Imitazione di Cristo |
Ecco, io vengo a te, Signore, per trarre profitto dal tuo dono e rallegrarmi del tuo santo convito.
« Tu provvedesti al povero, o Dio, nella tua bontà » ( Sal 68,11 ).
Ecco, in te vi è tutto quello che posso e debbo sperare; tu sei la mia salvezza e la mia redenzione, la mia speranza e la mia fortezza, il mio onore e la mia gloria.
« Ricrea dunque oggi l'anima del tuo servo, Signore Gesù; a te innalzo l'anima mia » ( Sal 86,4 ).
Desidero ora riceverti con devozione e reverenza, bramo introdurti nella mia casa affinché, come Zaccheo, meriti di essere da te benedetto e annoverato tra i figli di Abramo.
L'anima mia sospira il tuo Corpo, il mio cuore brucia di unirsi con te.
Donati a me e mi basta.
Perché all'infuori di tè non vale nessuna consolazione.
Devo perciò frequentemente accostarmi a te e riceverti in rimedio per la mia salvezza, perché alle volte, privo del cibo celeste, non venga meno lungo la strada.
Così, misericordiosissimo Gesù, quando predicavi al popolo e curavi le sue varie infermità, dicesti: « Non voglio rimandarli digiuni perché non abbiamo a svenire per via » ( Mt 15,32 ).
Agisci dunque con me- a questo modo; essendo rimasto nel Sacramento per consolazione dei fedeli.
Tu sei infatti il dolce ristoro delle anime, e chi di te si sarà degnamente cibato sarà partecipe ed erede dell'eterna gloria.
A me che così spesso cado in peccato, così facilmente mi intorpidisco e sono senza energie, è necessario rinnovarmi, purificarmi, infiammarmi con frequenti preghiere, confessioni e con la Comunione del tuo sacro Corpo, perché, astenendomi lungamente, non mi avvenga di recedere dai miei santi propositi.
« I disegni del cuore dell'uomo sono cattivi dalla sua infanzia » ( Gen 8,21 ), e se non Io soccorre il farmaco divino, l'uomo precipita al peggio.
Ora la santa Comunione allontana dal male e conforta nel bene.
Che se ora, pur comunicandomi o celebrando, tanto spesso sono negligente e tiepido, che avverrebbe se rinunciassi a questa salutare medicina e non cercassi un così potente aiuto?
E anche se non mi sento ogni giorno preparato e ben disposto a celebrare, farò in modo di ricevere i divini misteri a tempo opportuno e di partecipare a una grazia così grande.
Finché l'anima fedele va nel corpo mortale pellegrinando lontano da te, questa è la sola, grandissima consolazione, ricordarsi più spesso del suo Dio e accogliere il suo Diletto con fervida devozione.
O ammirabile degnazione della tua pietà per noi che tu, Signore, Dio, Creatore e vivificatore di tutti gli spiriti, ti degni di venire alla poverella anima mia e di saziare la sua fame con tutta la tua Divinità e umanità!
Felice la mente, beata l'anima, la quale merita di ricevere devotamente te, suo Signore, Dio, e di gustare con pienezza di gaudio spirituale la tua presenza.
Che grande Signore accoglie in sé, che diletto Ospite possiede, che amico fedele si procura, quale amabile compagno intrattiene, quale sposo, bello e nobile abbraccia, degno di essere amato sopra tutti quelli che si possono amare e sopra ogni cosa desiderabile.
Tacciano alla tua presenza, dolcissimo mio Diletto, il cielo e la terra e tutte le loro bellezze, poiché tutto quello che hanno di splendore e di incanto è tutta degnazione della tua munificenza, né potranno mai raggiungere la maestà del tuo nome « la cui sapienza non ha misura » ( Sal 146,5 ).
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