L'ideale cristiano e religioso |
S. Giovanni scrisse: Dio è amore.
Si può dire anche: Gesù è amore.
E si dovrebbe poter aggiungere: il cristiano è amore.
Nel seno dell'adorabile Trinità, la vita del Verbo è amare il Padre suo, e rifluire, mercé un immenso amore, verso la sua sorgente e rendergli tutto quello ch'egli da Lui riceve.
Sopra la terra, l'amore fu ancora la sua vita.
Il Verbo s'incarnò per amore verso il Padre suo, a fine di rivelarlo e di conquistarci a Lui.
L'amore lo fece uomo, l'amore lo inchiodò sulla croce.
In fondo a tutti i suoi misteri, a tutte le opere sue, a tutti i suoi patimenti, vi è l'amore di suo Padre:
Io vivo per mio Padre ( Gv 4,8 ).
È il medesimo amore che lo fece pane e lo trattiene nel segreto del tabernacolo.
Che fa egli nell'impenetrabile silenzio dell'Ostia?
Prima di tutto, egli ama suo Padre.
Il comunicante cercherà di vivere come Gesù: anzitutto amerà Dio.
Lo amerà come esige il primo comandamento che contiene tutti gli altri:
con tutto il suo cuore, con tutta la sua mente, con tutte le sue forze.
Certamente all'umano non è possibile far continuamente atti formali d'amore.
Almeno, con la grazia di Dio, possiamo moltiplicarli in tale modo che comandino da molto vicino gli atti delle altre virtù ed esercitino sulla vita un influsso sempre più potente e sempre più penetrante.
È così agevole il fare un atto di carità!
Uno slancio del cuore basta.
La più umile azione, il più piccolo sacrificio possono trasformarsi in amore.
« Tutto ciò che si fa per amore, è amore - dice S. Francesco di Sales - il lavoro, la fatica e la morte è amore, quando si subisce per amore ».
E nondimeno, dice il P. Lacordaire, « L'amor di Dio è l'atto supremo dell'anima e capolavoro dell'uomo ».
« Il più piccolo atto del puro amore - dice S. Giovanni della Croce - ha maggior pregio agli occhi di Dio, ed è più giovevole alla Chiesa che tutte le altre opere riunite insieme ».
« Non vi è nulla al mondo che sia tanto reale e tanto sostanziale quanto l'amor di Dio.
In confronto di questa grande realtà, tutto il resto non è che una pura chimera; tutto il resto è vuoto di senso e ben presto si dilegua.
Un atto d'amore è un'opera completa: gli effetti suoi sono più potenti, le conseguenze più importanti che gli effetti e le conseguenze d'ogni altro atto.
La morte stessa per sé non potrebbe eguagliarne la grandezza.
Eppure che ci vuole a costruire un atto d'amore?
Uno sguardo del cuore che, con la rapidità del lampo, penetra nei cieli.
Simili atti possono moltiplicarsi oltre ogni calcolo e perfino in mezzo alle occupazioni in apparenza più atte a distrarci.
Anziché essere indeboliti, essi attingono dalla ripetizione una nuova intensità, una potenza sconosciuta.
Ciononostante essi non esigono alcuno sforzo; è anzi per noi un piacere il formularli » ( I. Feber ).
« Colui che desidera ardentemente l'amore - dice S. Francesco di Sales - amerà presto con ardore ».
Non cessiamo dunque mai di amare.
« Oh! s'io avessi mille cuori per amarlo - esclamava S. Margherita Maria - non sarebbe troppo ».
S. Paolo ci dice che l'amore è non solo il fine dei comandamenti, ma anche la pienezza della legge ( 1 Tm 1,5; Rm 13,10 ).
Ciò si capisce, perché in quel modo stesso che l'amore ha dato Dio alla creatura così esso dà la creatura a Dio e compie la loro unione.
L'amore li fa una cosa sola: dopo averli gettati l'uno nell'altro, l'amore ve li fa rimanere:
Chi si tiene nell'amore, si tiene in Dio e Dio si tiene in lui ( Gv 4,6 ).
« È sommamente importante - dice S. Giovanni della Croce - che l'anima si eserciti molto nell'amore, affinché, struggendosi rapidamente, non s'arresti punto quaggiù, ma giunga prontamente a vedere a faccia a faccia il suo Dio ».
« È una gran cosa - dice egli ancora - l'esercizio assiduo del santo amore.
L'anima giunta alla perfezione e alla consumazione dell'amore, non può restare lungamente, sia in questa vita sia nell'altra, senza vedere il volto di Dio ( S. Giov. della Croce, Massime spirituali).
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