavano accostandosi alla santa Comunione, amministrata dal nostro confessore, che era vestito con cotta e stola.34
In quella cappella non c'erano addobbi, né inginocchiatoi.
Dopo la santa Comunione vidi Gesù nell'aspetto che ha nell'immagine.
Gesù passò oltre e io Lo chiamai: « Come puoi, Signore, passare e non dir nulla?
Io non faccio nulla senza di Te, devi rimanere con me e benedire me, questa Congregazione 35 e la mia Patria ».
Gesù fece un segno di croce e disse: «
Negli ultimi due giorni, prima della Quaresima, avemmo un'ora di adorazione riparatrice assieme alle educande.
Durante entrambe le ore vidi Gesù nell'aspetto che ha dopo la flagellazione e fui colpita da un dolore così acuto, che mi sembrava di provare nel corpo e nell'anima tutti quei tormenti.
In questo giorno, durante la santa Messa, si è impossessata di me una forza misteriosa ed una smania che mi sollecita a dare inizio all'esecuzione dei desideri di Dio.36
Inoltre mi è stata data una comprensione così limpida delle cose che il Signore vuole da me, che per la verità se mi giustificassi dicendo che non capisco qualche cosa di quello che esige da me il Signore, mentirei.
Il Signore infatti mi ha fatto conoscere la Sua volontà in maniera evidente e chiara e non ho per questo un'ombra di dubbio.
Ed ho capito che sarebbe la più grande ingratitudine rimandare ancora questa questione, che il Signore vuole concludere per la Sua gloria e per il bene di un gran numero di anime, e si serve di me come di un povero strumento, per mezzo del quale deve realizzare il Suo eterno disegno di Misericordia.
In verità sarebbe veramente ingrata la mia anima, se si opponesse più a lungo alla volontà di Dio.
Ormai più nulla mi trattiene da ciò, né la persecuzione, né le sofferenze, né gli scherni, né le minacce, né le suppliche, né la fame, né il freddo, né le lusinghe, né le amicizie, né le contrarietà, né gli amici, né i nemici, né le cose che sto vivendo ora, né quelle che verranno, né l'odio dell'inferno.
Nulla mi può impedire di compiere la volontà di Dio.
Non faccio affidamento sulle mie forze, ma sulla Sua onnipotenza, poiché se mi ha fatto la grazia di conoscere la Sua santa volontà, mi concederà anche la grazia di poterla compiere.
Non posso tralasciare di dire quanto si opponga a questa mia aspirazione la mia propria bassa natura, che avanza le sue pretese e provoca talvolta una lotta così accanita nella mia anima che, come Gesù nell'Orto degli Ulivi, così anch'io grido all'Eterno Padre: « Se è possibile, passi da me questo calice; tuttavia non quello che io voglio, ma quello che vuoi Tu, Signore. Sia fatta la Tua volontà ».
Non è tutto segreto per me quello che dovrò passare, ma, con piena consapevolezza, accetto tutto quello che mi manderai, o Signore.
Ho fiducia in Te, o Dio misericordioso e desidero mostrare io per prima, quella fiducia che esigi dalle anime.
O Verità eterna, aiutami ed illuminami lungo le strade della vita e fa' che si adempia in me la Tua volontà.
Non desidero nulla, solo fare la Tua volontà, o mio Dio; non importa se mi sarà facile o mi sarà difficile.
Sento che una forza misteriosa mi spinge ad agire; una sola cosa mi trattiene, la santa obbedienza.
O mio Gesù, mi sproni e dall'altra parte mi reggi e mi freni.
O Gesù mio, anche in questo sia fatta la Tua volontà.
In una situazione simile durai per alcuni giorni ininterrottamente, le forze fisiche cominciarono a venirmi meno.
Benché non avessi detto nulla di ciò a nessuno, tuttavia quando la Madre Superiora notò la mia sofferenza, disse: « Ho notato che lei, sorella, è cambiata e molto pallida ».
E mi raccomandò di andare a riposare prima e di riposare più a lungo ed ordinò che la sera mi portassero una tazza di latte caldo.
Il suo cuore premuroso e veramente materno avrebbe voluto aiutarmi, però le cose esterne non influiscono sulle sofferenze dello spirito e non procurano molto sollievo.
Nel confessionale attinsi forza e consolazione venendo a sapere che ormai non avrei atteso a lungo per intraprendere l'azione.
Giovedì, quando andai nella cella, vidi sopra di me un'Ostia sacra in una grande luce.
All'improvviso udii una voce, che mi sembrava uscisse da sopra l'Ostia: «
Dopo queste parole la visione scomparve, ma una forza misteriosa entrò nella mia anima ed una strana luce mi fece conoscere in che consiste il nostro amore verso Dio, e cioè nel fare la Sua volontà.
O Santissima Trinità, o Dio eterno, desidero risplendere nella corona della Tua Misericordia, come una minuscola pietra, la cui bellezza dipende dalla luce del Tuo raggio e della Tua inimmaginabile Misericordia.
Tutto ciò che c'è di bello nella mia anima, è Tuo, o Dio, io, per quanto ho di mio, sono sempre una nullità.
All'inizio della Quaresima chiesi al mio confessore di assegnarmi una mortificazione per quel periodo ed ottenni quella di non ridurrai le vivande, ma di meditare durante i pasti sul fatto che Gesù in croce accettò aceto misto a fiele.
« Questa sarà la mortificazione ».
Non pensavo che ne avrei ricavato un così grande vantaggio per la mia anima.
Il vantaggio consiste nel fatto che medito continuamente sulla Sua dolorosa Passione e quando prendo i pasti, non distinguo quello che mangio, ma sono occupata a pensare alla morte del mio Signore.
All'inizio della Quaresima chiesi anche che mi venisse cambiato l'esame particolare di coscienza ed ottenni questo: di compiere quello che faccio con la pura intenzione di riparare per i peccatori.
Ciò mi mantiene in una continua unione con Dio e questa intenzione perfeziona le mie azioni, poiché tutto quello che faccio, lo faccio per le anime immortali.
Tutte le pene e tutte le fatiche sono nulla, quando penso che servono a ricondurre a Dio delle anime di peccatori.
Maria è la mia Maestra, che m'insegna sempre come vivere per Iddio.
O Maria, il mio spirito s'illumina nella Tua mitezza e umiltà.
Una volta che entrai in cappella per cinque minuti di adorazione e pregai per una certa persona, compresi che non sempre Dio accetta le nostre preghiere per quelle anime per le quali noi preghiamo, ma le destina per altre anime e non portiamo loro sollievo nelle pene che soffrono nel fuoco del purgatorio.
La nostra preghiera però non va perduta.
Iddio si avvicina all'anima in una maniera particolare, nota solo a Dio e all'anima.
Nessuno si accorge di questa unione misteriosa; in questa unione primeggia l'amore e solo l'amore fa tutto.
Gesù si dà all'anima in un modo soave, dolce, e nel Suo profondo c'è la quiete.
Gesù le concede molte grazie e la rende capace di condividere i suoi pensieri eterni e talvolta rivela all'anima i suoi divini intendimenti.
Quando il Padre Andrasz mi disse che sarebbe bene che nella Chiesa di Dio ci fosse un gruppo di anime che impetrassero la divina Misericordia, poiché in verità noi tutti abbiamo bisogno di questa Misericordia,37 dopo queste sue parole, una luce singolare penetrò nella mia anima.
Oh, quanto è buono il Signore!
Indice |
32 | La persona mostrata a Santa Faustina in visione era Don M. Sopocko. Lo indicano le parole sulla triplice corona di cui si è parlato in precedenza (Cfr. Diario, Q. u, p. 61) |
33 | « Il Nonno Santo »: così Santa Faustina chiama San Giuseppe. La tradizione considera San Giuseppe una persona anziana e la Santa usa anche lei questa definizione. Davanti all'immagine del Santo (rappresentato proprio da vecchietto, e che si trova sull'altare laterale della chiesa parrocchiale del suo paese) Elena Kowaiska pregò molto spesso fin da piccola. |
34 | Di quelIa visione fa menzione Don Sopocko nella sua lettera del 31.III.1972 (ctt. A. SF.). |
35 | Santa Faustina si riferisce qui alla congregazione che Gesù voleva che fondasse |
36 | C'è da supporre che si tratti della fondazione della, nuova congregazione |
37 | Diario, Q. I, p. 207 verso la fine. |