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27 Fr. Teodoreto ha fondato l'Unione dei Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata, in perfetto accordo con i Superiori e con le Autorità Ecclesiastiche.
28 Questa fondazione si inserisce perfettamente nello spirito dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, e pare la formula attualmente più rispondente all'invito di S. Giovanni Battista de La Salle di portare i propri allievi fino alla santità, tanto nella vita cristiana matrimoniale quanto con la pratica dei consigli evangelici nel mondo.
A tale fondazione fu aiutato potentemente dalle parole del Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso, cuoco del convento francescano di S. Tommaso in Torino, conosciuto casualmente, e per cui ebbe sempre una grande venerazione, perché credeva alle personali relazioni di Lui con Gesù Crocifisso.
Di Fra Leopoldo scrisse la vita, che fu stampata nel 1944, e ne preparava la seconda edizione quando venne a morire.
29 Fr. Teodoreto si applicò a questo lavoro, vi occupò molto tempo e impiegò tutta la sua attenzione solo per amor di Dio.
La sua fede gli diceva che i doni di Dio sono dati per l'utilità delle anime e pensò che fosse suo dovere mettere in evidenza quelli del suo grande Amico, affinché rilucesse al mondo lo splendore delle preziose comunicazioni di Gesù Crocifisso al Suo servo Fra Leopoldo.
Depose nella Curia Vescovile di Torino al Processo Ordinario Informativo per la Causa dello stesso Fra Leopoldo.
29 bis Dopo aver pregato, studiato e meditato prudentemente la cose, ebbe la assoluta convinzione che Gesù Crocifisso si servisse di Fra Leopoldo per iniziare un vasto movimento devozionale verso le Sante Piaghe di Gesù, sintesi di tutta la Passione redentrice, e per farne un maestro di vita spirituale soprattutto per i Catechisti.
Perciò prese come guida della sua vita interiore le norme dettate da Gesù a Fra Leopoldo, e ritenne il medesimo Fra Leopoldo portatore di un messaggio alla sua Congregazione, e, per mezzo di essa, alla Chiesa universale.
Di Fra Leopoldo fu docile e fedelissimo discepolo anche nei momenti penosi della sfiducia da parte di molti altri.
30 Conobbe nel 1911 la « Divozione alle Cinque Piaghe » formulata da Fra Leopoldo nelle adorazioni a Gesù Crocifisso, la praticò con grande fiducia, e si prestò per la diffusione di essa nel mondo, perché credette alle parole di Gesù a Fra Leopoldo: « È mio desiderio che passi ai Fratelli delle Scuole Cristiane ciò che ho cooperato per mezzo tuo ».
Esse furono dette il giorno 18 gennaio 1915, giorno stesso in cui SS. Benedetto XV scriveva: « Preghiamo il Signore a colmare di grazie il Direttore e gli Ascritti alla pia Unione del SS.mo Crocifisso, canonicamente eretta in Torino, perché i Sacerdoti, con la voce e con l'esempio, e i secolari con la santità della vita, debbono sempre " preadicare Jesum Christum et hunc Crucifixum " ».
31 Interessò i Fratelli e gli allievi, e altre persone divote alla pratica e alla diffusione della « Divozione », la fece tradurre in tante lingue e fece distribuire oltre 8 milioni di foglietti gratuitamente in quasi tutte le nazioni del mondo.
32 Senza programma prestabilito, ma rispondendo sempre docilmente all'impulso interiore, che prudentemente sottoponeva ai Superiori e a Direttori spirituali illuminati, e corroborato dalle parole di Fra Leopoldo Maria Musso ofm., che avevano sapore di veritiera rivelazione personale di Gesù Crocifisso, desideroso di avviare una opera di perseveranza che desse buoni frutti di vita spirituale tra gli allievi della Scuola di Santa Pelagia, iniziò la « Unione Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata », che ora è giuridicamente riconosciuta come Istituto Secolare per soli laici, dalla Santa Sede Apostolica.
33 L'Unione Catechisti si compone di Congregati, che abbracciano la professione religiosa, praticando in mezzo al mondo i consigli evangelici con l'osservanza dei voti di povertà, castità e obbedienza, e attendendo nelle ore libere dalla loro professione alle opere di apostolato proprie dell'Istituto, secondo gli Statuti e i Regolamenti;
di Catechisti associati che, pur seguendo la via ordinaria dei fedeli nel matrimonio, si studiano di conformarsi allo spirito dell'Istituto con la osservanza del proprio regolamento;
di fedeli che si impegnano a recitare la « Divozione a Gesù Crocifisso », a diffonderla e ad aiutare le opere promosse dall'Istituto, e possono esservi aggregati come ascritti e come zelatori.
34 La formazione dei giovani la indirizzò esclusivamente nel campo catechistico e spirituale.
Escluse giochi e divertimenti.
Come necessario svago, accolse le gite che fossero devoti pellegrinaggi.
Diede una importanza grande ai Ritiri spirituali mensili e annuali, e pose ogni cura nel preparare gli animi, il luogo, l'argomento, il sacerdote predicatore, e i servizi indispensabili, perché riuscissero ricchi di frutto spirituale.
Li guidò personalmente e impregnò tali giornate di alta spiritualità, lasciandone da una volta all'altra un grande desiderio nei giovani.
Richiese sempre una intera abnegazione, la fiducia totale nel Signore e nella Madonna, il silenzio che facilita il vero raccoglimento, e la meditazione, affinché Gesù trovasse l'ambiente adatto ad accogliere la comunicazione dei suoi voleri, e le anime in ascolto per udire la sua voce.
35 Scrisse le Regole e le Costituzioni dell'Unione dopo essersi informato delle opere similari di altre Province religiose dell'Istituto dei Fratelli S. C. e di altre Diocesi, dopo aver pregato a lungo, dopo aver assunto direttive da persone competenti della Curia Arcivescovile, e dopo aver prudentemente sottoposto ogni articolo alla pratica degli stessi Catechisti.
36 Ai Catechisti comunicò il suo totale abbandono nella Divina Provvidenza tanto nei riguardi della diffusione gratuita dei foglietti della « Divozione » quanto per tutte le dispendiose opere di apostolato in favore dei poveri, degli operai, e dei figli degli operai.
La sua fiducia in Gesù Crocifisso e nella Madonna Immacolata fu così grande e comunicativa, che indusse l'Unione a impegni finanziari di grande rilievo, nella sicurezza che la Provvidenza non sarebbe mancata.
37 Nelle difficoltà del trovare la formula della più perfetta intesa tra l'Unione e le Associazioni di A. C. delle varie Case della Provincia religiosa dei Fratelli, Fr. Teodoreto fece continua opera di persuasione, perché tutte le Case si orientassero sulla forma tipicamente Lasalliana della Unione.
Il suo esempio e la sua eroica carità non ottennero l'effetto, eppure egli ebbe sempre tanta docilità e tanta abnegazione da piegarsi alle dilazioni dei Confratelli e dei Superiori, rimandando all'azione della Provvidenza la diffusione che fortemente desiderava.
37 bis Sopportò eroicamente la prova della incomprensione da parte di Confratelli che avevano divergenza di vedute e di indirizzo circa la opera di perseveranza giovanile; le quali divergenze suggerivano dubbi e perplessità nei confronti dei detti di Fra Leopoldo.
Dalle medesime divergenze nascevano anche le diffidenze sull'avvenire della Casa di Carità Arti e Mestieri e delle altre opere scaturite dalla collaborazione di Fr. Teodoreto con Fra Leopoldo.
Una esemplare carità animò sempre i suoi pensieri, le sue parole, i suoi atti, e le sue relazioni con costoro, tanto da essere giudicato troppo remissivo, come se lui stesso rallentasse la sua azione; ciò che invece non avvenne mai, perché la continuò sempre stringendo di più le file dei suoi Catechisti, e animandoli a confidare nel Signore che non avrebbe mancato di ottenere il successo a suo tempo.
38 Provvide perché i Soci dell'Unione diventassero Catechisti diplomati dall'Ufficio Catechistico Diocesano, e si mettessero a disposizione dei Parroci per i Catechismi domenicali e quaresimali, e soprattutto perché facessero con amore e competenza il Catechismo nelle Scuole operaie serali, festive e diurne.
39 Organizzò alcuni centri per la « Messa del povero » e li affidò ai Catechisti perché presso questi « alter Christus » praticassero la carità delle opere e delle parole.
Sovente si prestava anche lui a servirli caritatevolmente.
40 Impegnò apostolicamente i Catechisti nell'insegnamento e nella formazione degli operai e dei loro figli, prima con il doposcuola e la Scuola Serale di Via Rosine nel 1916, poi con la Scuola Serale e Festiva di Via Feletto nel 1930, e finalmente nel 1950 nella Casa di Carità Arti e Mestieri di Corso Benedetto Brin, in cui si svolgono corsi diurni, preserali e serali.
41 Incoraggiò e indirizzò spiritualmente alcune signorine desiderose di creare il ramo femminile della Unione Catechisti del SS.mo Crocifisso, e si interessò presso la Congregazione dei Religiosi per avviare la loro posizione giuridica e la possibilità di una superiore approvazione.
42 Pose una cura particolare nel seguire e formare quei Fratelli che, interessandosi della Unione, gli diedero la speranza di essere i prosecutori della sua opera.
43 Ai giovani che nella Casa di Formazione si preparavano a diventare Fratelli, parlò con amore e fiducia di essere compreso, sia della « Divozione » sia della Unione, per formarsi dei collaboratori, e chiese loro preghiere e mortificazioni propiziatrici.
La stessa cosa fece pure, con l'incoraggiamento dei Superiori, parlando in vari centri di Ritiro dei Fratelli, segnatamente al Secondo Noviziato.
44 Nel 1936 ottenne che i Catechisti Congregati venissero affiliati all'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, perché ne condividessero i meriti, dato che ne condividono l'opera catechistica e di apostolato giovanile.
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