Imitazione di Cristo |
Figliuolo, a questo fine devi mirare con diligenza: che in ogni luogo, in ogni azione o occupazione esterna ti mantenga intimamente libero e padrone di te; che tutte le cose stiano sotto di te e non tu sotto di esse.
Devi cercare di essere signore e padrone dei tuoi atti, non servo o mercenario; ma piuttosto un vero e affrancato ebreo che partecipa alla porzione e alla libertà dei figli di Dio, i quali stanno al di sopra delle cose presenti e contemplano le eterne, guardano le cose transeunti con l'occhio sinistro e col destro le celesti.
Essi non sono attratti dai beni del tempo così da attaccarvisi, ma piuttosto li attraggono a sé per servirsene bene, secondo che sono stati ordinati da Dio e istituiti dal Sommo Artefice, che nulla di disordinato ha lasciato nelle sue creature.
Se poi in ogni vicenda non ti fermi al volto esterno, ne esamini con occhio carnale ciò che vedi o ciò che odi, ma subito in qualsiasi contingenza entri con Mosè nel Tabernacolo a consultare Dio, udirai talvolta la divina risposta e tornerai istruito in molte vicende presenti e future.
Mosè fece sempre ricorso al Tabernacolo nei casi dubbi e nelle questioni da risolversi chiese aiuto alla preghiera per sottrarsi ai pericoli e alle malvagità degli uomini.
Così tu pure devi rifugiarti nell'intima cella del tuo cuore per implorare più intensamente il soccorso divino.
Invece si legge che Giosuè e i figli di Israele rimasero ingannati dai Gabaoniti, perché « prima non consultarono l'oracolo del Signore » ( Gs 9,14 ), ma troppo creduli alle dolci parole, si lasciarono imbrogliare da una falsa compassione.
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