Fratel Teodoreto ( Prof. Giovanni Garberoglio ) |
Alla pratica del grande precetto della carità, in cui Gesù riassume l'insieme dei doveri cristiani, si aggiunga la pratica dei consigli - povertà, castità, ubbidienza - e si ha il religioso, che a quei consigli si obbliga con voti pubblici, da osservare secondo una Regola approvata dalla s. Chiesa.
Vediamo come Fratel Teodoreto riuscì esemplare perfetto dell'osservanza votale e regolare.
Iniziando il capitolo, mi piace riferire una pagina in cui il Fr. Dante, che fu l'ultimo suo direttore, sintetizza le proprie impressioni sul santo religioso:
"Ho conosciuto il Fratel Teodoreto specialmente negli ultimi anni della sua vita, da lui trascorsi nella Comunità del Collegio di S. Giuseppe in Torino.
Non ricordo di Lui particolari fatti eccezionali; ma sono ancora soggiogato dalla profonda impressione di una vita che m'appare essa stessa il più eccezionale e miracoloso degli avvenimenti.
Più che di eroicità delle virtù, mi par da segnalare in Lui la naturalezza e l'immediatezza di tutte le virtù della vita religiosa, divenute ormai spontanee a tal punto che, non solo non mi riesce di ricordare qualche suo difetto o mancamento, ma neppure di immaginarmene la possibilità.
Carità, umiltà, obbedienza, regolarità, semplicità, pace, pazienza, benignità, bontà, longanimità, dolcezza, uguaglianza di carattere, spirito di povertà e di sacrificio, spirito di fede, zelo per le anime erano in lui talmente connaturate da non lasciar più trasparire lo sforzo della conquista, ma da sembrare piuttosto lo specchio della fisionomia interiore".
A conferma autorevole di questo giudizio, ho qui dinanzi a me i « rapporti di visita canonica » che riguardano il Fratel Teodoreto dal 1920 al 1954.
Ogni Visitatore dove riassume in una frase l'opinione che aveva di Lui come religioso.
Ebbene, dal Fr. Leandro sino a Fr. Anacleto, passando attraverso le reggenze dei FF. Felice, Costanzo e Alessio, è sempre la stessa nota dominante, in un tono che sarebbe giudicato monotono, qualora si trattasse di pagine letterarie e non di documenti ufficiali
I pochi superlativi della bontà, di cui è ricco il vocabolario dei sinonimi, si alternano per più di trent'anni consecutivi, talora in italiano, talora in francese, ma sempre quelli.
E sono: ottimo, eccellente, edificante, santo, modello in tutto, eccellente religioso sotto ogni rapporto, santo religioso sotto ogni aspetto ...
A riassumere il tutto, sulla scheda personale della così detta « camera nera », accanto alla notizia ultima « morto il 13 maggio 1954 ». è aggiunta la frase: « in odore di santità ».
dove altri trova segnate le ombre delle proprie deficienze, di Fratel Teodoreto non si cantano che le lodi: per Lui anche la « camera nera » è tutta luce!
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