Maestro di vita oltre la scuola |
Fr. Teodoreto, nel bei mezzo di sua vita, investito dell'impegnativo incarico di Direttore Didattico delle scuole maschili e femminili della ROMI, si senti pure fortemente legato all'alto e delicato compito di accudire, sviluppare e perfezionare l'originale opera dei Catechisti del S.S. Crocifisso.
Dato il suo carattere riflessivo e prudente, alimentato da una intelligenza lungimirante, mosso da una volontà adamantina nella integrale osservanza della Regola lasalliana, ci saremmo aspettato che, almeno in parte, declinasse l'invito contenuto nelle rivelazioni di Fra Leopoldo.
Invece no.
Egli abbracciò con piena coscienza e con fiducia incondizionata, il ruolo di propagatore della "Divozione" e di fondatore del nuovo Istituto Secolare.
Ve lo disponevano una serie di circostanze provvidenziali, i caratteri di onestà e sincerità del Francescano Servo di Dio, le straordinarie e benefiche risonanze che sentiva inferiormente, oltre che il promettente inizio dell'Unione Catechisti.
Superati gli anni difficili della guerra 1915-18, con la sopravvenuta morte di Fra Leopoldo, il 27 gennaio 1922, Fratel Teodoreto si senti maggiormente impegnato a continuare nella sua opera, già in pieno sviluppo, con la fiducia soprannaturale che vince ogni ostacolo.
D'ora innanzi lo vedremo prodigarsi, con la tenacia dei santi, alla santificazione del prossimo, senza nulla trascurare per la perfezione personale con l'osservanza scrupolosa degli obblighi del proprio stato.
In Comunità brillava per la sua imperturbabile serenità, per la franchezza dei suoi giudizi e la lealtà dei suoi procedimenti.
«Non aveva, credo» dice Fr. Arcangelo Tagini, «sortito da natura un temperamento pacifico e dolce.
Era però riuscito a lavorarsi in modo da passare per l'uomo più mite, paziente, dolce e longanime che si possa immaginare.
Non ricordo d'averlo visto una sola volta menomamente alterato o scocciato per qualche cosa che personalmente lo contrariasse, ne d'averlo sentito sostenere un po' insistentemente le sue idee..., a meno che si trattasse di qualche cosa che gli sembrasse offensivo per il Signore, che allora sapeva scaldarsi, e scattare intervenendo con serietà e forza a volte impressionanti.
Personalmente, invece, nulla valeva a scuotere la sua pace e serenità.»
E dire che si trovò in circostanze difficili e delicate, non solo per l'opera intrapresa, ma anche per le relazioni col Servo di Dio Fra Leopoldo.
Non mancarono infatti, i giudizi sfavorevoli e le allusioni piuttosto ironiche sulle pie immaginazioni, come qualcuno insinuò, alludendo alle confidenze del frate Francescano.
Non lo turbava il malinteso o il contrattempo, e neppure l'offesa diretta.
In compenso, godeva della stima e della venerazione della stragrande maggioranza sia dei Fratelli, sia delle persone che, in qualche modo, venivano a suo contatto.
Era un piacere stare con lui.
Sovente, in tono arguto, riferiva episodi ameni e battute briose ... che sottolineava con spontanee risatine che allietavano i presenti e rendevano partecipi della gioia interiore di cui era ripieno il suo cuore.
Sapeva comprendere e confortare chi soffriva e s'angustiava per qualche avversità.
Un Fratello della sua Comunità, molto sensibile, e al quale il Superiore aveva limitato troppo il permesso relativo ad una visita in famiglia, forse perché non a conoscenza di talune circostanze che rendevano assai dura quella limitazione, Fr. Teodoreto, resosi conto dell'intima pena del Confratello, s'interpose e fece allargare l'autorizzazione, con grande soddisfazione del richiedente e della sua famiglia.
Per scoprire il segreto di tanta ricchezza spirituale, riverberata in un comportamento esteriore ineccepibile, occorre indugiarci a considerare in Fr. Teodoreto, il sintomatico e vero aspetto interiore, rivelatore e garanzia della sua santità.
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