Fratel Teodoreto ( Prof. Giovanni Garberoglio )

Indice

Segni di alta stima

Fratel Teodoreto, che cercava di passare nascosto e ignorato, riceveva invece i segni di un'estimazione tutta particolare.

A cominciare dai ragazzi della casa in cui viveva: negli altimi anni, da quelli del Collegio San Giuseppe.

Eccone una testimonianza fra tante:

"Ricordo che, quando ai miei ragazzi spiegai chi era Fratel Teodoreto e lo feci loro conoscere, rimasero così impressionati della Sua dolce figura, del Suo aspetto, vera immagine vivente della santità, che poi ogni volta se lo segnavano a dito, e notando come stava in Cappella per assistere alle confessioni loro, vedendolo sempre col Rosario in mano, si dicevano: "Quello è il santo Fratel Teodoreto".

E quando lo incontravano nel salire e nello scendere le scale, era una gara a corrergli incontro a baciargli la mano.

"E Lui si schermiva un poco, poi rideva con quel sorriso largo che gli illuminava tutto il volto in cui la Sua bell'anima pareva venir a galla, e per tutti aveva una parola buona

 Allorché feci notare ai ragazzi che in fila non era conveniente perdere così l'ordine, essi, ogni volta che si trovavano a passare accanto al Fratel Teodoreto, non mancavano di fargli un piccolo inchino, e sempre Lui sorrideva e accelerava un po' il passo come a schivare quegli omaggi.

"Quando morì e io, con le lagrime agli occhi, diedi loro la notizia triste, notai diversi commuoversi fino al pianto.

Ma ciò che più mi ha impressionato è stato questo: che alcuni dei miei ragazzi non si sapevano più staccare dalla Sua Salma, e durante le ricreazioni lasciavano continuamente il cortile per andare vicino Lui.

Così quando al Cimitero Lo deponevano nella tomba, rimasero tutti là, e non se ne vennero via che alla fine, quando ormai l'ultimo mattone era stato murato.

Dicevano poi che non pareva loro vero di ritornare in Collegio e di non ritrovarvi più Fratel Teodoreto!" ( Fr Gabriele dell'Addolorata ).

Di questa particolare stima furono testimoni molti Fratelli delle 67 nazioni in cui è diffuso l'Istituto, passando a Torino per raggiungere la Casa Generalizia di Roma in occasione del Capitolo Generale, o del Ritiro dei Superiori Maggiori, o dei vari Corsi di Perfezionamento detti « Secondo Noviziato ».

Scrive il Fr. Armando Riccardi:

"I Fratelli stranieri di passaggio da Torino, specialmente quelli diretti al Secondo Noviziato, in questi ultimi anni erano quasi sempre affidati, per la visita della città, al Fratel Teodoreto.

Cosa ammirevole e rara avere una guida di 80 anni!

Ma la cosa più ammirevole per i Fratelli era il vedere che all'avvicinarsi di Lui nei vari Istituti o Santuari della città, oppure al Cottolengo, le persone si scostavano riverenti e lo salutavano lasciandogli la precedenza.

Ovunque Egli era riconosciuto, lo lasciavano passare, anche se non era il giorno o l'ora indicata per la visita".

E Fr. Cecilio ci dice, in una pagina ben documentata, quanto fosse larga la cerchia degli ammiratori di Fratel Teodoreto nella città di Torino: lo deduce da quanto ebbe a vedere in una circostanza eccezionale, presentatasi pochi mesi prima della sua preziosa morte:

"La data del Congresso Eucaristico Nazionale di Torino, 5-12 settembre 1954, corrisponde esattamente ( a otto mesi di distanza ) al periodo della sua fine quaggiù ( 5-13 maggio ).

"Il Congresso è stato una delle sue ultime grandi gioie.

Mi pregò di accompagnarlo a tutte quelle adunanze e funzioni a cui avrebbe potuto prendere parte "il più possibile", e se ne fece un periodo di maggiore intimità con Gesù Eucaristico.

"Per me fu una occasione magnifica per constatare quanto Fratel Teodoreto fosse conosciuto e venerato: ovunque lo accompagnai, organizzatori, sacerdoti e prelati, partecipanti e relatori, lo salutavano con effusione, gli chiedevano notizie della sua salute e dell'Opera sua, si felicitavano con lui e si raccomandavano con ogni fiducia alle sue preghiere:

fu un omaggio alla sua virtù reso da Monsignor Bartolomasi, come da P. Cavriani, da Mons. Solero come da Mons. Angrisani, dal Sindaco Peyron come dal Conte Carlo Lovera di Castiglione...

E quanti ex allievi vennero a salutarlo, a ringraziarlo, e a felicitarsi perché la salute gli permetteva ancora di partecipare al Congresso!

"Tante conoscenze e tanta venerazione fecero sì che Fratel Teodoreto poté sempre assistere da vicino alle varie funzioni, perché, ovunque arrivava, c'era fra gli organizzatori e i responsabili dell'ordine chi lo conosceva e lo invitava a prendere posto distinto:

così in Duomo, ove varie volte fu collocato accanto ai Vescovi;

così al Teatro Alfieri, in cui assistette alle adunanze plenarie sempre dalle prime file di poltrone;

così in Piazza Vittorio, ove poté ogni volta raggiungere la tribuna o i posti riservati presso l'altare monumentale".

Indice