Fratel Teodoreto ( Prof. Giovanni Garberoglio ) |
Tutti i Fondatori misero la massima cura nel compilare il Codice della loro Congregazione.
E anche quelli che li scrissero sotto la dettatura di un angelo - ove non si tratti di pia leggenda - dovettero meritare l'insigne favore con la preghiera e la penitenza, le due grandi risorse dei Santi.
Il Fr. Costanzo, quand'era Visitatore, avendo chiesto un giorno a Fratel Teodoreto se avesse composte le Regole dell'« Unione » « con mezzi naturali o anche con mezzi soprannaturali », ne ebbe in risposta: « Anche con mezzi soprannaturali ».
L'interlocutore non osò chiedere più in particolare se si trattasse di rivelazioni, ispirazioni, visioni, o altro del genere, com'egli intendeva dicendo « mezzi soprannaturali ».
E così la sua elogevole discrezione di quel giorno ci lascerà per sempre una curiosità insoddisfatta.
Quanto a « mezzi soprannaturali » normali, non c'è dubbio che se ne valse ampiamente.
Ce lo conferma una preziosa testimonianza del Fr. Ernesto:
"Fratel Teodoreto fu a Pessinetto in Val di Lanzo a trascorrere le vacanze estive nel 1948; e là, nella quiete della Comunità dei Fratelli che si riposavano ai monti, scriveva le Regole dei Catechisti dell'Unione del SS.mo Crocifisso per l'approvazione definitiva del suo Istituto a "Congregazione Religiosa Secolare".
Siccome nella stesura di quelle Regole gli prestavo qualche aiuto ( ricopiando i fogli da Lui compilati ), mi occorse di vederlo a tavolino, intento in quest'opera.
"Teneva accanto a sé, dalla parte destra, un Crocifisso, e ogni tanto lo guardava amorosamente, quasi per attingere ispirazione dalle sacrosante Piaghe di Gesù sofferente.
Durante questo lavoro era tutto assorto nel suo Signore, più preoccupato di fare la volontà divina nella compilazione di quelle Regole, che non di seguire la propria volontà, i propri lumi o la propria esperienza".
Mentre pendeva davvero dai cenni di Dio per quanto si riferisce alla sostanza delle Regole, non intendeva trascurarne alcun aspetto, anche solo formale ...
Al Rev. Teol.Quaglia ebbe ricorso perché le mettesse al banco di prova con la sua nota competenza giuridica.
E scriveva da Pessinetto, il 24 luglio 1948, al suo fedele Giovanni ( quello a cui diceva qualche volta scherzosamente: « Sono Giovanni anch'io; dobbiamo farci santi insieme! » ):
"Mi applicherò in questi giorni a terminare le correzioni, e, appena finite, verrò a Torino per farle mettere sotto forma di bozze e presentarle in Curia.
Vorrei farle vedere ( prima di stamparle ) o al Fr. Emiliano o al Sig. Avv. Sales, per la migliore forma italiana".
Qui mi piace riferire una pagina del Catechista Mario Lorenzatto intitolata: « Pro memoria sulla consegna della Santa Regola da parte del Fratel Teodoreto, 19 marzo 1949 ».
Ci spira aria di « fioretti »:
"La consegna avvenne, praticamente, in due distinte circostanze: la prima fu il giorno di San Giuseppe, 19 marzo 1949, in cui, alla fine del Ritiro mensile, dopo l'adunanza di chiusura, Fratel Teodoreto si sedè ( nella casa di Via Feletto ) e, tirando fuori il pacco, cominciò a svolgerlo: era visibilmente commosso.
"Quel pacco conteneva le prime copie delle Regole recentemente approvate con Decreto Arcivescovile.
Egli pronunciò queste parole:
"Vi han messo le mani in tanti, che...".
"Evidentemente con queste parole voleva stornare da sé il senso di ammirazione che spontaneamente s'impadroniva di ciascuno di noi, nel pensare all'operaio infaticabile che vi aveva lavorato, dal primo istante in cui si era occupato dell'Unione nostra, per elaborarle, per farle sperimentare e per ottenere l'approvazione dall'Autorità competente.
Indi spiegò l'importanza che avevano per noi le Regole.
"Ecco il Codice su cui sarete giudicati".
"La consegna delle Regole approvate, avvenne il Sabato Santo 16 aprile alla Villa Nicolas Inferiore, nella Cappella.
Egli aveva già preparato tutti i testi, con sua dedica personale, e li aveva messi vicino al Tabernacolo.
Prima di consegnarli illustrò l'importanza che rivestiva quell'atto in quel momento per l'Unione e per ciascuno di noi: i vantaggi, ma anche la responsabilità di ogni Catechista a cui era affidata la Santa Regola per essere tradotta in pratica.
"Indi consegnò le singole copie, per ordine di elezione e di decadenza dei presenti, compreso il maestro Bagna Pietro, ancora Novizio.
"Ringraziammo infine il Signore del gran dono.
"Occorre appena notare che, mentre precedentemente Fratel Teodoreto, nello spiegare a noi le Regole, incominciava dal titolo e diceva: Costituzioni e non Regole, perché le Regole erano solo quelle degli Ordini e delle Congregazioni Religiose propriamente dette, dopo la "Provida Mater Ecclesia" il titolo fu mutato in "Regole e Costituzioni".
"Come tali è probabile che serviranno di base ad altri Istituti similari".
Una grande vittoria, senza dubbio, l'approvazione dell'Istituto e delle Regole, frutto delle benedizioni di Dio per tante preghiere e sacrifici ed opere buone.
Frutto altresì della preziosa collaborazione data dal Fr. Alcime Marie, Procuratore Generale, il quale non risparmiò fatica per impostare bene e seguire poi le pratiche occorrenti per volgere gli spiriti a favore dell'« Unione », benché egli trovasse già ottime disposizioni riguardo alla medesima nell'alto Prelato che più d'ogni altro avrebbe influito per far approvare la nuova forma di vita religiosa rappresentata dagli « istituti Secolari ».
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