Mezzi di perfezione

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13 - Presenza di Dio

La prima cosa che si deve fare nell'orazione, è quella di penetrarsi interiormente della presenza di Dio, perciò gli atti indicati al precedente nº 12 sono ordinati a raccogliere l'anima in sé, a metterla alla presenza di Dio.

La mente umana essendo d'ordinario applicata, quasi tutto il giorno, a cose che di loro natura sono esterne e sensibili, viene con ciò a uscire, in certo modo, fuori di se medesima, e a prendere, alcun poco, della qualità delle cose a cui si applica;

quindi è che volendo applicarla all'orazione, fa d'uopo cominciare dal rimuoverla del tutto dall'applicazione alle cose esterne e sensibili, e applicarla unicamente alle cose spirituali e interiori;

onde segue che chiunque vuol fare orazione deve applicarsi alla presenza di Dio.

Gli atti indicati per la preparazione immediata servono a disporre all'orazione perché l'applicazione alla presenza di Dio, a cui l'anima ha fin dal principio volto la sua attenzione, a tener la quale sempre desta sono ordinati gli atti successivi, rimuove la mente dalle cose esterne per non occuparla che dell'oggetto la cui applicazione è sola capace di contenere la mente dentro di se medesima, e renderla, per conseguenza, interiore.

L'applicazione a Dio ha infatti questo di proprio che, essendo incompatibile con l'applicazione alle cose esterne e sensibili, perché Dio è di per sé spirituale, e non potendo neppure convenire con l'applicazione alle creature spirituali, giacché Dio è infinitamente superiore alle creature, per quanto immateriali e perfette esse siano;

a mano a mano che Dio va occupando la mente, ne va in pari tempo rimovendo l'applicazione alle creature.

E per necessaria conseguenza, più l'anima si applica a Dio, più si va svincolando dal pensiero delle creature, e per ciò stesso, dal gusto e dall'attacco che aveva per esse;

ond'è che l'anima insensibilmente riempiendosi di Dio, si distacca dalle creature e diventa, come dicesi, interiore, mediante la disoccupazione e il distacco dalle cose sensibili ed esterne.

Per questi motivi gli atti proposti al nº 12 per la preparazione immediata hanno molta efficacia, se sono fatti con fervore, perché servono a disoccupare la mente dalle cose esterne, e a richiamarla e contenerla entro di sé, e quindi a raccogliere l'anima mediante l'applicazione a Dio e alle cose puramente interiori.

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