Pensieri sulle Regole e Costituzioni 1949

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Esercizi di pietà

Mezzi per acquistare la vita interiore

Il primo e più efficace mezzo per acquistare la vita interiore è una grandissima fedeltà agli esercizi di pietà e specialmente all'orazione.

Bisogna "essere talmente ripieni di Dio e delle cose di Dio in modo che Egli sia il principale oggetto che si presenta a noi" ( P. de Cloriviere ).

Perciò l'orazione deve diventarci abituale affinché noi conserviamo sempre la presenza di Dio e un santo commercio con Lui riferendogli ogni cosa.

Così la SS. Vergine "conservava ogni cosa e le meditava in cuor suo" ( Lc 2,19 ).

La vita dell'uomo interiore è una continua successione d'atti di riconoscenza, d'amore, di sommessione, di conformità alla volontà di Dio.

Bisogna impedire che la natura prevenga l'azione della grazia e perciò pigliare un momento di riflessione prima di operare, in modo da evitare l'impulso naturale e prendere consiglio dalla ragione e dallo Spirito Santo.

"Il rispetto, la pronta docilità che noi dobbiamo alla grazia e alle sue ispirazioni richiede una vita interiore e molto raccolta.

Dio dirige, rischiara e perfeziona l'anima nella quale si compiace di dimorare.

Il vero segreto della nostra santificazione consiste in una intera fedeltà nel corrispondere all'azione di Dio", ma "tale azione è delicatissima.

Essa vuole che l'anima sia in una grande calma per riceverla e non impedirne gli effetti.

La voce del Signore è come il soffio di una brezza leggera:

la sua luce non è sempre sfavillante e passa presto.

Perciò ci sono indispensabili la tranquillità, il silenzio, l'attenzione d'una vita molto interiore" ( P. de Cloriviere ).

"Occorre infine mortificare in sé ciò che può disturbare l'azione di Dio, ogni attacco al creato, a se stesso, in una parola, ogni volontà propria".

Bisogna "aggiungere la mortificazione al raccoglimento per renderlo fermo e stabile.

Le passioni immortificate turbano e macchiano l'anima e ne fanno un'abitazione indegna del suo Dio.

Egli non può rendere in essa la sua presenza sensibile oppure ciò sarà solamente per fare dei rimproveri e se l'anima non si risolve a mortificarsi proverà una specie di orrore per il raccoglimento che, per sua colpa, le è diventato tanto amaro e insopportabile.

Di più, le inclinazioni immortificate sono causa di innumerevoli distrazioni incompatibili con la vita interiore".

"Ciononostante anche quando le passioni e i desideri sregolati restano sottomessi, finché una persona lusinga i suoi sensi nelle cose lecite e si concede tutto quello in cui non vede peccato, permettendo ai suoi occhi di vedere, alle sue orecchie di udire, al suo gusto di assaporare ciò che piace senza essere opposto alla legge di Dio, tale persona non potrà mai essere raccolta.

L'anima umana è troppo limitata per essere capace di molte cose, soprattutto quando esse sono tanto opposte come l'attenzione alle creature, la soddisfazione dei sensi e le delizie spirituali.

È anche impossibile che tante immagini di oggetti creati non formino nell'intelligenza come una spessa nube che oscura l'immagine e il sentimento di Dio.

Di più una tale libertà dei sensi è sì poco conforme ai consigli di Gesù Cristo che gliene dobbiamo subito fare il sacrificio prima di poter pretendere a qualsiasi comunicazione con Lui" ( P. de Cloriviere ).

Così "raccoglimento e mortificazione" sono le due grandi condizioni della vita interiore.

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