Diario di M. Faustina Kowalska |
Oggi durante la meditazione mi è capitato di capire che non debbo mai parlare delle mie esperienze interiori, che non debbo tener nascosto nulla al direttore spirituale, che debbo pregare Dio in modo particolare, perché conceda luce al direttore della mia anima.
Do maggiore importanza alla parola del confessore, che a tutte le illuminazioni interiori che ricevo messe assieme.
+ Nei tormenti più acuti affondo lo sguardo della mia anima in Gesù Crocifisso.
Non attendo aiuto dagli uomini, ma pongo la mia fiducia in Dio; nella sua insondabile Misericordia è tutta la mia speranza.
+ Quanto più sento che Iddio mi trasfigura, tanto più desidero immergermi nel silenzio.
L'amore di Dio compie la sua opera nel profondo della mia anima; vedo che ha inizio la mia missione, quella che mi ha raccomandato il Signore.
+ Una volta che pregai molto i santi gesuiti, vidi improvvisamente il mio Angelo Custode, che mi condusse davanti al trono di Dio.
Attraversai grandi schiere di santi, vidi molti volti noti, che avevo conosciuto dalle loro immagini, vidi molti gesuiti che mi domandarono: « Di che Congregazione è quest'anima? ».
Quando risposi, mi domandarono: « Chi è il tuo direttore? ».
Risposi che era Padre Andrasz …
Quando volevano continuare a parlare, il mio Angelo Custode fece segno di tacere e passai davanti al trono stesso di Dio.
Vidi un bagliore grande e inaccessibile, vidi il posto a me destinato nelle vicinanze di Dio, ma come sia non lo so, poiché era coperto da una
nuvola, e il mio Angelo Custode mi disse: «
In quell'ora di preghiera Gesù mi permise di entrare nel Cenacolo e fui presente a quello che avvenne là.
Ciò che mi colpì più profondamente, fu il momento in cui Gesù prima della consacrazione innalzò gli occhi al cielo ed entrò in un misterioso colloquio col Padre Suo.
Questo momento lo conosceremo adeguatamente solo nell'eternità.
I Suoi occhi erano come due fiamme, il volto raggiante, bianco come la neve, tutto l'aspetto maestoso, la Sua anima piena di nostalgia.
Nel momento della consacrazione, l'amore appagato riposò, il sacrificio era stato compiuto completamente.
Ora avverrà soltanto la cerimonia esteriore della morte, la distruzione esteriore, ma l'essenza avviene nel Cenacolo.
In tutta la mia vita non avevo avuto una conoscenza così profonda di questo mistero come in quell'ora di adorazione.
Oh, come desidero ardentemente che tutto il mondo conosca questo insondabile mistero!
Terminata l'ora di adorazione, allorché mi recai nella cella, conobbi all'improvviso quanto Dio venisse offeso da una persona vicina al mio cuore.50
A quella vista il dolore mi trapassò l'anima, mi prostrai nella polvere davanti al Signore e mendicai Misericordia.
Per due ore, piangendo, pregando e flagellandomi, mi opposi al peccato e conobbi che la Divina Misericordia aveva preso possesso di quella povera anima.
Oh, quanto costa un solo ed unico peccato!
Verso sera vidi la Madonna col petto scoperto, trafitto da una spada, che piangeva a calde lacrime e ci metteva al riparo da un tremendo castigo di Dio.
Iddio voleva colpirà con un terribile castigo, ma non poté perché la Madonna ci protesse.
Una paura tremenda attraversò la mia anima.
Prego incessantemente per la Polonia, per la mia cara Polonia, che è così poco riconoscente alla Madonna.
Se non ci fosse stata la Madonna, a ben poco sarebbero serviti i nostri sforzi.
Moltiplicai il mio impegno nelle preghiere e nei sacrifici per la mia cara Patria, ma vidi che ero una goccia di fronte all'ondata del male.
Come può una goccia trattenere un'ondata?
Oh, si! Una goccia da sola è nulla, ma con Te, o Gesù, posso fronteggiare coraggiosamente tutta l'ondata del male e perfino l'inferno intero.
La Tua onnipotenza può tutto.
Una volta mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole: «
O Gesù, Vita e Verità, o mio Maestro, dirigi ogni passo della mia vita, in modo che io proceda secondo la Tua santa volontà.
+ Una volta vidi il trono dell'Agnello di Dio e davanti al trono tre santi:
Stanislao Kostka, Andrea Bobola ed il principe Casimiro, che intercedevano per la Polonia.
Ad un tratto vidi un gran libro che è davanti al trono e mi venne dato il libro perché lo leggessi.
Quel libro era scritto col sangue; io però non potei leggere nulla se non il Nome di Gesù.
Allora sentii una voce, che mi disse: «
Prese il libro e udii queste parole: «
Fui inondata di gioia, vedendo la grande bontà di Dio.
+ Una volta conobbi lo stato di due Suore,51 che in seguito ad un ordine della superiora avevano interiormente mormorato ed in conseguenza di ciò Iddio le aveva private di molte grazie particolari.
A quella vista il cuore mi si strinse per il dolore.
O Gesù, quanto è triste, quando noi stessi siamo la causa della perdita delle grazie.
Chi lo comprende, rimane sempre fedele.
Oggi, benché sia molto stanca, ho deciso di fare l'ora santa.
Non ho potuto pregare, non ho potuto nemmeno stare in ginocchio, ma rimasi in preghiera un'ora intera e mi unii in spirito alle anime che adorano Dio in modo perfetto.
Verso la fine dell'ora all'improvviso vidi Gesù che mi guardò profondamente e con una dolcezza
indicibile e disse: «
Dopo tali parole entrò nella mia anima una forza misteriosa ed una gioia spirituale; la presenza di Dio mi penetrò nell'anima da una parte all'altra.
Oh! quello che succede in un'anima quando s'incontra faccia a faccia col Signore!
Questo nessuna penna è riuscita ad esprimerlo, ne mai riuscirà …
+ O Gesù, comprendo che la Tua Misericordia è inesprimibile, per questo Ti supplico, rendi il mio cuore così grande che possa contenere le necessità di tutte le anime che vivono sulla faccia della terra.
O Gesù, il mio amore va oltre il mondo, alle anime che soffrono in purgatorio e anche per loro voglio ottenere Misericordia con le preghiere che hanno le indulgenze.
La Misericordia di Dio è sempre insondabile ed inesauribile, come è insondabile Iddio stesso.
Anche se facessi uso delle parole più forti per esprimere la Divina Misericordia, tutto questo sarebbe nulla a confronto di quello che essa è in realtà.
O Gesù, rendi il mio cuore sensibile ad ogni sofferenza dell'anima e del corpo del mio prossimo.
O mio Gesù, so che Tu ti comporti con noi, come noi ci comportiamo col prossimo.
Gesù mio, rendi il mio cuore simile al Tuo cuore misericordioso.
Gesù, aiutami a vivere facendo del bene a tutti …
È venuto da noi l'Arcivescovo52 di Wilno.
Benché si sia fermato tanto poco presso di noi, ho avuto modo di parlare dell'opera della Misericordia con questo venerando sacerdote.
Mi ha manifestato molta disponibilità per la causa di questa opera della Misericordia.
« Lei, sorella, stia pienamente tranquilla; se è nei disegni della Divina Provvidenza, sorgerà.
Nel frattempo lei preghi per un segno esterno più evidente, perché Gesù le faccia conoscere la cosa con maggior chiarezza.
Attenda ancora un po'; Gesù disporrà le circostanze in modo che tutto si risolverà bene ».
Quando uscimmo dopo essere state dal medico53ed entrammo un momento nella cappella che è nel sanatorio,54 udii
nell'anima questa parola: «
La gioia m'inondò l'anima, questa è la prima chiamata del mio Sposo e Maestro.
Il mio cuore fu pieno di tenerezza e ci fu un momento in cui la mia anima s'immerse tutta nel mare della Divina Misericordia.
Prego quanto mai per le anime che hanno sofferenze interiori.
Una volta ricevetti un'illuminazione inferiore in merito a due suore; compresi che non con tutti ci si può comportare allo stesso modo.
Ci sono persone che in modo strano riescono ad entrare in amicizia e poi, come amiche, quasi volessero recar sollievo, riescono a strappare una parola dietro l'altra ed al momento opportuno usano le stesse parole per recare dispiacere.
O mio Gesù, quanto è strana la debolezza umana!
Il Tuo amore, Gesù, da all'anima una grande prudenza nel trattare con gli altri.
Indice |
50 | Non è stato Possibile accettare di chi si trattasse |
51 | Non è stato Possibile accettare di chi si trattasse |
52 | Mons. Romualdo Jalrzykowski (cfr. Diana, Q. I, nota 193) |
53 | Il medico del sanatorio di Pradnik, il dott. Adamo Silberg. D dott. Silberg, convertitosi da poco dal giudaismo, aveva allora circa 40 anni. Dal 1937 al 1939 (cioè fino allo scoppio della seconda guerra mondiale) fu direttore degli « Istituti Sanitari Urbani » a Craco via e precisamente a Pradnik Bìaly, detti comunemente « sanatorio » (ora si chiama « Ospedale Urbano Specializzato » ed è intitolato al dott. Anka). Abitava assieme alla moglie ed al figlio Casimiro in un appartamento di servizio nell'ambito dell'ospedale. Dal momento dello scoppio della guerra mancano notizie sicure su di lui. Secondo una relazione del signor Ludovico Spytkowski, un inserviente dell'ospedale in pensione, sarebbe fuggito con la moglie davanti ai tedeschi verso oriente e sarebbe stato fucilato dai tedeschi nei pressi di Leopoli. Secondo un'altra versione data dal dott. Adamczewski, radiologo dello stesso ospedale, il dott. Silberg nel 1940 si sarebbe trovato in Francia assieme ad un gruppo di altri medici e in seguito sarebbe partito per la Scozia, dove sarebbe morto prima della fine della guerra |
54 | Il sanatorio di Pradnik. |