L'ideale cristiano e religioso |
5 - La conseguenza di questo decreto divino della nostra adozione, è di dare alla nostra santità un carattere speciale cioè di renderla soprannaturale.
La vita alla quale Dio ci eleva è, in rapporto a noi, soprannaturale, vale a dire, eccede le proporzioni e le forze, i diritti e le esigenze della nostra natura.
Perciò noi non dobbiamo più essere santi come semplici creature umane, ma come figli di Dio, per mezzo di atti ispirati ed animati dalla grazia.
La grazia diviene in noi il principio di una vita divina.
Che cosa è vivere?
Per noi, vivere è muovere noi stessi in virtù di un principio interno, sorgente di azioni che tendono alla perfezione del nostro essere.
Sulla nostra vita naturale si aggancia, per così dire, un'altra vita, in cui la grazia è il principio.
La grazia diventa in noi sorgente di azioni e di operazioni che sono soprannaturali e tendono verso un fine divino: possedere Dio e un giorno godere di Lui, come Egli si conosce e gode delle proprie perfezioni.
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