L'ideale cristiano e religioso |
3 - Perciò, se vogliamo arrivare alla felicità dobbiamo perfezionare le nostre facoltà naturali facendo loro produrre i frutti di conoscenza e di bontà che sono richiesti dalla ragione e nello stesso tempo conservare, aumentare e perfezionare quella natura divina che ci venne comunicata per mezzo di Gesù Cristo nel santo Battesimo, con le sue facoltà soprannaturali che sono le virtù e i doni dello Spirito Santo.
Sebbene nel cristiano vi sia la natura umana e la partecipazione alla natura divina, non vi sono due fini ultimi, due perfezioni da raggiungere.
Dio, creando l'uomo, prevedeva la grazia che stava per fargli, adattava fin d'allora la sua costituzione umana alla natura divina di cui la voleva dotare.
Nel piano divino, la natura e la grazia sono chiamate a completarsi vicendevolmente tanto da formare un solo nuovo essere, il cristiano.
Questi non avrà che un fine: la perfezione soprannaturale da toccare, la vita divina da condurre.
Dunque: L'ideale o il fine ultimo del cristiano consiste nel raggiungere la sua perfezione soprannaturale con lo sviluppo perfetto delle sue facoltà umane e divine.
Indice |