Fratel Teodoreto Prof. Giovanni Garberoglio |
Da questi principi nasce la giustificazione delle scuole professionali che i Catechisti dirigono e particolarmente della Casa di Carità Arti e Mestieri, che loro è stata affidata da Gesù Crocifisso per mezzo di Fratel Teodoreto.
Il titolo di questa Scuola è programmatico e ispira i suoi ideali pedagogici e didattici, nonché la stessa organizzazione.
Oggi è una scuola operaia gratuita, diurna e serale, modernamente attrezzata che opera in stretta aderenza alle necessità delle industrie, con una organizzazione di corsi di qualificazione operaia molto apprezzati dalle varie industrie della città.
Essa costò e continua a costare molti milioni e tuttavia non ha altre risorse finanziarie all'infuori di quelle che la Divina Provvidenza vi fa convergere da parte dei buoni.
Il suo inizio risale a 30 anni fa in un disadorno sotterraneo; poi le richieste di iscrizione da parte dei giovani operai aumentarono, per cui la Scuola dovette trasferirsi in una casa comperata e adattata alle esigenze scolastiche, la quale giunse ad accogliere fino a ottocento allievi.
Oggi l'opera è ambientata in una costruzione creata appositamente che, non appena finita, potrà contenere oltre duemila allievi operai e tecnici.
L'insegnamento teorico e pratico è impartito gratuitamente dai Catechisti e dai collaboratori che ad essi si uniscono ogni anno, desiderosi di condividerne lo spirito e il merito.
Ogni alunno al suo ingresso nella Casa di Carità Arti e Mestieri è invitato a un colloquio con il direttore della sezione a cui vuole iscriversi, per potere, attraverso una conoscenza personale reciproca e dopo la franca esposizione dei suoi desideri e delle sue preferenze professionali, stabilire un rapporto vivo e umano con i suoi superiori ed insegnanti, indispensabile per raggiungere il fine per cui la scuola stessa è istituita.
In tal modo egli più facilmente si adatta alle esigenze e al clima dell'ambiente in cui viene a trovarsi, disposto ad assimilarne tutti i vantaggi inerenti non solo alla sua formazione professionale, ma anche e soprattutto a quella morale cristiana.
Anzi dovrà sentirsi sempre più parte integrante della Casa stessa, la quale vuole essere organizzata come una comunità, in cui ognuno - insegnanti e allievi - deve portare il suo contributo di lavoro, di esempio e di preghiera.
Ogni alunno, quando ha terminato i suoi corsi professionali, non viene abbandonato: innanzitutto è aiutato per trovare un lavoro adatto alle sue capacità e amorevolmente assistito durante il periodo delicato del suo inserimento nei luoghi di lavoro.
Viene poi invitato ad adunanze nella Casa di Carità o perlomeno avvicinato dai Cappellani del lavoro per garantire e rendere duraturi i frutti della sua educazione cristiana e sociale.
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