Pensieri sulle Regole e Costituzioni 1949 |
Molti santi consigliano la revisione dell'orazione che comprende:
un rapido esame sull'orazione fatta;
un giudizio imparziale sulla condotta tenuta:
ringraziamento del buon esito, domanda di perdono per le negligenze e soprattutto un breve riassunto dell'idea e del sentimento dominante che si possa esprimere con una parola da ripetersi col cuore nel corso della giornata.
È il mezzo pratico per esaurire la grazia dell'orazione, renderla più fruttuosa possibile e arrivare all'orazione abituale.
Questa revisione può farsi subito dopo l'orazione o in un altro momento abbastanza prossimo anche durante un'occupazione che lasci libero lo spirito.
Lo scopo non è una introspezione minuta di sé, vana e sterile come fa osservare S. Francesco di Sales.
"Vi sono degli spiriti flessibili, ripiegati su se stessi, che amano assai di sentire ciò che fanno, che vogliono vedere ed esaminare tutto ciò che passa in essi richiamando perpetuamente la loro vita e se stessi per riconoscere i loro progressi".
"Ve ne sono altri che non si accontentano di essere contenti se non sentono, contemplano e assaporano la loro contentezza, simili a quelli che essendo ben vestiti per ripararsi dal freddo, non sono soddisfatti se non sanno quanti capi di vestiario indossano.
C'è molta differenza tra l'occuparsi con Dio che ci dà della contentezza e il divertirci attorno alla contentezza che Dio ci dà" ( S. Francesco di Sales. Amor di Dio ).
S. Ignazio osserva che qualche nota scritta può essere utile.
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