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G. M. G.
Torino, 27 Dicembre 1929
Carissimo Fr. Bonaventura,
scusi se Le reco disturbo e aumento il troppo lavoro che già pesa su di Lei.
Sono stato pregato di prestarmi per un'opera buona: Il latore del presente Ing. Riccardo Braggio, buon cristiano praticante, trasferito a Genova per ufficio, ha bisogno di trovare pensione e alloggio conformi ai suoi sentimenti cristiani.
Sono lieto dell'occasione per ricambiarle gli auguri a Lei, al suo C.mo Fr. Direttore, al Fr. Antonio e a tutti i Fratelli della Comunità.
Il marito di mia nipote, Maria Garberoglio, vorrebbe che gli cercassimo qualche impiego perché non si sente di sopportare le fatiche della campagna; è Villa Eugenio di Nool, ma qui a Torino c'è una crisi fortissima e perciò gli ho scritto che per ora non è possibile trovare.
Dice che è capace a tenere un po' di contabilità, ma ritengo che anche a Genova non sia tanto facile.
Approfitto dell'occasione per animare me e Lei a progredire nella perfezione come il nostro stato richiede.
Suo Affez.mo Fr. Teodoreto
Prego di ottenere, se è possibile, dai Tuoi Superiori, un favore analogo a quello concesso dall'Ordine dei Serviti all'Unione Catechisti del SS. Crocifisso.
Allego il documento e prego, a suo tempo, di ritornarmelo.
Fr. Teodoreto
Al Rev. P. Passionista
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