Regole del governo individuale e collettivo dei Catechisti |
I Catechisti procureranno di aiutarsi, nella pratica della Povertà con i seguenti mezzi:
a) farsi un concetto esatto dei loro obblighi senza attenuarli né esagerarli:
la loro Povertà esige che essi non facciano nessuna spesa per motivi viziosi, per interesse personale, per lusso, per ambizione, per vanità o altre passione sregolata di qualsivoglia specie;
richiede inoltre che essi non concedano alla natura, ai sensi, se non il meno possibile di quelle soddisfazioni che, sebbene non colpevoli, non sono però di alcuna utilità reale e che non servono ad altro che a diminuire in essi lo spirito di penitenza e di mortificazione.
Tale povertà deve però conciliarsi con lo stato di ciascuno, con le convenienze sociali cristiane, col dovere di fare elemosina, di sollevare i miseri, di esercitare l'ospitalità, di usar gentilezze e dare aiuti ad amici, di praticare la generosità opposta all'avarizia, di evitare le grettezze negli affari, ecc.,
tutte cose che rendono la virtù amabile e perciò contribuiscono alla gloria di Dio e al bene spirituale del prossimo quando sono fatte con tale intenzione;
le quali cose pertanto, con sana discrezione, si debbono ritenere come conformi al volere del Supremo Padrone al quale i Catechisti hanno consacrato i loro beni, e per nulla opposti alla loro Povertà.
Considerata in tal modo, la pratica della Povertà potrà essere perfettissima e arrivare a reprimere interamente la cupidigia viziosa, pur conciliandosi con tutti gli altri doveri sociali.
b) Un secondo mezzo atto ad aiutare i Catechisti nella pratica della Povertà, è quello di conversare e trattare di preferenza con i poveri, con le persone di media condizione ed evitare i grandi, i potenti, i ricchi del mondo, eccetto che, per motivi della gloria di Dio, siano obbligati a frequentarli.
Il trattar frequente con loro porta a prenderne a poco a poco i gusti, le massime, il modo di vivere, e a crearsi una quantità di bisogni incompatibili con la Povertà religiosa.
Per contro si potrà far loro poco bene, perché è raro che si possa, con essi, parlare liberamente di Dio.
c) Un terzo mezzo, che i Catechisti dovranno tenere come molti efficace e servirsene almeno in ogni ritiro spirituale, è quello di esaminarsi sovente sul modo con il quale praticano ciò che è prescritto nelle Regole e Costituzioni sulla Povertà, e specialmente su quelle che riguardano la fedeltà nel conto che ne devono rendere ai Presidenti;
la sincerità e semplicità nel consultarli su tutte le cose importanti o dubbie in fatto di Povertà;
la docilità nel seguire i loro avvisi.
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