L'ideale cristiano e religioso |
3 - Anche i nervosi sono dei sensitivi.
Sentono profondamente ma un po' più adagio e hanno una finissima sensibilità.
Inoltre le loro impressioni sensibili sono durature, hanno tempo di maturare e scompaiono lentamente.
L'equilibrio di queste anime rotto da una qualunque impressione si ristabilisce a poco a poco.
Bisogna che esse lo sappiano e che il direttore se ne renda conto.
Si deve loro lasciare il tempo di rimettersi dopo una emozione; prima che siano del tutto tranquille sono incapaci di ragionare come occorre e di prendere una decisione.
Il lato favorevole di tale temperamento è l'intensità e la durata del sentimento.
I nervosi hanno così un immenso vantaggio per la vita di riflessione e di meditazione.
Essendo occupati dalle loro impressioni sensibili, sono naturalmente portati a isolarsi e a vivere nella solitudine.
I loro difetti invece sono notevoli.
I nervosi si limitano spesso a sentire, a godere o a soffrire per le loro impressioni.
Non amano l'azione; fanno dei progetti, ma non li sanno poi realizzare.
Pensano troppo a loro medesimi, sono egoisti e portati verso cose fantastiche.
Tutti questi difetti hanno la stessa origine: il nervoso vive troppo della sua sensibilità.
Spesso le impressioni che riceviamo dal di fuori e quelle che riceviamo dall'interno non sono molto piacevoli.
Il nervoso ne accresce l'amarezza pensandoci a lungo.
Così prolunga e intensifica indefinitamente il suo malessere, coll'andar del tempo si crea un temperamento melanconico che è il peso più grave che l'uomo possa portare e far portare agli altri.
Così rimane in parte spiegato l'umor nero che si vede in giro.
Non bisogna fermarsi troppo a considerare i motivi che ci portano alla tristezza.
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