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G. M. G.
Torino, 28 Maggio 1893
Caro Bartolomeo,
quando io penso alla tua sorte, o Bartolomeo caro, quella cioè di incominciare il Noviziato, sento in me un desiderio grande di incominciarlo anch'io se fosse possibile; ma ordinariamente il Noviziato si fa una volta sola e fortunato chi lo fa bene.
Oggi è il giorno della S.S. Trinità e i fratelli rinnovano i Voti.
Quanto è bello vedere tante persone consacrare a Dio tutto tutto!…
Io, grazie a Dio e alla bontà dei Superiori, ho potuto rinnovarli, e tu fallo col desiderio e attendi con ansia il giorno in cui ti sarà concesso di fare i Voti.
Nella tua lettera hai detto che il Signore non ti poteva fare grazia maggiore di quella che ti fece chiamandoti alla vita religiosa e hai detto bene davvero.
Sì, Bartolomeo caro, procura di corrispondere a tanta grazia e mira a farti santo, perché Iddio ti vuol santo, questo è certo, e ti dà tutti i mezzi per divenirlo.
Sia la santità l'unico nostro scopo, chiediamo a Dio le grazie e le virtù che abbiamo bisogno, siamo fervorosi e allora conosceremo quanto sia dolce e soave il servire a Dio nella santa religione.
Mi tratterai di più, ma siccome mi manca il tempo, come lo attesta anche la cattiva calligrafia che faccio, ti dico soltanto che i parenti hanno ricevuto con gioia la notizia che tu sei al Noviziato.
Prega per me e per tutti, vivi e morti, fammi sapere il nome che ti verrà dato alla vestizione e ricevi un affettuoso abbraccio dal tuo zio.
F.llo Teodoreto
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